carminati

LOFFIA CAPITALE - IL GRANDE ACCUSATORE FA SCENA MUTA: ''HO PERSO CASA, LAVORO, SONO ADDITATO COME UN PENTITO, VOGLIO IL PARAVENTO''. E RICUSA IL SUO AVVOCATO - IL SECONDO PENTITO PARLA DEI RAPPORTI TRA CARMINATI E MAFIA SICILIANA. ''MA IO ERO UN SOLDATO SEMPLICE. CON IL 'CECATO' NON MI POTEVO PERMETTERE DI PARLARE DI REATI''

Federica Angeli per “la Repubblica - Roma

 

CARMINATI ARRESTO 3CARMINATI ARRESTO 3

«Signor giudice sono venuto qui per rispetto alla Corte e a chi mi ha convocato ma voglio dirle una cosa che le sembrerà banale: io prima che scoppiasse mafia capitale mi ero ricostruito una vita.

 

Dopo gli arresti tutti i giornali e le tv hanno titolato la “vendetta dello skipper”, il mio nome è rimbalzato ovunque e io ho perso il mio lavoro, mi hanno sfrattato da casa ed è un anno e mezzo che vivo all’addiaccio. Sono additato come un pentito e psicologicamente non me la sento di essere sentito così».

 

massimo carminatimassimo carminati

Roberto Grilli, il grande accusatore di Mafia Capitale, siede al banco dei testimoni nella 89esima udienza del maxiprocesso mafia capitale per 9 minuti. Rifiuta di testimoniare senza il paravento di fronte a un’aula bunker (di Rebibbia) piena di avvocati, cronisti e imputati. Il dibattito sulle modalità della sua deposizione è durato un’ora e la Corte ha infine accolto la tesi della difesa, ovvero che il teste fosse interrogato senza protezione.

 

La deposizione è quindi saltata, con la revoca del mandato al suo attuale avvocato e con la nomina del successivo. Tornerà in aula il prossimo martedì.

 

la barca di roberto grilli con 500 chili di cocala barca di roberto grilli con 500 chili di coca

Alle 11 è il secondo pentito a entrare in aula e anche lui pretende di parlare protetto dal paravento: Sebastiano Cassia. In questo caso la richiesta viene accordata: a lui, a differenza di Grilli, è stato riconosciuto lo stato di collaboratore di giustizia e dunque ne ha diritto. Parte quindi l’interrogatorio mirato a ricostruire il ruolo e lo spessore criminale di Massimo Carminati e dunque ad avvalorare l’impianto accusatorio del 416 bis. «Mi viene da vomitare, sto male, non capisco cosa mi sta chiedendo il pm».

 

500 chili di cocaina sequestrati a roberto grilli500 chili di cocaina sequestrati a roberto grilli

Un esordio incerto quello di Cassia, le cui testimonianze sono state, una dopo l’altra, messe in discussione fino a essere smontate nel processo d’Appello con cui, due giorni fa, per la famiglia Fasciani è caduta l’accusa di mafia. Il suo malore viene confermato da un medico del 118 chiamato prima della deposizione che però conferma la regolarità dei parametri. Paura dunque. Ansia. Ma poi l’esame comincia.

 

«Facevo parte del gruppo di Benedetto Spataro della cosca siciliana Santapaola, Cosa Nostra. Benedetto mi raccontava che a Roma il suo referente per le armi era Carminati ». Il Cecato, in collegamento video dal carcere di Parma per la prima volta non sta seduto a braccia conserte e con le gambe accavallate. Cammina avanti e indietro, spalanca spesso le braccia e scuote di continuo la testa.

 

«Nel ’94-’95 Spadaro prendeva armi da Carminati, diceva che era molto amico e che se c’era da fare una cortesia a Massimo andava fatta, come andare a menare una persona o a fare consegne per lui. Io un paio di kalashnikov nella casa ad Ardea li ho visti». Con Carminati ha mai parlato, chiedono i pm Luca Tescaroli e Paolo Ielo al teste, e nella risposta c’è tutto lo spessore del Cecato.

 

Luca TescaroliLuca Tescaroli

«Guardi solo del più e del meno, di cose futili, quando ci siamo conosciuti nel carcere di Rebibbia dove lui era detenuto per i fatti di Andreotti. Mai di reati. Di reati ne parlava Benedetto con lui, io ero un semplice soldatino che eseguiva gli ordini, non mi sarei mai permesso di parlare di queste cose con Carminati». Questi nel codice criminale sono argomenti di cui solo tra pari si può parlare. E il boss della cosca di Casa Nostra «non poteva essere scavalcato, quindi con Carminati ci parlava lui, e io solo con Spadaro parlavo».

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...