esercitazione anti-terrorismo londra

VIVERE CON IL TERRORE – LONDRA SI PREPARA AL PEGGIO CON UNA SPETTACOLARE ESERCITAZIONE ANTI-TERRORISMO CHE HA COINVOLTO MILLE PERSONE – OSTAGGI, FERITI, SANGUE E SPARI FUORI DA UNA STAZIONE DELLA METRO IN DISUSO – E DEBUTTANO I NUOVI CORPI SPECIALI

Alessandra Rizzo per “la Stampa

 

ESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRAESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRA

Si tratta, per fortuna, solo di una simulazione, ma talmente realistica da sembrare autentica: tre terroristi con il volto coperto sparano all’impazzata per le strade di Londra, una squadra di polizia armata fino ai denti dà loro la caccia, mentre corpi coperti di sangue giacciono sui marciapiedi.

 

È la più grande esercitazione anti-terrorismo mai svoltasi nel Paese, con circa 1.000 agenti tra polizia, esercito e forze dell’ordine, più personale medico e decine di volontari e attori nel ruolo di terroristi, ostaggi e feriti.

 

GLI SCENARI

Il governo vuole mettere alla prova il piano di emergenza preparato in caso di attentato. Gli scenari dell’esercitazione (nome in codice «Strong Tower») sono quelli di un attacco terroristico su vasta scala, paragonabile alla strage di Parigi (a Charlie Hebdo e al supermercato kosher) o agli attentati di Mumbai nel 2008, quando un gruppo di terroristi attaccò simultaneamente alberghi usati da stranieri e una stazione ferroviaria.

ESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRAESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRA

In uno degli esercizi, gli attentatori si barricano dentro un edificio, poi escono nuovamente brandendo kalashnikov.

 

Nel quartiere di Aldwych nel centro di Londra, alcune persone escono da una stazione della metropolitana in disuso, hanno le mani sopra la testa, forse nel ruolo di ostaggi. A pochi passi, due agenti trascinano una donna ferita, un’altra sul marciapiede grida «Aiutatemi!», un uomo viene portato via in barella. Come su un set cinematografico ricco di effetti speciali, ad alcuni dei feriti sono state «amputate» braccia e mani, altri «sanguinano» copiosamente.

 

EVITARE IL PANICO

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Alcune strade nel centro della città sono rimaste chiuse al traffico, e Scotland Yard ha avvertito il pubblico per evitare scene di panico. Tanto più che la simulazione si svolge appena una settimana prima dell’anniversario degli attentati di Londra del 7 luglio 2005, in cui morirono 52 persone in tre stazioni della metropolitana e un autobus colpiti dai terroristi. Ma solo pochissime persone nella polizia e nel governo conoscono in anticipo l’esatto svolgimento dell’esercitazione, che dura due giorni.

 

L’obiettivo è quello di renderla il più realistica possibile, esporre eventuali debolezze o errori per evitare di ripeterli in caso il piano di emergenza debba essere messo in pratica sul serio. «Non vogliamo che la gente si preoccupi, ci sono elementi in quello che simuliamo che saranno visibili e faranno rumore», ha ammonito Maxine de Brunner, vice commissario di polizia.

 

LA NUOVA UNITÀ SPECIALE

La simulazione era prevista da gennaio, e dunque non è una risposta a nuove o specifiche minacce terroristiche. Ma certo assume tutt’altro significato alla luce dell’attentato in Tunisia in cui sono rimaste uccise 38 persone, la maggior parte turisti britannici.

ESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRAESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRA

 

E Scotland Yard ha annunciato la creazione di un’unità speciale anti-terrorismo formata da 130 agenti e addestrata, sul modello delle Sas, le teste di cuoio dell’esercito, a calarsi con una fune da un elicottero o mettere in salvo ostaggi. Secondo il «Guardian», la nuova unità sarà equipaggiata con fucili semi-automatici Sig 516 e addestrata a sparare alla testa se necessario. Questi agenti speciali sarebbero tra i primi ad arrivare sul posto in caso di attentato.

ESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRAESERCITAZIONE ANTI TERRORISMO LONDRA

 

Il governo ha rafforzato le misure di sicurezza e messo a punto una delle più massicce operazioni anti-terrorismo dagli attentati del 2005, schierando 600 uomini in più nelle strade. Per il premier David Cameron, la lotta contro lo Stato Islamico rappresenta «la sfida della nostra generazione».

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