google

CHE MAL DI TECH! - IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA AMERICANO VUOLE IMPORRE A GOOGLE UNO SPEZZATINO, COSTRINGENDO L'AZIENDA A VENDERE IL BROWSER CHROME (E FORSE ANCHE IL SISTEMA OPERATIVO ANDROID), MA CHI VUOLE PRENDERSI LA PATATA BOLLENTE? - LE SOCIETÀ CHE HANNO A DISPOSIZIONE 20 MILIARDI DI DOLLARI (LA CIFRA CHE SERVIREBBE PER COMPRARE CHROME), SI TROVANO GIÀ NEL MIRINO DELL'ANTITRUST E POTREBBERO FARE LA STESSA FINE DI "BIG G" - SENZA CONTARE CHE L'ARRIVO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA POTREBBE CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA...

Estratto dell'articolo di Raffaele D'Ettorre per “il Messaggero”

 

GOOGLE

C'è chi parla di "spezzatino", chi della causa antitrust del secolo. Ma sul fatto che si tratti di monopolio nessuno ha più dubbi. Non da quando il giudice Amit Mehta lo scorso agosto ha stabilito con chiarezza come Google abbia violato le leggi antitrust statunitensi spendendo miliardi di dollari in accordi esclusivi con operatori di telefonia mobile, sviluppatori e player storici del settore - in particolare Apple e Samsung per far comparire il suo browser Chrome come impostazione predefinita sui dispositivi dei suoi partner.

GOOGLE SENTENZA ANTITRUST USA

 

Per limitare l'influenza di Big G sul mercato, dal Dipartimento di Giustizia americano arriva una prima ricetta che propone di "spacchettare" Big G. Si parte dalla vendita del browser Chrome (stimata da Bloomberg intorno ai 20 miliardi di dollari) fino a misure più drastiche come la cessione di Android, il sistema operativo di Google utilizzato nel 70% degli smartphone.

 

LE CONDIZIONI

I federali hanno chiesto inoltre che il gigante tecnologico ponga fine alla sua partnership da 20 miliardi di dollari con Apple, che non rientri nel mercato dei browser per almeno altri cinque anni e che non investa in altre aziende concorrenti, in prodotti di intelligenza artificiale per la ricerca o in tecnologie per la pubblicità online. Entro agosto, Mehta deciderà quale di queste soluzioni dovranno essere applicate da Alphabet. […]

 

I PRODOTTI

google chrome

Questa decisione potrebbe riscrivere il web per come lo conosciamo oggi. Intanto perché, come puntualizza Kent Walker, presidente dei Global Affairs di Google, «distruggerebbe una serie di prodotti dell'azienda che vanno al di là della ricerca online». Poi perché creerebbe un vuoto senza precedenti nel mercato delle ricerche sul web, dove Google oggi detiene il 90% del market share. Certo su quel mercato non manca il fermento da quando si è affacciata l'intelligenza artificiale con prodotti come Bing AI di Microsoft, "ChatGPT Search" di OpenAI e altri sistemi IA […]

 

GOOGLE

LA RACCOLTA

Non dimentichiamo però che il settore richiede la raccolta di una mole di dati enorme e investimenti importanti senza ritorni immediati. Google dispone di oltre 25 anni di esperienza e di familiarità tra i consumatori, di un'infrastruttura informatica all'avanguardia e soprattutto di dati unici provenienti dalla galassia Android (Maps su tutti). […]

 

Chi dispone di fondi del genere, sottolineano gli esperti, probabilmente si trova già nel mirino dell'antitrust, e dall'acquisto di Chrome trarrebbe più grattacapi che benefici. Chi si muoverà lo farà perciò nel solco della nuova proposta delle autorità americane […] adducendo motivazioni simili a quelle sollevate oggi contro il colosso di Mountain View.

 

google

E non è escluso che possa finire allo stesso modo. Una prima sentenza dovrebbe arrivare a metà del prossimo anno ed è ragionevole pensare che Alphabet farà ricorso subito dopo. La corte d'appello potrebbe impiegare un altro anno per emettere una sentenza definitiva, che potrebbe però a quel punto essere molto diversa dalla proposta iniziale del Dipartimento.

 

IL PRESSING

Non è chiaro peraltro quanto i procuratori siano intenzionati a intensificare il pressing su Big G adesso che sono cambiati i vertici alla Casa Bianca. Durante la campagna elettorale, Trump ha sottolineato come imporre condizioni troppo pesanti all'azienda di Mountain View potrebbe ostacolare gli sforzi americani per assicurarsi la supremazia tecnologica sulla Cina.

 

google

Non dimentichiamo infatti che Chrome è sì un prodotto commerciale ma si basa su Chromium, il software open source gratuito di Google che è anche alla base di Edge (il browser predefinito di Microsoft su sistemi Windows), del browser che Amazon utilizza sui suoi tablet e di Opera, che oggi conta 350 milioni di utenti. Insomma, la sua influenza va al di là dei suoi 3,45 miliardi di utenti e coinvolge diversi aspetti dell'economia online che i procuratori federali e il giudice dovranno valutare con estrema attenzione prima di procedere con qualsiasi decisione.

Articoli correlati

DONALD TRUMP PREPARA LA VENDETTA CONTRO BIG TECH - I COLOSSI DI SILICON VALLEY, CONSIDERATI...

BIDEN CONTINUA LA STRETTA SU GOOGLE, CON IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA CHE VUOLE..

google googlegoogle chrome

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?