sabotatori ucraini pskov

L'INCREDIBILE BLITZ UCRAINO NEL CUORE DELLA RUSSIA: RAID DEI COMMANDOS DI KIEV ALL'AEROPORTO DI PSKOV, A 200 CHILOMETRI DA SAN PIETROBURGO: I SABOTATORI HANNO PIAZZATO PICCOLI ORDIGNI SUGLI ELICOTTERI DA COMBATTIMENTO KA52, I MIGLIORI DELL'ARSENALE DI MOSCA, E HANNO FILMATO LA SCENA. DIFFICILE ANTICIPARE QUALE SARÀ LA REAZIONE DEL CREMLINO, MA È PROBABILE CHE PUNTERÀ IL DITO CONTRO L'ESTONIA VISTO CHE… - VIDEO

 

 

Da repubblica.it

 

sabotatori ucraini pskov

I sabotatori sono arrivati dai boschi, indossando anonime divise verdi, e sono penetrati nella base russa. Lì nessuno si aspettava un attacco: l'aeroporto di Pskov dista seicento chilometri dall'Ucraina ed è a poco più di duecento da San Pietroburgo. In tutta tranquillità, i commandos hanno piazzato piccoli ordigni sugli elicotteri da combattimento Ka52, i migliori dell'arsenale di Mosca.

 

E hanno filmato la scena, in modo da documentare la beffa nel cuore della Russia. Poi sono scomparsi nella foresta: le sentinelle hanno capito cosa stesse accadendo solo quando quattro elicotteri sono saltati in aria, uno dopo l'altro.

 

Si tratta del raid più clamoroso messo a segno dalle forze speciali di Kiev: un colpo a sorpresa che mostra ancora una volta la fragilità della rete di sicurezza russa. L'operazione è stata condotta dal Gru ucraino, l'intelligence militare guidata da Kyrylo Budanov, il generale di 36 anni che dirige le attività dietro le linee.

 

sabotatori ucraini pskov

Difficile anticipare quale sarà la reazione del Cremlino, ma è probabile che punterà il dito contro l'Estonia: il confine è a cinquanta chilometri da Pskov. Gli incursori possono avere agito anche senza l'appoggio delle istituzioni di Tallinn: il blitz è stato portato a termine da pochi uomini, con gli esplosivi nello zainetto, che verosimilmente hanno marciato nei boschi. Ma è indubbio che il sostegno dei Paesi baltici alla resistenza ucraina sia totale.

 

Il successo di Kiev arriva pochi giorni dopo l'assalto contro il porto di Sebastopoli, destinato a entrare nei manuali: per la prima volta nella Storia c'è stato un attacco sincronizzato di droni dal cielo e dal mare. Aerei e battelli telecomandati si sono lanciati contemporaneamente contro le navi russe, danneggiando la fregata Makarov, l'ammiraglia della Flotta del Mar Nero che ha rimpiazzato l'incrociatore Moskva affondato ad aprile. Ancora una volta, la Crimea è finita sotto tiro come era già accaduto con l'attentato contro il grande ponte voluto da Putin. Ancora una volta, la propaganda del regime non è riuscita a nascondere la disfatta.

sabotatori ucraini pskov

 

E la rappresaglia del Cremlino è stata feroce. Le installazioni di Odessa sono state bersagliate dai missili, distruggendo pure una chiatta carica di grano. Soprattutto Mosca ha sospeso l'accordo per l'esportazione dei cereali ucraini, negoziato con Turchia e Onu: l'unica intesa diplomatica conclusa dall'inizio della guerra. Ieri Erdogan ha parlato con Putin per cercare una soluzione, mentre le compagnie di assicurazione hanno smesso di coprire i mercantili sulle rotte ucraine: torna a riproporsi lo spettro della crisi alimentare mondiale.

 

C'è un altro fattore, non meno preoccupante. Il doppio colpo mina la credibilità di Putin, mostrando al suo popolo come la retorica dell'Operazione militare speciale nasconda una guerra disastrosa: neppure la mobilitazione dei 300 mila riservisti ha migliorato la situazione al fronte e pure la difesa della madrepatria è piena di falle. Ognuno di questi attacchi aumenta l'ira dello Zar e lo getta nelle braccia dei "falchi", spingendolo ad alzare il livello dello scontro. Non a caso, ieri l'ex vicepresidente Medvedev è tornato a minacciare l'uso di armi nucleari per proteggere i territori annessi in Ucraina. E il portavoce del Cremlino ha accusato Londra: «Ci sono gli inglesi dietro il raid di Sebastopoli.

 

vladimir putin al club valdai di mosca 1

Queste azioni non possono essere lasciate passare». Il rischio di un'escalation continua a crescere, azzerando qualsiasi possibilità di trattative.

 

Quello che vogliono i duri di entrambe le nazioni. «Negoziare con Mosca è una minaccia per noi», ha detto senza mezzi termini a Repubblica il generale Vadym Skibitsky, numero due dell'intelligence ucraina che organizza i colpi di mano in territorio russo.

 

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”