giulio regeni

IL MISTERO DELLA MORTE DI GIULIO REGENI - È MORTO LENTAMENTE, TRA BRUCIATURE DI SIGARETTA, SEGNI DI TORTURA DA COLTELLO SU TUTTO IL CORPO - PER LE AUTORITA' EGIZIANE, L’IPOTESI DELL’INCIDENTE STRADALE - COLLABORAVA SOTTO PSEUDONIMO CON "IL MANIFESTO"

Corriere.it

 

Giulio RegeniGiulio Regeni

Giulio Regeni, lo studente dell’università di Cambridge trovato morto al Cairo, è morto lentamente. Il procuratore egiziano, Ahmed Nagi, che conduce l’inchiesta, ha parlato all’Associated Press di bruciature di sigaretta, segni di tortura e ferite da coltello. Giovedì mattina il quotidiano Al Watan aveva anticipato la notizia: «È stato ritrovato il corpo di un giovane uomo di 30 anni, totalmente nudo nella parte inferiore, con tracce di tortura e ferite su tutto il corpo nella zona di Hazem Hassan».

Giulio RegeniGiulio Regeni

 

Ad avvalorare quest’ipotesi era arrivata anche la testimonianza di un avvocato dei diritti umani e attivista della Fondazione araba dei diritti civili e politici (Nidal), Mohamed Sobhi, che aveva raccontato ad Aki - Adnkronos International di aver visto il viso ma non il corpo del giovane: «Alle 2 di oggi (il 4 febbraio n.d.r.) sono stato alla camera mortuaria Zenhom, nel quartiere di Sayeda Zeinab, e in qualità di attivista per i diritti umani e avvocato incaricato dai suoi amici di ritrovare il ragazzo, ho chiesto di avere accesso al cadavere. Dopo un diverbio con la polizia mi hanno consentito di vedere solo il viso, lo stesso delle foto del giovane che mi sono state fornite dai suoi amici» ha dichiarato l’avvocato.

Giulio Regeni Giulio Regeni

 

L’altra ipotesi

La notizia dei segni di tortura sul corpo viene, però, smentita dal direttore dell’Amministrazione generale delle indagini di Giza, il generale Khaled Shalabi che sostiene l’ipotesi dell’incidente stradale. «Il movente criminale è da escludere — ha detto Shalabi al sito egiziano Youm7 —. Le prime indagini evidenziano che è stato vittima di un incidente d’auto». Il corpo del giovane è stato consegnato dalle autorità egiziane all’Ospedale italiano «Umberto I» del Cairo.

Giulio Regeni Giulio Regeni

 

La telefonata tra Renzi e Al Sisi

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sentito nel pomeriggio il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al quale ha chiesto che il corpo di Giulio sia presto restituito alla sua famiglia e all’Italia e che sia dato pieno accesso ai nostri rappresentanti per seguire da vicino tutti gli sviluppi delle indagini per trovare i responsabili del crimine ed assicurarli alla giustizia.

 

Nel corso della telefonata, il Presidente al-Sisi ha espresso le sue condoglianze al premier italiano. Riferendogli di aver ordinato al ministero dell’Interno e alla Procura generale di «perseguire ogni sforzo per togliere ogni ambiguità» e «svelare tutte le circostanze» della morte di Giulio. E intanto venerdì un team di sette uomini di Polizia, Carabinieri e Interpol partirà per il Cairo per seguire le indagini sulla morte di Giulio Regeni, in collaborazione con le autorità egiziane.

 

Convocati gli ambasciatori

Giulio Regeni Giulio Regeni

Su indicazione del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il segretario generale della Farnesina Michele Valensise ha convocato giovedì mattina con urgenza l’ambasciatore dell’Egitto Amr Mostafa Kamal Helmy «per esprimere lo sconcerto del Governo italiano per la tragica morte del giovane Giulio Regeni al Cairo». La Farnesina ha chiesto « alle autorità egiziane il massimo impegno per l’accertamento della verità e dello svolgimento dei fatti, anche con l’avvio immediato di un’indagine congiunta con la partecipazione di esperti italiani». L’ambasciatore ha espresso, a nome del suo Paese, profondo cordoglio per la morte del ragazzo.

Giulio Regeni Giulio Regeni


Nel pomeriggio di giovedì «il ministero degli Affari esteri ha convocato l’ambasciatore italiano Maurizio Massari nel quadro degli sviluppi della morte del giovane italiano». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di «crimine efferato», auspicando che, «attraverso la piena collaborazione delle autorità egiziane, sia fatta rapidamente piena luce sulla preoccupante dinamica degli avvenimenti, consentendo di assicurare alla giustizia i responsabili di un crimine così efferato, che non può rimanere impunito». ».

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

Missione annullata
La ministra per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, ha annullato la missione in corso al Cairo, che si sarebbe dovuta concludere proprio il 4 febbraio. Prima che arrivasse la notizia del ritrovamento del cadavere il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi aveva assicurato alla ministra la propria «personale attenzione» al caso di Regeni. Finora non c’è nessuna ipotesi ufficiale sulla matrice del delitto di cui è stato vittima il dottorando di Cambridge che, da settembre, abitava in un appartamento del Cairo per scrivere una tesi sull’economia egiziana presso l’American University e per studiare l’arabo.

 

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

L’autopsia

Il corpo del ragazzo è stato trovato mercoledì sera nella zona di Giza, lungo la cosiddetta Desert road che va dal Cairo ad Alessandria, e gli esperti di medicina legale locali lo stanno esaminando per appurare le cause del decesso. Una delle ipotesi al vaglio è quella di un incidente stradale che escluderebbe quella delle torture.

 

Le ultime tracce

giulio  regeni  giulio regeni

Giulio Regeni era sparito improvvisamente alle otto di sera di lunedì 25 gennaio, nel quartiere di Dokki. Non un giorno qualunque, in Egitto, visto che ricorreva il quinto anniversario della Rivoluzione che depose l’allora presidente Hosni Mubarak, aprendo la strada alla conquista del potere da parte dei Fratelli Musulmani, poi messi fuorilegge dal governo dei militari di al Sisi dopo un anno e mezzo. Ma Giulio non era un attivista, non era partito per il Cairo per unirsi alle manifestazioni roventi di quei giorni.

giulio  regenigiulio regeni

 

Era andato lì solo per studiare, per sviluppare la sua ricerca di Economia. Quel giorno stava andando a trovare degli amici per un compleanno e si stava spostando a piedi tra il quartiere di El Dokki, sulla sponda sinistra del Nilo, e il centro che è su quella destra, diretto dalla stazione della metropolitana di Bohoot a quella di Bab Al Louq, circa 5 km in linea d’aria più a ovest, nei pressi di piazza Tahrir.

 

I genitori

Da sabato scorso, nella capitale, erano giunti i suoi genitori Paola Deffendi, maestra d’asilo in pensione e Claudio Regeni, rappresentante di commercio. Subito si erano rivolti anche alle autorità locali sperando che il figlio fosse rimasto coinvolto, pur non volendo, in qualche corteo di studenti e che fosse per questo magari finito nelle mani della polizia.

 

giulio regenigiulio regeni

Le reazioni

La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, auspica «sia fatta luce completa su ogni particolare di questo dramma terribile». «Fin dall’inizio — ha detto Serracchiani — la scomparsa del nostro corregionale è apparsa difficile da capire, ma il nostro pensiero ora è tutto per la famiglia, che sta vivendo momenti di indicibile sofferenza». È molto addolorato Ennio Scridel, il sindaco di Fiumicello che in questi giorni è sempre rimasto in contatto con la famiglia: «Eravamo ancora convinti di riportare a casa sano e salvo il nostro giovane concittadino, prima o poi...».

 

 

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)