tor marancia

UN MARZIANI A ROMA – "SE QUALCUNO, DOPO IL LOCKDOWN, DOVESSE CHIEDERVI DOVE SCOPRIRE UNA ROMA “ALTRA”, MANDATELO A TOR MARANCIA E FARETE UN FIGURONE – IL PROGETTO 'BIG CITY LIFE', PROMOSSO E FINANZIATO DA '999CONTEMPORARY' E 'FONDAZIONE ROMA': UN INTERO BLOCCO URBANO TRASFORMATO NEL PIÙ INTELLIGENTE, ATIPICO E RELAZIONALE MUSEO URBANO AD INGRESSO GRATUITO" - "I MURI DI ROMA SONO COME GLI OCCHI NEI QUADRI DI RAFFAELLO". ECCO PERCHE’

Gianluca Marziani per Dagospia

 

 

seth

The Quarantine must go on… sembra ormai l’unico mantra-show nella Roma “scorporata” dal fattore umano, oggi parkour per animali quieti e circuito performante per autisti solitari. Il vuoto (senza) pneumatico è la marmotta ciclica su un asfalto che ormai somiglia ad un amazzonico fiume grigio; marciapiedi per tanti millepiedi e pochissimi piedi, sanpietrini che ricordano i deserti crepati nelle terre desolate, rumori che si gonfiano nel silenzio oceanico, parole che si amplificano nella grancassa del basso domestico.

 

I monumenti ci appaiono nel loro splendore da galà planetario, Piazza San Pietro così vuota ingloba Sorrentino nel cinema dopo il cinema, le piazze rilevano l’alchimia geometrica degli urbanisti visionari che le disegnarono, il Tevere torna ad essere l’aorta di un cuore che rallenta, prende ossigeno, recupera forze indomabili… 

 

jerico

Nel frattempo penso ai musei con le porte sbarrate, alle mostre che ascoltano un contenibile silenzio, ai ritratti che osservano quel vuoto incompreso, alle sculture immuni che vorrebbero il nostro fiato addosso… musei dormienti per opere in apnea, chiusi al pubblico ma non al pensiero che molti ripongono sulla loro energia, sul farci capire qualcosina del mondo da angoli nuovi, con doti timide che oggi il pubblico apprezza in assenza, sperimentando il surrogato delle mostre online, tentativo sì onesto ma che ci priva del fattore sensoriale, del feticismo semantico, di un contesto che accolga il testo.

 

buchi

I ritratti di RAFFAELLO li immagino attoniti, privati del dialogo faccia a faccia, loro che erano abituati ad essere carezzati da sguardi discreti e congetture di ogni risma, loro che erano rispettosi di ogni pubblico, seri come alberi e flessibili come onde, dotati di pazienza infinita e accoglienza democratica. Riunire assieme tante opere di un maestro è sempre una notizia, bellissima per noi spettatori ma anche per l’anima dell’artista che ricompone i frammenti di una famiglia nomade, distribuita tra musei e collezioni, oggi alle Scuderie del Quirinale ma con la stranezza di un cenacolo a porte chiuse. Raffaello, lui che sublimava il mondo in un’estetica di cristallo e luce adamantina, lui che reagiva al caos romano con una pittura di metafisica brillantezza, si ritrova in una solitudine che ogni quadro, se ci pensiamo bene, non è abituato a sentirsi addosso.

 

La pittura conosce lo sguardo altrui, rileva lo sguardo altrui, assorbe lo sguardo e se ne ciba giorno per giorno, creando una durata che non è mai atarassia, inventando un tempo attorno allo spazio dell’opera, disegnando l’invisibile che entra nelle nostre reazioni sensibili. La pittura non vuole contatto fisico ma vicinanza ottica ed emotiva, vuole sentire le particelle in aerosol del nostro respiro “pericoloso”, ama il rumore attorno a sé, il piccolo assembramento scolastico, l’estasi di alcuni e lo stupore di molti. I volti di Raffaello ci osservano come genitori severi e giusti, riempiendo il silenzio con tracce di colori sonori e pensieri risonanti.

 

La speranza? Che presto riaprano tutti i musei, finalmente con ingressi contingentati, a ritmo ordinato di prenotazioni nominative, con il pubblico che tiene la giusta distanza, quella che ricrea il dialogo tra noi e l’opera, tra il nostro sguardo e gli occhi premonitori della grande arte.     

 

domenico romeo

Osservo idealmente i portoni sbarrati di Musei Vaticani, Galleria Nazionale, Scuderie, MAXXI, Macro, Palazzo delle Esposizioni, Galleria Borghese, Museo Etrusco, Palazzo Barberini, Palazzo Massimo, Palazzo Corsini, Palazzo Spada, Palazzo Altemps, Villa Medici, Ara Pacis, Palazzo Merulana, Accademia di San Luca, Museo Bilotti, Mattatoio… carezzo con la memoria quei contenitori sospesi, ancorati al suolo ma oggi stranamente leggeri nel loro vuoto umano. Guardo gli stendardi delle mostre che oggi dormono sonni inaspettati. Poi osservo meglio la città attorno ai musei, la vita inorganica che non cede al virus, gli scorci panoramici dalle visuali liberate…

 

ed ecco che i muri si mostrano nel loro portamento dignitoso, l’assenza di ostacoli svela disegni, affreschi, stencil, stickers e altre magie di pochi o molti centimetri, le belle pitture sui palazzi catturano il nitore primaverile, le opere nei sottopassi dormono sonni tranquilli coi loro migliori abiti figurativi. Il museo gratuito si denuda durante la città sospesa e mostra una forma atletica da muralismo messicano, quando l’opera gigante era messaggio socialista e metafora per anime raggianti. La frenesia caotica della solita Roma ci distraeva dall’opera murale, le visuali erano nascoste da autobus e camion, in alto si guardava poco per non rischiare qualche incidente in basso, le onde umane sui marciapiedi non aiutavano la camminata lenta degli osservatori sensibili.

james reka

 

Oggi il muro mette l’abito sartoriale, calibra il passo e sfila come un Jep Gambardella sulla terrazza festante di via Bissolati: cinque, quattro, tre, due, uno e vaiiiii, le mani sulla città le mettono gli artisti che hanno vestito Roma di pittura, che hanno aperto varchi al senso e dato un senso al grigio. I muri di Roma sono come gli occhi nei quadri di Raffaello: guardano verso di noi, ci chiamano a corte ma lo fanno a titolo gratuito, diventando giovani socialisti urbani che disegnano astuti consigli per anime vive.    

 

Non farò la mappatura stradale delle centinaia di opere pubbliche sul territorio romano. Vorrei, invece, raccontarvi un’esperienza virtuosa che è diventata il miglior case history per capire il senso di una rigenerazione urbana. Si tratta del progetto BIG CITY LIFE, ideato e curato da Stefano Antonelli, patrocinato dal Comune di Roma, promosso e finanziato da 999Contemporary e Fondazione Roma del lungimirante Presidente Emmanuele F. M. Emanuele.

 

Un intero blocco urbano, costituito da undici edifici di proprietà Ater, è stato trasformato nel più intelligente, atipico e relazionale museo urbano ad ingresso gratuito, visibile 24 su 24 per 365 giorni all’anno di ogni anno. Usando le facciate di edifici popolari alti sedici metri, il curatore ha coinvolto oltre venti artisti per altrettanti interventi murali.

 

Un insieme eterogeneo di visioni per interpretare il passato e indicare un futuro, capendo il linguaggio al presente e la sua declinazione percettiva. Un museo che cambia atmosfera con le variazioni di luce e la sequenza delle stagioni, un museo dove non paghi e torni altre volte, forse per aumentare la curva del tuo orizzonte, forse per vivere la città contemporanea, forse per definire la strategia della bellezza pubblica.

 

pubblico

Da marzo 2015 è diventato uno dei luoghi più visitati della Roma contemporanea, ne hanno parlato i grandi media internazionali, la viralità sul web ha numeri crescenti, la Biennale di Venezia lo ha ospitato come capofila progettuale.

 

raffaello

E poi ha cambiato il volto del condominio, creando una microeconomia per i residenti che gestiscono visite guidate, vendita cataloghi, produzione gadgets e piccole ristorazioni. Se esiste un senso della parola “adozione” in ambito artistico, qui si tratta di una perfetta accoglienza della pittura in una famiglia allargata. Se qualcuno, dopo il lockdown, dovesse chiedervi dove scoprire una Roma “altra” che sia l’altro lato della medaglia archeologica, andate a Tor Marancia e farete un figurone. Parola di alieno. Parola di un Marziani a Roma. 

 

Gianluca Marziani

 

 

mapalberoneropubblico 1raffaello scuderie del quirinalemostra raffaelloraffaello scuderie del quirinaleclemens behr

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)