la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest

“MI SENTO TUMULATA VIVA, SEGREGATA IN UN MONDO ALIENO” – LE LETTERE INEDITE DI ILARIA SALIS CHE RACCONTANO I PRIMI GIORNI DI PRIGIONIA NEL CARCERE DI BUDAPEST (FATELE LEGGERE AL MINISTRO DEGLI ESTERI, PETER SZIJJARTO, CHE HA DETTO CHE NON È UNA MARTIRE): “LE ALTRE DETENUTE MI SCRUTANO A DISTANZA COME SE FOSSI UNA CREATURA STRANA. FORSE PERCHÉ I MEDIA LOCALI MI HANNO TRASFORMATO IN UN MOSTRO SBATTUTO IN PRIMA PAGINA E MI PRECEDE UNA SINISTRA FAMA DI 'FLAGELLO DEI NAZIST'”. NON POSSO PARLARE NEANCHE CON MIA MADRE. NON POSSO E NON VOGLIO CREDERE CHE QUESTA PAZZIA SIA REALE…”

Estratto dell’articolo di Viola Giannoli e Fabio Tonacci per www.repubblica.it

ILARIA SALIS

 

A più di un anno dal suo arresto, l’11 febbraio del 2023, Ilaria Salis racconta, nel suo diario dal carcere, i primi giorni della prigionia. La vita in cella, l’illusione della libertà negli spostamenti tra il penitenziario e la questura, l’impossibilità di comunicare con sua madre, l’incredulità per il rinnovo della detenzione dopo un mese da reclusa. Nuove lettere che Repubblica insieme con il Tg3 è in grado di pubblicare in esclusiva, consegnate dall'Ambasciata Italiana ai familiari che hanno deciso di mostrarle.

 

Gyorskocsi Utca. Cella 615. Primi di marzo 2023

 

la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest 6

[…] Sono in cella da sola e fortunatamente non soffro troppo la solitudine. Devo ammettere che talvolta mi sorprendo a rivolgere due parole al piccione che si posa sul davanzale al di fuori delle sbarre, allo sgabello o all’armadietto. Tutte le mattine vedo uno spettacolo straordinario che purtroppo non vedrò mai più dalle celle successive. Vedo l’alba. A quell’ora - che non so esattamente che ora sia - normalmente mi sto già allenando. Lo sport è il mio unico passatempo perché purtroppo non ho neanche un libro. […]

 

ILARIA SALIS

L’ora d’aria è anche l’unico momento durante la giornata in cui vedo altre detenute. Con alcune riesco a comunicare in qualche idioma più o meno noto. Le altre mi scrutano a distanza come se fossi una creatura strana. Forse per gli stivali bizzarri che indosso, forse perché i media locali mi hanno trasformato in un mostro sbattuto in prima pagina e mi precede una sinistra fama di “flagello dei nazisti”, o forse semplicemente perché sono straniera aspetto con impazienza i tanto desiderati contatti con le persone care in Italia e scrivo lunghe lettere, immaginando che un giorno non lontano potrò spedirle. Non vedo l’ora! Appena potrò comunicare sarà tutto più facile…

la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest 5

 

Per combattere la noia ogni tanto gioco con la fantasia, come fanno i bambini. La mia fervida immaginazione talvolta inventa epiloghi rocambolesche per quella che al momento considero alla stregua di una strana disavventura. Purtroppo nel tempo la realtà assumerà una forma ben più drammatica e crudele rispetto ai bozzetti tracciati dall’immaginazione. Un anno dopo sarà ancora sepolta nel profondo di questo Tartaro e quelle lettere, che per lunghi mesi non avrò la possibilità di spedire, diventeranno il canovaccio per questo diario.

 

7 marzo 2023

La porta si apre e dicono “Police”. Faccio per uscire dalla cella, ma mi fanno cenno che devo indossare qualcosa di più pesante. Non capisco cosa succede, devo uscire dal carcere? Dove mi portano? E soprattutto perché? Mi dicono che tra qualche ora sarò di ritorno in prigione. Sono di nuovo nelle mani della polizia di Questura; […] Oltrepassiamo il fiume e così scopro che la prigione si trova a Buda, mentre la questura si trova a Pest.

ILARIA SALIS

 

Sono chiusa a Gyorskocsi da 21 giorni esatti e la libertà, la vita normale, il mondo esterno sono realtà ancora vicine e vive. Qualche ora dopo, riportata in prigione e chiusa di nuovo nella cella, mi assale un turbine di vitalità confusa. In preda a umori altalenanti, sono dilaniata dal profumo di libertà che mi ha accarezzato poche ore prima, mentre il mio corpo è costretto in quel Tartaro. E’ molto dura: il corpo deve abituarsi a una condizione nuova e per nulla naturale e il cervello deve fare pace con se stesso e accettare il fatto di essere in prigione.

ILARIA SALIS

 

9 marzo 2023

Ventiseiesimo giorno di prigionia. Evviva! E.T. TELEFONO CASA (sì, proprio il piccolo extraterrestre, perché, quando ci hanno tirati giù da quel taxi, è stato come essere rapiti dagli abitanti di un altro pianeta). Finalmente ricevo il magico telefono verde! Faccio due chiamate brevi perché purtroppo ho pochi soldi e perché “tanto adesso ci sentiamo quando vogliamo”. Parlare nella mia lingua, ascoltare voci affettuose e percepire la vicinanza delle persone scatena in me emozioni devastanti. Qualcosa esplode il mio petto e per la prima volta le mie guance sono rigate da calde lacrime.

 

la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest 4

10 marzo 2023

In mattinata mi consegnano quasi un migliaio di pagine di documenti di indagine scritti in quella lingua aliena, che è per me l’ungherese. Dicono che il mio arresto sarà rinnovato. Io davvero all’inizio non avevo capito. Quando il giudice aveva detto che ci metteva in prigione per un mese, io avevo capito che era un mese e basta, non che si poteva rinnovare. Ricevo anche la notizia che tutti i miei contatti sono vietati, bloccati per ordine della Procura Generale di Budapest capitale. TUTTI. In pratica non posso parlare neanche con mia madre. Non posso e non voglio credere che questa pazzia sia reale.

ilaria salis 4

 

Non è possibile, li ho sentiti ieri per la prima volta dopo settimane! Non oso immaginare come saranno preoccupati ed affranti i miei. Ed io sono qui in prigione in un paese che non conosco, senza contatti e non capisco quasi nulla di ciò che accade intorno a me. Mi sento tumulata viva, segregata in un mondo alieno, in un baratro oscuro “dove ‘l sol tace”.

ILARIA SALISilaria salis 2ilaria salis 3la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest 2la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest 3la lettera di ilaria salis dal carcere di gyorskocsi utca, a budapest 1ilaria salisilaria salis 1ILARIA SALISILARIA SALISROBERTO SALIS PADRE DI ILARIA SALIS

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?