ministero della salute giorgia meloni arianna orazio schillaci

DIO, PATRIA E PASTIGLIA – MENTRE LA SANITÀ PUBBLICA È IN GINOCCHIO, AL MINISTERO GUIDATO DA ORAZIO SCHILLACI È IN CORSO DA MESI UNA FAIDA TRA CORRENTI DI FDI PER SPARTIRSI NOMINE E POLTRONE, RALLENTANDO I LAVORI DEL DICASTERO – A GIOCARE UN RUOLO CENTRALE SAREBBE LA POTENTE SEGRETARIA POLITICA DEL MINISTERO, RITA DI QUINZIO, FORTE DEL SUO STRETTO RAPPORTO CON LE ''SORELLE D'ITALIA'' – ORA DI QUINZIO VORREBBE ELEVARE A DIRETTORE GENERALE L’AVVOCATO FRANCESCO PERCHINUNNO, ANCHE SE PRIVO DI TITOLI ADEGUATI – LE ASPIRAZIONI DEL SOTTOSEGRETARIO GEMMATO, LEGATISSIMO A PREMIER, E IL RUOLO DI MARIA ROSARIA CAMPITIELLO, COMPAGNA DEL VICEMINISTRO CIRIELLI…

DAGONOTA

ARIANNA E GIORGIA MELONI - NATALE 2024

Uno spettro si aggira per i corridoi del ministero della Salute. È quello di Rita Di Quinzio, la potente segretaria politica del dicastero. Lungo i corridoi del palazzo di Lungotevere Ripa i soliti "addetti ai livori" ne sussurrano di tutti i colori sulla Di Quinzio: rivendicando un forte legame con le “Sorelle d’Italia”, sarebbe attentissima alla gestione della partita delle nomine, tra posti vacanti, assunzioni e incarichi nei vari cda.

 

Una partita da giocare insieme al capo di Gabinetto, Marco Mattei, con i quali i rapporti non sarebbero idilliaci. Al ministero c'è chi ha sentito dire alla potente Rita che “lei sta a cena con Arianna che le dà le indicazioni riservate”. Vero, falso, verosimile? Ah, saperlo...

 

Quello che è certo che il tale attivismo ha scatenato una guerra delle poltrone tra gli esponenti meloniani dentro il ministero. Il tutto all’insegna dell’“amichettismo di destra”, con faide, ipotesi e candidature controverse (eufemismo). Come il caso dell’avvocato barese Francesco Perchinunno, che Di Quinzio vorrebbe elevare a ruolo di dirigente nel Gabinetto del ministro, nonostante non ne abbia i titoli. 

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE, DENTRO A FRATELLI D’ITALIA È SCONTRO PER LE POLTRONE

Estratto dell’articolo di Michele Bocci per www.repubblica.it

 

giorgia meloni orazio schillaci foto lapresse

Un ministero piuttosto piccolo e tutto in mano a un partito, ma dove quel partito trova il modo di litigare, quasi sempre silenziosamente, per questioni di poltrone, incarichi, quindi anche di soldi. Alla Salute sono tempi piuttosto complicati.

 

Il ministro Orazio Schillaci, tecnico chiamato da Tor Vergata per affrontare i temi “alti” della sanità, per progettare riforme, parlare senza imbarazzi (non ne ha) dell’importanza dei vaccini e comunque esprimersi nella stessa lingua dei professionisti della salute (è un medico nucleare), resta spesso schiacciato tra i poteri del partito di Giorgia Meloni.

 

MARCELLO GEMMATO GIORGIA MELONI

E in più, quando si deve parlare di soldi con il Mef e in generale col consiglio dei ministri, è debole. Non solo, spesso Schillaci ha dovuto subire l’imposizione di nomi, poi rivelatisi assai poco efficaci.

 

C’è poi tutto il sottobosco di dirigenti del ministero, dove molte nomine vanno a chi appartiene a questo o a quella “corrente”. In questo momento è attivissima Rita Di Quinzio, potente segretaria politica del ministero. La sua amicizia con Arianna Meloni è antica e la rende capace di inserirsi in tutte le decisioni di Schillaci, cercando di orientarle. Inomma, difende il pezzo di partito del quale è espressione.

 

Francesco Perchinunno

Ovviamente ha nomi da sponsorizzare, o da abbattere (come successo con alcuni di quelli proposti per il Consiglio superiore di sanità). Adesso tiene molto a un avvocato barese, Francesco Perchinunno, anche lui con un passato nella destra giovanile, che è dirigente a tempo determinato al Gabinetto del ministro.

 

Vorrebbe che diventasse direttore generale della stessa struttura, un ruolo per il quale però potrebbe non avere i titoli. Perchinunno, tra l’altro, è vicino a Marcello Gemmato, il sottosegretario anche lui barese, legatissimo a Giorgia Meloni.

 

Proprio ieri il consiglio dei ministri ha approvato un decreto nel quale viene reintrodotta la figura del viceministro alla Salute. In molti sono convinti che si tratti di un ruolo destinato a Gemmato, ma ancora non è detto.

 

orazio schillaci

L’atto è stato necessario per risolvere un “pasticcio” su un’altra posizione, legata all’ufficio legislativo, e contestualmente ha reintrodotto il ruolo di viceministro, che un tempo era previsto. Solo il tempo dirà se la ricostruzione è giusta o se Gemmato diventerà davvero vice di Schillaci.

 

Pure questa vicenda, comunque, è destabilizzante per il ministro tecnico. Tra l’altro se si arriverà in fondo salterà il “monocolore” alla Salute, perché sottosegretario potrebbe diventare Andrea Costa di “Noi moderati”

 

Quella di Gemmato è però una parrocchia un po’ diversa da quella di Di Quinzio, con la quale il sottosegretario non avrebbe un grande feeling. Non è chiaro come stia accogliendo il tentativo della segretaria politica di dare un ruolo centrale, e ben pagato, al suo amico pugliese.

 

GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA

L’argomento soldi per Di Quinzio è molto felice. Oltre allo stipendio del ministero, bello alto, guadagna un extra perché è stata nominata membro del Cda di “Sport e salute”, società della Stato che si occupa di promuovere appunto lo Sport.

 

Così supererebbe i 200 mila euro l’anno. Sempre Di Quinzio starebbe pressando per mandare all’Agenas, l’agenzia sanitaria delle Regioni, Americo Cicchetti, già capo del dipartimento di Prevenzione del ministero. Non è detto che le riesca.

 

Quel ruolo pensava di ricoprirlo Marco Mattei, il capo di Gabinetto di Schillaci, anche lui di Fdi, ma che non avrebbe un grande rapporto con la dirigente vicina ad Arianna Meloni.

 

Tra l’altro, e qui salta fuori un’altra stranezza del ministero, di recente al ministero è rientrato l’ex capo di Gabinetto, Arnaldo Morace Pinelli, professore di diritto della solita Tor Vergata che venne allontanato in modo un po’ brusco dopo l’inizio della legislatura e sostituito appunto con Mattei. Il ruolo è di esperto del ministro e addirittura gode di una stanza (molti consulenti non la hanno) al “piano nobile del ministero”, quello dove sta Schillaci. Non è chiaro come verrà impiegato.

 

Il ruolo di Campitiello

edmondo cirielli con la compagna maria rosaria campitiello

Insomma, un quadro di inestricabili rapporti di amicizia e inimicizia. Per completarlo, sempre parlando di anime di Fdi non si può scordare Maria Rosaria Campitiello, la capa del dipartimento della Prevenzione che a breve sposerà il suo compagno, il viceministro degli Esteri e leader del partito in Campania Edmondo Cirielli (al quale, dicono i nemici interni ed esterni, ha “donato” un ruolo di primo piano negli Stati generali della Prevenzione del ministero da lei organizzati proprio a Napoli).

 

Campitiello era al Gabinetto prima di essere promossa e tra l’altro portare la ministero Giuseppe Gambale, già deputato Pd e sottosegretario all’Istruzione che ovviamente non tutti gradiscono, visto il contesto politico del ministero. E infatti la scelta non è piaciuta a Di Quinzio e tra le due il rapporto non è semplice.

Francesco Perchinunnomaria rosaria campitiello 2maria rosaria campitiello

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