bergoglio papa francesco cina joseph zen

IL MESSAGGIO DELLA CINA A BERGOGLIO: VA BENE IL DIALOGO, MA NON ROMPETECI LE PALLE A CASA NOSTRA - L’ARRESTO DEL CARDINALE JOSEPH ZEN, 90ENNE, A HONG KONG, È UN CLAMOROSO SCHIAFFONE AL PAPA E ALLA SUA POLITICA DI APERTURA AL REGIME COMUNISTA. ZEN HA AIUTATO E FINANZIATO GLI ATTIVISTI DELL'EX COLONIA BRITANNICA ED ERA FORTEMENTE CONTRARIO ALL'ACCORDO SULLA NOMINA DEI VESCOVI DEL 2018 - L’ASCIUTTO COMUNICATO DEL VATICANO E LA REPLICA DI PECHINO: “GLI ARRESTATI SONO SOSPETTATI DI COSPIRAZIONE. UN ATTO DI NATURA GRAVE”

XI JINPING AL FORUM ECONOMICO DI BOAO

1 - HONG KONG: CINA DIFENDE L'ARRESTO DEL CARDINALE JOSEPH ZEN

(ANSA) - La Cina ha difeso l'arresto del cardinale Joseph Zen, 90 anni, e di altre tre persone ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, una mossa che ha alimentato indignazione internazionale e nuovi timori per la repressione di Pechino sulle libertà dell'ex colonia.

 

"Le persone interessate sono sospettate di cospirazione per collusione con Paesi stranieri o forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale, un atto di natura grave", ha affermato l'Ufficio commissariale che rappresenta il ministero degli Esteri cinese a Hong Kong. Zen, arrestato ieri pomeriggio, è stato rilasciato in seguito su cauzione.

CARDINALE JOSEPH ZEN

 

2 - HONG KONG, ARRESTATO IL CARDINALE ZEN L'AVVERSARIO DI PECHINO

Lorenzo Lamperti per “la Stampa”

 

Il nuovo capitolo della «democrazia con caratteristiche di Hong Kong», come Pechino ha descritto la nomina di John Lee a nuovo leader dell'ex colonia britannica, si apre come si era chiuso il precedente: con la repressione. Stavolta a farne le spese è Joseph Zen, il 90enne cardinale sostenitore dell'opposizione democratica di Hong Kong.

 

Un'opposizione che non esiste più, smantellata sul lato politico dalla riforma elettorale dei "patrioti" e su quello civile dalla legge di sicurezza nazionale. Proprio la legge che l'ex vescovo cattolico avrebbe violato in relazione alla sua gestione del Fondo Umanitario 612, creato per sostenere i manifestanti nel pagamento delle spese legali.

PAPA FRANCESCO E LA CINA

 

Il fondo ha raccolto e distribuito 31,2 milioni di dollari fino all'ottobre 2021, quando è stato chiuso in seguito all'apertura dell'inchiesta. L'accusa è di «collusione con forze straniere», per aver ricevuto somme e donazioni dall'estero. Zen ha aiutato migliaia di attivisti ad affrontare i loro processi ed è sempre stato molto critico sulla progressiva erosione dell'autonomia di Hong Kong.

 

Insieme a lui sono stati arrestati anche gli altri ex fiduciari del fondo: l'avvocatessa Margaret Ng, l'accademico Hui Po-keung e la cantante Denise Ho. Dopo qualche ora di interrogatorio della polizia, poco prima della mezzanotte locale, il cardinale è stato rilasciato su cauzione.

xi jinping 1

 

Zen è da tempo nel mirino delle autorità: in questi anni ha spesso presenziato ai processi contro gli attivisti democratici e a gennaio i media allineati col Partito comunista lo avevano accusato di aver incitato gli studenti alla ribellione. Da quando aveva lasciato la carica di vescovo della città, nel 2009, si erano progressivamente logorati anche i rapporti tra il cardinale e il Vaticano.

 

CARDINALE JOSEPH ZEN

Zen ha criticato l'accordo sulla nomina dei vescovi raggiunto nel 2018 (e prorogato nel 2020) tra Santa Sede e governo cinese. «La Chiesa avrebbe dovuto negoziare con Hitler? O con Stalin?», si era chiesto. Aggiungendo che la distensione con Pechino avrebbe costituito un «tradimento» di Cristo.

 

Zen aveva inoltre chiesto un intervento diretto di Bergoglio durante la repressione delle proteste. La Santa Sede ha fatto sapere di aver «appreso con preoccupazione la notizia dell'arresto» e di seguire «con estrema attenzione l'evolversi della situazione». Anche per la marginalità della sua figura all'interno della chiesa cattolica, in pochi si attendevano un arresto.

 

Xi Jinping e Vladimir Putin

Mossa che potrebbe invece riportare la sua figura al centro dell'attenzione. Ma Zen rappresenta un punto di riferimento spirituale, civile e in qualche modo politico per i filo democratici rimasti senza rappresentanza parlamentare. E la priorità di Pechino, evidentemente, è quella di annichilire qualsiasi forma di attivismo pro democratico a Hong Kong. Anche a costo di aprire un possibile nuovo fronte internazionale creando più di un imbarazzo nei suoi rapporti con la chiesa cattolica.

 

papa bergoglio e la bandiera cinese

3 - UN GESTO CHE COMPLICA L'INTESA VATICANO-PECHINO (ALLA QUALE IL PRELATO SI ERA OPPOSTO CON FORZA)

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

La reazione ufficiale arriva a metà pomeriggio, poche parole affidate al portavoce vaticano Matteo Bruni. La Segreteria di Stato si è messa al lavoro da ore, ormai già si attende la liberazione del cardinale su cauzione, ma non si sa mai: «La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell'arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l'evolversi della situazione».

CARDINALE JOSEPH ZEN E RATZINGER

 

Nient' altro, perché «la situazione è già abbastanza complicata», spiegano Oltretevere, e adesso si tratterà di «valutare le conseguenze» di ciò che è accaduto. Situazione inaudita, l'arresto di un cardinale, anche perché i cardinali hanno il passaporto diplomatico e godono in genere di immunità: non col regime cinese, però, considerato che il Vaticano e Pechino non hanno rapporti diplomatici da quando Mao prese il potere e il nunzio Antonio Riberi fu costretto a lasciare il Paese due anni più tardi, il 5 settembre 1951.

BIDEN XI JINPING

 

Un primo, faticoso passo, preparato da decenni di relazioni diplomatiche sottotraccia, è stato l'«accordo provvisorio» sulla nomina dei vescovi firmato a Pechino il 22 settembre 2018, entrato in vigore un mese dopo «ad experimentum» per due anni e rinnovato il 22 ottobre 2020 per altri due: scade in autunno. E certo, come se già le difficoltà e le resistenze nell'apparato cinese non fossero abbastanza, l'arresto di un cardinale non è il miglior viatico per proseguire nell'intesa e renderla stabile.

pietro parolin bergoglio

 

Il paradosso è che anche nella Chiesa non mancano le resistenze e, fra tutti, il maggiore oppositore della nuova «Ostpolitik» vaticana, simbolo e capofila del «no», è proprio il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, in pensione dal 2009, arrivato nel frattempo a novant' anni ma non per questo meno combattivo.

 

Mentre si stava per rinnovare l'accordo, per dire, reagì con una lettera aperta tradotta in varie lingue nella quale dava del «bugiardo» al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e lo accusava tra l'altro di aver detto cose «stomachevoli» e di «dialogo col nemico», fino a scrivere: «Non so perché il Papa si lascia manipolare da lui».

xi jinping

 

Quando è andato in pensione anche il successore ed ex coadiutore di Zen, Francesco ha nominato ad Hong Kong il confratello padre Stephen Chow Sau-yan, 61 anni, fin all'anno scorso Provinciale e quindi superiore dei gesuiti nella provincia cinese della Compagnia di Gesù. Una scelta significativa, considerata la storia dei gesuiti in Cina, la missione di dialogo iniziata quattro secoli fa da Matteo Ricci.

 

Per Francesco si tratta di uno degli obbiettivi fondamentali del pontificato, con buona pace delle preoccupazioni degli Usa, nella convinzione che «l'Asia è il futuro della Chiesa». Ma l'arresto di un cardinale, per quanto riottoso, non è qualcosa che la Santa Sede possa far passare come niente fosse.

 

 

Articoli correlati

IL CARDINALE JOSEPH ZEN E\' STATO ARRESTATO A HONG KONG: E\' ACCUSATO DI COLLUSIONE CON LE..

NATHAN LAW COMMENTA L\'ARRESTO DI ZEN: \'MI AUGURO CHE IL PAPA SI MOBILITI. HA FATTO UN...

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…