istituto oncologico di bari giovanni paolo ii paraflu mazzette

OLTRE LA MALASANITÀ: CRIMINI E VENDETTE ALL'OSPEDALE “ONCOLOGICO” DI BARI – ALL’ISTITUTO “GIOVANNI PAOLO II”, CONSIDERATO UN’ECCELLENZA PER LA CURA DEL CANCRO, UN INFERMIERE È STATO AVVELENATO CON IL PARAFLU, L’ANTIGELO USATO PER LE AUTO. E RIMARRÀ DISABILE A VITA – IL COMMENTO DI UN COLLEGA: “E’ LA FINE CHE FANNO GLI INFAMI”. UNA RITORSIONE PER LA DENUNCIA DI UN FURTO COMMESSO IN CORSIA – A LUGLIO, NELLA STESSO OSPEDALE, IL CHIRURGO VITO LORUSSO È FINITO IN MANETTE: INTASCAVA MAZZETTE PER FAR SALTARE LE LISTE D’ATTESA...

Estratto dell’articolo di Davide Carlucci per “la Repubblica”

 

istituto oncologico di bari giovanni paolo II

Un ospedale considerato un punto di riferimento per la cura del cancro nel Mezzogiorno, l’Oncologico di Bari, che regala ogni giorno storie raccappriccianti. L’ultimo di una lunga serie — furti, tangenti, sospetti di spaccio di droga – […]: un infermiere avvelenato con il paraflu, l’antigelo usato per le auto.

«È la fine che fanno tutti gli infami», commenta il suo nemico. Una ritorsione per la denuncia di un furto commesso in corsia, sospettano i carabinieri.

 

[…] il caposala, in pensione dal 2018 — i fatti risalgono a un anno prima — ha riportato un’insufficienza renale e un’emorragia cerebrale che lo hanno reso disabile per tutta la vita.

 

PARAFLU

Cosa succede in quest’istituto scientifico che cerca di rilanciarsi ma attira invece l’attenzione della procura? Non sono solo fatti vecchi. La vicenda di Vito Lorusso è di luglio: il chirurgo 69enne finisce in manette, ripreso dalle telecamere mentre intasca mazzette per consentire di saltare le liste d’attesa.

Ora subirà retroattivamente il più pesante dei provvedimenti disciplinari che potesse immaginare: sebbene già pensionato, hanno decretato per lui il licenziamento disciplinare. Una misura quasi senza precedenti che può esporlo a un risarcimento stratosferico.

 

Nell’ospedale degli scandali, l’Irccs Giovanni Paolo II, dove farmaci costosi e strumenti sparivano, dove si pagava sotto banco per ottenere un appuntamento utile per sopravvivere a un tumore, non c’è solo la rabbia dei pazienti. La reazione del direttore generale, Alessandro Delle Donne, è furibonda.

 

CORSIA DI OSPEDALE

Era stato proprio lui, l’avvocato che dal 2021 dirige l’istituto, a far emergere la coda finale di nefandezze che si ripetevano da anni. Un sistema che finisce per confermare che sì, a volte la sanità è corrotta e infida ed è benevola solo con gli amici degli amici.

 

«È un regalo», dirà candido ai giudici dopo essere stato arrestato Lorusso. Ma la procura di Bari gliene contesta almeno diciannove, di pseudo-donazioni. «Dove si fa la coda, io cerco di evitarti tutte quelle rotture di palle», spiegava a chi doveva fare presto per fermare la devastazione delle cellule impazzite.

 

[…] Ora rischia la fine di un altro medico del Giovanni Paolo II, Giuseppe Rizzi: nove anni di carcere per aver preteso soldi per cure gratuite e per aver truffato sedici pazienti terminali ai quali somministrava un farmaco presentato come miracoloso. «Medico privo di umana pietà», hanno voluto definirlo i giudici nella sentenza, che ha accertato una truffa da oltre 2,5 milioni di euro. Sottratti ai pazienti e allo stesso ospedale.

 

VITO LORUSSO oncologo bari

E poi c’era chi portava via le medicine per le terapie, come Maria Elizabeth Pompilio, che insieme ad altri cinque medici e infermieri è stata raggiunta una settimana fa dalla misura dell’interdizione per un anno. Lei ha cercato di attutire il colpo proponendo all’istituto di ricerca un risarcimento immediato. Ma il direttore generale ha risposto picche: «Al di là della perdita patrimoniale, il danno all’immagine per l’Ente non è determinabile». Fuori dalla formalità, Delle Donne rincara la dose: «È incommensurabile», dice. E annuncia già che si costituirà parte civile. Come ha già fatto per undici “fatti criminosi” relativi a otto episodi da lui denunciati tra il 2019 e il 2023.

 

L’ultimo risale a fine giugno del 2023. Un medico e un infermiere vengono beccati dalla vigilanza e fermati mentre tentano di portare via dodici confezioni di aghi a farfalla. Delle Donne mostra la refurtiva raccolta in un pacco sigillato e messo a disposizione dei magistrati.

istituto oncologico di bari giovanni paolo II

 

«Ormai è questo che facciamo, andiamo in giro il sabato o la domenica a fare i blitz nei reparti per controllare se manca qualcosa. Ma posso mettermi a fare lo sbirro? Il mio lavoro è un altro, è tenere in ordine i conti. Ed è quello che facciamo: siamo l’unica azienda sanitaria in Puglia che riesce a ridurre la spesa farmaceutica da due anni rispettando i tetti di spesa». Mostra fiero le tabelle: 548mila euro risparmiati nel secondo trimestre 2023 per i farmaci, altri 516mila per i dispositivi medici nello stesso periodo. «E questo nonostante abbiamo incrementato la produzione ospedaliera del 42 per cento e raddoppiato l’impact factor delle ricerche pubblicate».

 

[…]

 

Di fronte a un verminaio tale, l’ufficio procedimenti disciplinari, composto ora da ex alti ufficiali di Guardia di finanza e ispettori di Polizia, ci è andato giù duro. E ha deciso di mettere alla porta Lorusso, respingendo le sue sollecitazioni per chiudere in tempi brevi la partita economica con il suo datore di lavoro liquidando i danni. Ma la risposta è stata durissima, un lungo elenco di contestazioni. Tra le quali anche quella di aver «denigrato il sistema sanitario nazionale». […]

istituto oncologico di bari giovanni paolo II

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....