manfredi catella federico pella giancarlo tancredi giuseppe marinoni

L’ORA DELLA VERITÀ PER LA “PALAZZOPOLI” MILANESE – INIZIATI GLI INTERROGATORI DAVANTI AL GIP DI SEI INDAGATI “CHIAVE” NELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA A MILANO. IL PRIMO A ESSERE SENTITO È GIUSEPPE MARINONI, EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO, CHE SI È AVVALSO DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE – SEGUIRANNO L’EX ASSESSORE ALLA RIGENERAZIONE URBANA, GIANCARLO TANCREDI, L’ARCHITETTO FEDERICO PELLA E IL “RE DEL MATTONE” MANFREDI CATELLA. LE ACCUSE A VARIO TITOLO SONO DI CORRUZIONE, FALSO E INDUZIONE INDEBITA – LE DECISIONI DEL GIP SARANNO UN “BANCO DI PROVA”  PER LA TENUTA DELL’IMPIANTO ACCUSATORIO: COME DAGO-DIXIT, SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

INCHIESTA URBANISTICA: MARINONI SI AVVALE DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE

GIUSEPPE MARINONI

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 lug - Giuseppe Marinoni “si è avvalso della facoltà di non rispondere". Lo afferma Eugenio Bono, difensore di Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione per il paesaggio, al termine dell’interrogatorio preventivo davanti al gip di Milano Mattia Fiorentini. "Abbiamo depositato una breve memoria che attinente alla mancanza di esigenze cautelari che motiverebbero la richiesta del pm”, ha precisato il legale.

 

Giuseppe Marinoni si è presentato oggi davanti al giudice per le indagini preliminari nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione urbanistica. La Procura ha chiesto per lui la custodia cautelare in carcere: è accusato di falso, conflitto di interessi e alcuni episodi di corruzione. L’inchiesta coinvolge in tutto 74 indagati, tra cui anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Alle 11:45 e' previsto l'interrogatorio dell'ex assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi, mentre alle 14:00 toccherà all'ad di Coima, Manfredi Catella.

 

INCHIESTA URBANISTICA, AL VIA INTERROGATORI DAVANTI AL GIP

GIUSEPPE MARINONI

(ANSA) - MILANO, 23 LUG - E' arrivato al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio. Sarà il primo a sedersi davanti al gip Mattia Fiorentini per difendersi dalle accuse di corruzione, falso e induzione indebita e dalla richiesta dei pm di carcere nella maxi inchiesta sul presunto "sistema deviato" nella gestione urbanistica. Marinoni, difeso dall'avvocato Eugenio Bono, è ritenuto dagli inquirenti figura centrale perché sarebbe stato un "procacciatore d'affari" nei vari progetti immobiliari.

 

E ha guidato la Commissione addetta ai pareri, "organismo al centro", per i pm, del "sistema di speculazione selvaggia sorretto" da una "lettura manipolata delle regole", da "conflitti di interessi" e "falsi". Oltre che da presunte tangenti "mascherate" con consulenze.

 

MANFREDI CATELLA

Per le 11.45 è fissato l'interrogatorio di Giancarlo Tancredi, ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana, indagato anche lui per concorso in corruzione, falso e induzione indebita e per il quale i pm chiedono i domiciliari. Per le 12.45 quello di Federico Pella, ormai ex manager di J+S, accusato di corruzione (chiesto il carcere). Di corruzione e induzione indebita (richiesta di domiciliari) deve rispondere Manfredi Catella, Ceo di Coima, il cui interrogatorio è previsto alle 14.

 

Mentre quello dell'altro imprenditore Andrea Bezziccheri di Bluestone (chiesto il carcere), anche lui indagato per corruzione, è in programma per le 15. E l'interrogatorio di Alessandro Scandurra - ex numero due della Commissione paesaggio accusato di corruzione e falso - sarà l'ultimo.

 

Gli orari potranno slittare se tutti parleranno e si difenderanno e si andrà avanti per tutto il giorno. Non ci sono termini per il deposito del provvedimento del giudice, che dovrà decidere se accogliere o rimodulare le misure richieste tenendo conto dell'eventuale pericolo di reiterazione del reato. La decisione non arriverà prima della prossima settimana. In una stanza vicino a quella degli interrogatori, intanto, la gup Alessandra Di Fazio deciderà oggi se mandare a processo o meno sei imputati, tra cui Bezziccheri, del filone sulle Park Towers.

 

INCHIESTA DI MILANO, È IL GIORNO DELLA VERITÀ DI TANCREDI E CATELLA

Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA

Milano Anche se tutti oggi guarderanno al VII piano del Tribunale di Milano gli «interrogatori preventivi» dei 6 indagati (compresi il dimissionario assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e lo sviluppatore immobiliare Manfredi Catella) per i quali la Procura sta chiedendo l’arresto al gip Mattia Fiorentini per ipotesi di corruzione, induzione indebita e falso nelle dichiarazioni sui conflitti di interesse, in realtà la vera notizia della giornata potrebbe arrivare sempre al VII piano ma da un’altra poco distante stanza di un’altra giudice: quella che dovrà decidere se rinviare a giudizio o prosciogliere altri 6 indagati per l’ipotesi di lottizzazione abusiva delle «Park Towers» a Crescenzago, due torri di 23 e 16 piani alte 81 e 59 metri, uno stabile alto 10 metri, 113 appartamenti, 50 box e 50 posti auto, sulle ceneri di due demoliti fabbricati di soli due piani e un piano.

 

I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA

Banco di prova per i pm In passato già tre cantieri più piccoli hanno passato la fase del rinvio o della citazione diretta a giudizio, ma oggi l’importanza della decisione sta nel fatto che la gup Alessandra Di Fazio dovrà affrontare quasi tutte le maggiori questioni che punteggiano anche il filone più recente (e più “politico” per il riverbero che ha avuto sul coindagato sindaco Beppe Sala): l

 

a nozione di ristrutturazione contrabbandata per i pm per autorizzare in realtà nuove costruzioni, il ricorso (per i pm illegittimo) a una «Scia - Segnalazione certificata di inizio attività» sostitutiva di un permesso di costruire, la lamentata assenza di piani attuativi e di valutazioni dell’aggravio di carico urbanistico (parchi, strade, fognature, acqua, luce, gas, asili), l’impropria o corretta monetizzazione degli standard.

 

MANFREDI CATELLA beppe sala

Dunque uno stop brusco a tutte le varie inchieste urbanistiche dei pm se ci sarà proscioglimento, un forte rinforzo alle iniziative giudiziarie ambrosiane se ci sarà rinvio a giudizio.

 

Tra le due vicende c’è anche un punto di contatto nell’indagato costruttore delle «Park Towers», Andrea Bezziccheri, destinatario della richiesta di arresto nell’altro fascicolo nel quale davanti al gip Fiorentini avrà oggi l’«interrogatorio preventivo» (introdotto dalla legge Nordio) al pari del dimissionario assessore Tancredi, dell’imprenditore Catella, dell’ex presidente della Commissione Paesaggio comunale Giuseppe Marinoni, dell’architetto Alessandro Scandurra, e dell’imprenditore Federico Pella (che ieri ha dismesso incarichi nella società «J+S»).

 

FEDERICO PELLA

E proprio la posizione di Bezziccheri mostra quante sfrangiature possa avere la ricerca del contenitore giuridico entro il quale racchiudere la realtà fotografata dalle indagini della GdF milanese.

 

La Procura, infatti, nel contestare all’architetto Scandurra, membro della Commissione Paesaggio, di non essersi astenuto in 9 occasioni nelle quali sarebbe stato in (non dichiarato) conflitto di interessi per incarichi ricevuti da costruttori di cui concorreva a esaminare i progetti in Commissione, addita 5 mancate astensioni su progetti di Bezziccheri, dal quale Scandurra ha avuto parcelle per 279.000 euro (e 205.000 da uno studio di architettura collegato): piazza Aspromonte, Salomone 77, Grazioli 59, Park Towers, East Town.

 

GIANCARLO TANCREDI

Tuttavia nel capo d’accusa (dove la datazione «nelle sedute del» resta appesa senza le specifiche date, e dove un refuso ingarbuglia anche il complessivo riferimento finale «Milano, fino dal 2019 fino al 31/12/2024») si coglie una contraddizione tra quanto la Procura indica a pagina 18 sul progetto East Town a Lambrate (Scandurra «ometteva di astenersi») e quanto invece ricostruisce a pagina 386 («si asteneva nella seduta del 5 maggio 2022») e a pagina 392 («si asteneva nella seduta del 23 febbraio 2023»). [...]

GIUSEPPE MARINONIgiuseppe marinoni

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…