ristorante mafia

ANDIAMO A CENA DAL PADRINO? - LA MAFIA HA IN MANO 5 MILA LOCALI IN ITALIA: SI TRATTA DI RISTORANTI, BAR E BISTROT USATI PER RICICLARE IL DENARO - ULTIMO SEQUESTRO A NAPOLI - CRESCE ANCHE L’AGROMAFIA, CON TRENTAMILA TERRENI AGRICOLI IN MANO ALLA CRIMINALITÀ: UN GIRO D’AFFARI DA 22 MILIARDI

Grazia Longo per “la Stampa”

 

RISTORANTI LA MAFIA Logo mafia RISTORANTI LA MAFIA Logo mafia

Si comprano meno case, ma si va sempre più spesso al ristorante. E così, con la crisi del mattone, l' enogastronomia diventa il primo settore d' investimento di 'ndrangheta, camorra e «Cosa nostra» per riciclare denaro sporco. Dal Caffè de Paris di Roma, al Donna Sophia dal 1931 di Milano e Villa delle Ninfe di Pozzuoli, in provincia di Napoli, sono 5 mila i ristoranti del nostro Paese finiti nelle grinfie della criminalità organizzata.

 

Oltre alla ristorazione, i clan hanno interessi anche sui prodotti da tavola al top del made in Italy. A partire dalle arance della 'ndrina calabrese Piromalli e l'olio extra vergine di oliva del re de latitanti Matteo Messina Denaro, fino alle mozzarelle di bufala del figlio di Sandokan del clan dei Casalesi e al controllo del commercio della carne da parte della 'ndrangheta e di quello ortofrutticolo della famiglia di Totò Riina.

 

MATTEO MESSINA DENAROMATTEO MESSINA DENARO

Polizia, carabinieri, guardia di finanza, spesso sotto la regia della Dia, la Direzione investigativa antimafia, intensificano la loro attività - 200 mila controlli solo nel 2016 - contro questa escalation di affari loschi.

 

E la Coldiretti, in occasione della recente presentazione del quinto rapporto sui crimini agroalimentari (#Agromafie2017), elaborato assieme ad Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell' agricoltura e sul sistema agroalimentare, punta il dito contro il business enogastronomico delle cosche. I numeri sono allarmanti.

 

ColdirettiColdiretti

«Il volume d' affari complessivo dell'agromafia è salito - evidenzia la Coldiretti - a 21,8 miliardi di euro (+30% in un anno) perché la filiera del cibo, della sua produzione, trasporto, distribuzione e vendita, ha tutte le caratteristiche necessarie per attirare l' interesse di organizzazioni criminali. L' agroalimentare è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Trentamila i terreni agricoli in mano alla criminalità».

AGROMAFIA AGROMAFIA

 

Tra i risultati nefasti c' è anche la moltiplicazione dei prezzi che per l' ortofrutta arrivano a triplicare dal campo alla tavola, ma anche pesanti danni di immagine per il made in Italy nella Penisola e all' estero, se non addirittura rischi per la salute dei consumatori.

 

L' attenzione dei clan mafiosi sul mondo della ristorazione è a 360 gradi, dal franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda.

E intanto ristoranti, bar, bistrot costruiscono la migliore copertura per mascherare guadagni frutto delle attività illecite: traffico di droga, estorsioni, strozzinaggio.

 

I pubblici esercizi - grazie alla complicità di imprenditori collusi che vendono una parte delle proprie quote - sono assai utili alle associazioni criminali in quanto hanno una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari e all' origine dei capitali.

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