
MAXI PERQUISIZIONE NEL CARCERE DI PRATO - TRE AGENTI SONO INDAGATI PER L'AGGRESSIONE SUBITA DA VASILE FRUMUZACHE, KILLER CHE HA UCCISO DENISA MARIA ADAS E ALMENO UN'ALTRA PROSTITUTA - I SECONDINI AVREBBERO PERMESSO A UN DETENUTO DI LANCIARE DELL'OLIO BOLLENTE IN FACCIA A VASILE, PER PUNIRLO - NEI REPARTI AD ALTA SICUREZZA DEL CARCERE TOSCANO, DOVE SONO RECLUSI ANCHE DEI MAFIOSI, SONO STATI TROVATI CELLULARI E DOSI DI DROGA - LA PROCURA: "LA STRUTTURA CARCERARIA È CARATTERIZZATA DA UN MASSICCIO TASSO DI ILLEGALITÀ"
Nel carcere di Prato 'massiccio tasso illegalità'
(ANSA) - PRATO, 28 GIU - "La struttura carceraria pratese è caratterizzata, per un verso, da un apparente massiccio tasso di illegalità e dalla estrema difficoltà di assicurare la sicurezza passiva dei detenuti e, per altro verso, da un'insufficienza di personale per quanto riguarda il ruolo degli ispettori e dei sovraintendenti (ruoli caratterizzati, rispettivamente, da una carenza di organico del 47% e del 56,52%),
dalla estrema difficoltà di avere interlocutori in seno alla struttura stante l'assenza e il continuo ricambio delle figure direttive, da molteplici disagi e malattie mentali di vari detenuti, da plurimi suicidi (nel secondo semestre del 2024 se ne sono registrati due) e dalla scarsità delle possibilità di lavoro, dati che inibiscono la funzione di prevenzione speciale e la rieducazione della pena, e la dignità stessa dei detenuti". Lo sottolinea il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli.
Al contempo, prosegue, "tale situazione ha reso e rende estremamente difficoltoso l'espletamento delle indagini, anche in considerazione dell'assenza di ambienti idonei a effettuare le attività intercettive all'insaputa dei detenuti e della costatata libertà di movimento dei detenuti".
Riguardo alle indagini, si evidenzia che la massiva e diffusa disponibilità di telefonare senza conseguenze, con assoluta libertà, appare collegata a fenomeni corruttivi ipotizzati di agenti penitenziari a libro paga in fase di verifica, al mancato controllo per più ore nel corso della giornata in spregio ai propri doveri e alla tolleranza da parte di taluni appartenenti alla polizia penitenziaria e alla mancanza di idonea strumentazione di controllo, quali i laser scanner, dei pacchi della corrispondenza diretti ai detenuti, provenienti dall'esterno, che sono risultati non funzionare nel corso delle attività di indagine".
Perquisizioni in carcere Prato, indagati agenti e detenuti
(ANSA) - FIRENZE, 28 GIU - Vasta operazione nel carcere di Prato contro l'ingresso di telefoni cellulari e droga ai detenuti dei reparti Alta Sicurezza e Media Sicurezza, anche per reati mafiosi. L'inchiesta, coordinata dalla procura, fa emergere forme corruttive per quattro agenti penitenziari e anomali contatti tra altri quattro agenti e addetti alle pulizie.
Perquisiti 127 detenuti, di cui 27 sono indagati. Nonostante le limitazioni per l"'Alta Sicurezza" dove ci sono criminali di tipo mafioso con ruoli di capo, questi godevano di privilegi fra i quali la libertà di movimento nel reparto. Schierati 60 poliziotti in assetto antisommossa.
3 AGENTI INDAGATI PER AGGRESSIONE IN CARCERE A KILLER DENISA
(ANSA) - PRATO, 28 GIU - Indagati tre agenti del penitenziario di Prato per l'aggressione in carcere fatta a Vasile Frumuzache, reo confesso dei due delitti di Ana Maria Andrei e Denisa Maria Adas. Saranno interrogati dalla procura di Prato per i reati di rifiuto di atti d'ufficio e di lesioni colpose.
Nonostante le direttive impartite dalla procura al comandante del carcere e l'assicurazione che si era provveduto a garantire la sicurezza di Frumuzache, il 6 giugno un detenuto fu "lasciato del tutto libero di versargli un pentolino di olio bollente, intriso di un bicchiere di zucchero, sul volto e sugli arti" ustionandolo.
I tre agenti indagati sono un 24enne originario di Caserta, un 40enne di Belvedere Marittimo (Cosenza), un 45enne di Napoli. L'incapacità di assicurare la sicurezza passiva per i detenuti nel carcere di Prato e il caso specifico di Vasile Frumuzache sono messi in evidenza dal procuratore Luca Tescaroli. "E' un dato di fatto - spiega Tescaroli - che non si è riusciti ad assicurare il richiesto controllo e protezione nei confronti del Vasile Frumuzache, poche ore dopo il suo ingresso in carcere".