dottor robert montgomery

L’INCREDIBILE STORIA DEL DOTTOR ROBERT MONTGOMERY, IL “RE DEI TRAPIANTI”, A CAPO DEL TEAM DELL’NYU DI NEW YORK, CHE SI È TRASFERITO IN UCRAINA PER AIUTARE I MEDICI E LE VITTIME DELLA GUERRA – GIUSEPPE REMUZZI: “HA INTRODOTTO L'INTERVENTO DI PRELIEVO DEL RENE ATTRAVERSO UNA PROCEDURA POCO INVASIVA, È ENTRATO NEL GUINNESS DEI PRIMATI PER AVER FATTO IL MAGGIOR NUMERO DI TRAPIANTI IN UN GIORNO SOLO E HA PERSINO SAPUTO RIMUOVERE UN RENE ATTRAVERSO UNA VAGINA. E ORA E' LUI CHE HA BISOGNO DI UN TRAPIANTO DI CUORE..."

Giuseppe Remuzzi per il “Corriere della Sera”

 

dottor robert montgomery 5

In queste settimane il team della scuola di medicina e del trapianto del NYU Langone Health di New York si è trasferito in Ucraina nel più grande centro di trapianto del Paese devastato dalla guerra. Lo ha voluto fortemente il loro capo, Robert Montgomery; hanno avuto del coraggio, c'è stato bisogno che gli ucraini proteggessero il loro viaggio con degli apparati mobili per schivare i missili, «mi sono reso conto di quanto buia possa essere la notte», ha detto Montgomery. 

 

In Ucraina i medici di New York hanno visitato oltre 300 pazienti in quattro centri per rifugiati e poi sono riusciti a portare a termine con successo tre trapianti di rene e uno di cuore, in quello che restava dell'ospedale dei trapianti, fianco a fianco con i colleghi di Leopoli; hanno visto devastazione e morte, hanno promesso loro che continueranno ad aiutarli.

 

dottor robert montgomery 6

Ma chi è questo Robert Montgomery? Uno dei più grandi chirurghi del mondo, scapestrato, se volete, ma certamente geniale; pensate che durante un viaggio da Dallas a Parigi di un po' di anni fa si trova per caso seduto accanto a Denyce Graves, mezzo soprano, alta, nera, bellissima; parlano tutto il tempo e mentre l'aereo sta per atterrare hanno già deciso che si sposeranno. Denyce ad appena 30 anni aveva già incantato tutto il mondo con la sua Carmen al Metropolitan, un po' per la voce, un po' per la sua imponente presenza scenica.

dottor robert montgomery 8

 

Oggi è la «top diva» della sua generazione, canta regolarmente alla National Cathedral di Washington, ed è proprio lì che Denyce e Robert si sposano, con una cerimonia tutto sommato semplice, pochi amici, la famiglia - due figli lei, Robert di figli ne aveva già tre - e a onor del vero un po' di telecamere. Ma si erano già sposati, si fa per dire, in un villaggio Masai in Africa con un patto di ferro: «Tu vieni a vedermi all'opera e io un giorno verrò al tuo di teatro ( operating theatre , si dice proprio così in inglese) voglio vederti operare». 

 

Montgomery vede Denyce nel 2007 alla Washington National Opera nel Bluebeard's Castle, lei dopo averci pensato su un bel po' si decide ad andare da lui in ospedale. Assiste a un trapianto dall'inizio alla fine, ma «non sono sicura che lo rifarei».

 

dottor robert montgomery 3

Montgomery adesso è una celebrità: ha introdotto l'intervento chirurgico di prelievo del rene da vivente attraverso una procedura laparoscopica, cioè molto poco invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale (quella tecnica oggi nel mondo la usano tutti). È stato lui il primo a stabilire che attraverso un primo donatore «altruistico» possono partire catene di donazioni che consentono di poter trapiantare anche 10 ammalati. 

 

È entrato nel Guinness dei primati per aver fatto il maggior numero di trapianti in un giorno solo. Come se non bastasse ha saputo rimuovere il rene di una donatrice attraverso la vagina, un po' imbarazzante a dirla tutta, ma funziona: non c'è bisogno di incidere i tessuti e si guarisce subito. Sempre lui un anno fa ha trapiantato il rene di un maiale modificato geneticamente su un uomo in condizioni di morte cerebrale; quel rene ha funzionato. Robert Montgomery, insomma, è una di quelle persone che intravede opportunità dove gli altri vedono problemi: quando ti senti dire «no, questo non potrà mai funzionare», lui ci prova.

 

dottor robert montgomery 2

Ma un giorno capita che il principe dei chirurghi del trapianto abbia bisogno, proprio lui, di un trapianto, di cuore. Possibile? Robert Montgomery ha una cardiopatia famigliare che ha già portato alla morte suo padre, a soli 52 anni, e suo fratello, che, quando ne aveva appena 35, ebbe un arresto cardiaco mentre faceva sci d'acqua. 

 

Per Bobby fu un trauma, al punto di decidere che avrebbe voluto essere medico e dedicarsi al trapianto e fare quello che non era stato consentito a suo padre (allora 50 anni erano troppi per avere un trapianto di cuore). Robert Montgomery dall'età di 29 anni ha addosso un defibrillatore, ma arriva il momento in cui il cuore del chirurgo del cuore si ferma; lo rianimano, il cuore riparte ma torna a fermarsi altre sette volte nel giro di pochi anni, l'ultima proprio in Italia, a Matera, in albergo, nel settembre di quattro anni fa.

 

dottor robert montgomery 13

A quel punto lì è chiaro che Bobby ha bisogno di un trapianto di cuore. «Da non credere - pensa Robert fra sé e sé - quando ho fatto venire quei ragazzi (i suoi colleghi) a lavorare con me non avrei mai pensato che un bel giorno qualcuno di loro avrebbe avuto fra le mani la mia vita».

 

In terapia intensiva nell'attesa di un organo che non arriva mai, il super chirurgo pensa quello a cui hanno sempre pensato i suoi ammalati: «Quanto dovrò rimanere qui prima che arrivi il cuore che va bene per me?». «Che brutto rendersi conto che c'è qualcuno che dovrà morire perché io possa tornare a vivere». Montgomery sa bene che non sempre il cuore arriva in tempo, se non succede si muore. Insomma, devi essere fortunato. E c'è di più, Montgomery non vuole favoritismi, ma è anche alto un metro e 85: per lui ci vuole un cuore grande grande e trovarlo non è facile. 

dottor robert montgomery 4

 

E non basta, il suo sangue è di gruppo 0, serve un donatore compatibile, ancora più difficile. Ma dopo qualche giorno di rianimazione il suo vecchio cuore ha un piccolo sobbalzo: nella sua stanza entra un dottore tutto trafelato «Bobby, c'è un organo per te, un ragazzo morto di overdose, l'hanno trovato con l'ago ancora infilato nel braccio». Poi quel dottore si fa tutto serio, c'è un però: quel ragazzo aveva l'epatite C. Ma Montgomery non ci pensa un minuto: «Benissimo, prendo quel cuore e l'intervento lo facciamo fare a Nader» (Nader Moazami che adesso guida il programma di trapianto di cuore messo in piedi da Montgomery a Baltimora, ndr ). 

 

Nel fare questa scelta il dottor Montgomery sapeva che si sarebbe ammalato di epatite C, quel virus è molto contagioso, e chi riceve un organo da una persona infetta, a sua volta, si ammala, tanto che fino a pochi anni fa organi di pazienti con epatite C non se ne usavano proprio. «Meglio - pensa Robert - forse quel cuore sarebbe stato scartato, così non tolgo un cuore a quelli che aspettano». Non solo, quello era il cuore di un ragazzone morto di eroina e lui sa bene che gli organi delle persone giovani funzionano meglio degli altri. Cinque giorni dopo l'intervento, Robert contrae il virus dell'epatite. 

 

dottor robert montgomery 10

Oggi però c'è un farmaco (costosissimo, certo, ma anche estremamente efficace) che guarisce più del 95% dei pazienti, lo si deve prendere ogni giorno per otto settimane, e dà anche qualche disturbo, ma pazienza. Bobby guarda avanti. Due settimane dopo è già in ospedale e dopo altre due di nuovo in sala operatoria, non prima di aver parlato col paziente che opererà il giorno dopo per dirgli fra l'altro una cosa bellissima: «Adesso so perfettamente cosa proverai, ci sono passato anch' io due mesi fa; ero dall'altra parte, dalla tua parte, l'altra faccia della medaglia la conosco bene».

 

dottor robert montgomery 1

 Per convincere gli ammalati a non rifiutare gli organi di pazienti con l'epatite C a Robert adesso bastano poche parole: «Vede signore, di epatite C si guarisce come sono guarito io, il rischio di morire mentre si aspetta un organo che sia un cuore, un fegato o un polmone, è molto più alto». Da giovane Bobby era stato in Africa; «chissà, forse è stata quell'esperienza, di certo lui sa parlare con i suoi ammalati con una dolcezza incredibile», dicono gli infermieri. 

dottor robert montgomery 12

 

Chi ha avuto la pazienza di leggermi fin qui penserà che tutto questo non è vero, che è la trama di un film, ma in quel film c'è tutto il progresso della medicina e della chirurgia e la dedizione di chi fa ricerca per trovare farmaci nuovi. Agli antibiotici siamo abituati, ma fino a pochi anni fa non pensavamo che ci sarebbero state pillole capaci di vincere anche i virus. Adesso ci siamo: col virus dell'epatite C, dell'herpes, con l'Hiv e un po' anche con Sars-CoV-2. I virus che verranno non avranno vita facile.

dottor robert montgomery 9GIUSEPPE REMUZZIdottor robert montgomery e la moglie dottor robert montgomery 11dottor robert montgomery 7

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)