ebrahim raisi benjamin netanyahu gaza israele iran

IL MEDIORIENTE SULL’ORLO DI UNA GUERRA TOTALE - L’IRAN MINACCIA ISRAELE DI RITORSIONI DOPO L’UCCISIONE DI MOHAMMAD REZA ZAHEDI A DAMASCO – TEHERAN POTREBBE COLPIRE CON UNO SCIAME DI DRONI O CHIEDERE A HEZBOLLAH DI INTENSIFICARE GLI ATTACCHI DAL LIBANO - I PASDARAN SI SAREBBERO RIUNITI NELLA FAMOSA “BASE 8”, CHIAMATA “BUNKER DEL GIORNO DEL GIUDIZIO”, COSTRUITA PER RESISTERE AI BOMBARDAMENTI ISRAELIANI - ALLERTA MASSIMA NELLO STATO EBRAICO: LE LICENZE SONO STATE SOSPESE SOPRATTUTTO PER GLI OPERATORI DELLE BATTERIE IRON DOME, IL SISTEMA DI DIFESA ANTI-MISSILE…

Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

raid israeliano contro l ambasciata iraniana a damasco, in siria 9

 

Adesso che i generali hanno ordinato di oscurare i sistemi Gps nel cielo sopra Tel Aviv, la guerra esce dall’ombra in cui l’hanno mantenuta le due nazioni nemiche, tra operazioni clandestine e raid mai rivendicati. Per la prima volta gli israeliani si chiedono dove […] e da dove […] i Pasdaran potrebbero decidere di colpire in rappresaglia per l’uccisione di Mohammad Reza Zahedi, che tra i comandanti dei Guardiani era quello incaricato di gestire le forze in Libano e Siria.

 

raid israeliano contro l ambasciata iraniana a damasco, in siria 8

Dove e da dove sono i punti sulla mappa della partita strategica che definiranno la risposta israeliana a un attacco che l’intelligence americana sembra considerare inevitabile, una fonte indica all’emittente Cbs un calendario ristretto da qui alle festività per la fine di Ramadan, il mese più sacro per i musulmani.

 

Se gli ufficiali a Teheran dovessero decidere di lanciare missili o uno sciame di droni […] dentro Israele, sanno che la risposta sarebbe altrettanto diretta. E la luce delle esplosioni rischierebbe di abbagliare tutta la regione e a quel punto riportare il conflitto nell’ombra diventerebbe quasi impossibile.

 

raid israeliano contro l ambasciata iraniana a damasco, in siria 15

Negli ultimi sei mesi gli scontri con l’Hezbollah libanese, armato dall’Iran, sono stati quotidiani come le battaglie e i bombardamenti a Gaza. Il fronte nord è già aperto e gli iraniani potrebbero così scegliere di non esporsi direttamente chiedendo all’organizzazione di estendere il raggio dei lanci di missili, oltre Haifa, giù verso Tel Aviv.

 

Il leader Hassan Nasrallah ha ribadito venerdì da Beirut che la morte di Zahedi a Damasco […] non resterà impunita […] Sarebbe un viaggio senza ritorno per tutto il Medio Oriente. Da dove i Pasdaran guiderebbero e coordinerebbero l’eventuale ritorsione sembra invece certo: ieri i vertici militari hanno partecipato ai funerali di Reza a Isfahan e […] si sarebbero riuniti nella Base 8: è chiamata il bunker del Giorno del Giudizio ed è stata costruita per resistere ai bombardamenti israeliani.

raid israeliano contro l ambasciata iraniana a damasco, in siria 14

 

Prima di mettere sotto terra il generale della forza Quds — la divisione per le operazioni all’esterno — e piazzarsi sotto i metri di cemento del bunker, il capo di Stato Maggiore Mohammed Bagheri ha dettagliato senza dettagli il piano d’attacco: «Partirà al momento opportuno, con la precisione necessaria per creare il danno peggiore al nemico».

 

L’esercito israeliano resta al livello di allerta massimo, le licenze sono state sospese soprattutto per gli operatori delle batterie Iron Dome, il sistema di difesa anti-missile. Come in passato, gli ayatollah potrebbero aspettare l’occasione per colpire all’estero, 28 ambasciate israeliane in tutto il mondo sono state evacuate per precauzione. Gli americani hanno avvertito gli iraniani di togliersi dalla testa e dal mirino le basi statunitensi nella regione […]

raid israeliano contro l ambasciata iraniana a damasco, in siria 10

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…