
“MIA FIGLIA VENIVA PRESA A CALCI E GINOCCHIATE, MA C’È CHI RIDEVA E FILMAVA” - LA RABBIA DEL PADRE DELLA RAGAZZINA DI 14 ANNI, PESTATA A SANGUE A CHIETI DA UN BRANCO DI COETANEE CHE L’HA SPEDITA IN OSPEDALE CON VENTI GIORNI DI PROGNOSI: “AVEVA SOLO PRESO LE DIFESE DI UN'AMICA E QUESTE BESTIE HANNO PENSATO DI FARGLIELA PAGARE COSÌ. LA VICENDA DI WILLY MONTEIRO NON HA INSEGNATO NULLA. ORA NON MI FERMERÒ FINO A QUANDO QUELLE BELVE NON SARANNO PUNITE, MA STIAMO RICEVENDO PERSINO MINACCE…”
Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
ADOLESCENTE PESTATA A CHIETI DA UN BRANCO DI COETANEE
Inseguita, trascinata per i capelli, gettata a terra con violenza, presa a ginocchiate al volto, calci e pugni al capo e allo stomaco in due riprese, circondata da un branco di coetanee quattordicenni sabato sera nella villa comunale di Chieti.
Un pestaggio violentissimo ripreso in diretta e postato su Instagram e TikTok. Dall'altra parte del mondo, dove vive, M.M, il papà di Melissa (il nome è di fantasia per proteggere la sua identità), fa fatica a trattenere la rabbia. «Ho visto solo cinque secondi di quel maledetto video, poi ho stoppato, non ce l'ho fatta. Mi fa troppo male. E devono ringraziare che non sono a Chieti se no non so cosa avrei fatto».
Innanzitutto, come sta adesso sua figlia?
«Non bene, è ancora ricoverata in ospedale. Ha una prognosi di venti giorni, ma vogliono tenerla in osservazione».
ADOLESCENTE PESTATA A CHIETI DA UN BRANCO DI COETANEE
Ha parlato con lei, le ha spiegato cosa ha scatenato la violenza di queste coetanee?
«Mia figlia aveva solo preso le difese di un'amica e queste bestie hanno pensato di fargliela pagare così. La vicenda di Willy Monteiro che qualche anno fa ha impressionato tutti non ha insegnato nulla. Provo disgusto».
Nel video si vede Melissa che cammina da sola, viene raggiunta da una ragazza, picchiata selvaggiamente mentre un'altra guarda, poi prova ad allontanarsi e la seconda volta viene accerchiata e pestata da tre coetanee. Nessuno l'ha aiutata?
«Nessuno ha mosso un dito, nessuno ha visto o meglio ha voluto vedere. E peggio, quelle che c'erano ridevano e filmavano. Nel video si sentono chiaramente le risate mentre mia figlia veniva presa a calci e ginocchiate e sbattuta a terra. Mi chiedo: ma dove sono le famiglie?».
Lei conosce queste ragazze, sua figlia le ha detto chi sono?
«[…] sono state tutte identificate e già interrogate. Ora sappiamo tutto di loro e avrò il piacere di conoscerle in tribunale, loro e i loro genitori. Perché adesso aspetto i referti medici e poi andrò fino in fondo per vie legali, non mi fermerò fino a quando queste belve non saranno punite».
[…]
Adesso ha paura?
«Sono già successe cose brutte, stiamo ricevendo persino minacce. Volevo che la gente sapesse quello che è successo ma temo per l'incolumità di mia figlia. Ho il dovere di proteggerla, le ho promesso che non mi fermerò».