
IL “MODELLO MILANO” STA SUI COGLIONI ALL’ITALIA: IL 68.7% DEI CITTADINI ITALIANI È CONVINTO CHE NEL CAPOLUOGO LOMBARDO SI SIA CREATO UN SISTEMA DI SPECULAZIONI INTORNO AI GRANDI PROGETTI URBANISTICI DELLA CITTÀ – IL DATO E' MOLTO RILEVANTE PERCHE’ E’ INDIPENDENTE DALLE CONVINZIONI POLITICHE – E’ CROLLATA LA FIDUCIA VERSO UN CERTO MODELLO DI SVILUPPO URBANO, CHE MILANO HA OSTENTATO NEGLI ANNI, PRESENTATO COME ESEMPIO DI INNOVAZIONE E MODERNITÀ, E OGGI PERCEPITO COME "MARCIO", PERCHE' FAVORISCE INTERESSI PRIVATI, SPECULAZIONI IMMOBILIARI E RAPPORTI OPACHI TRA PUBBLICO E PRIVATO…
Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per “la Stampa”
Negli ultimi giorni, lo scandalo legato al cosiddetto "Modello Milano" ha acceso un infuocato dibattito pubblico e politico. Nonostante le indagini siano ancora in corso e nessuna sentenza sia stata emessa, una parte consistente dell'opinione pubblica sembra aver già deciso chi siano i colpevoli.
Secondo un recente sondaggio di Only Numbers quasi il 70.0% dei cittadini italiani (68.7%) è convinto che nel capoluogo lombardo si sia creato un sistema di importanti speculazioni intorno ai grandi progetti urbanistici della città.
Il dato più rilevante del sondaggio non è solo la percentuale – già alta di per sé –, ma la totale assenza di differenze tra i sostenitori dei vari partiti. In altre parole, sia gli elettori del centrosinistra -che ha governato Milano negli ultimi anni-, sia quelli del centrodestra o del Movimento 5 Stelle condividono la convinzione che qualcosa non abbia funzionato nella gestione urbanistica della città. Questa uniformità indica un crollo della fiducia generalizzato, non solo verso i singoli protagonisti dell'inchiesta ma verso il modello stesso di sviluppo urbano promosso dalla città negli ultimi anni.
Un tempo presentato come esempio di innovazione, rigenerazione e modernità, il "modello Milano" oggi rischia di essere percepito da molti come una macchina che favorisce interessi privati, speculazioni immobiliari e rapporti opachi tra pubblico e privato. Il 45.1% degli italiani già oggi lo definisce come un modello problematico che favorisce solo gli interessi privati, mentre un cittadino italiano su 3 (29.9%) lo considera un modello ricco di luci e ombre.
Anche su questo punto, non emergono differenze significative tra gli elettorati: la sfiducia sembra colpire in modo trasversale tutta la classe dirigente, tanto da apparire sistemica. […] L'opinione pubblica nazionale è convinta che la crescita edilizia di Milano non abbia tenuto conto degli interessi dei cittadini (67.0%).
[…] senza l'intervento normativo del ministro Nordio, oggi il quadro sarebbe ancora più allarmante: il recente cambio di normativa, infatti, ha vietato l'arresto immediato nei casi di reati contro la pubblica amministrazione se non sussistono esigenze cautelari concrete.
GIANCARLO TANCREDI E BEPPE SALA
[…] A pesare è anche la diffusa sfiducia verso le élite politiche ed economiche. Il "sistema Milano", spesso promosso come modello di efficienza urbana, oggi è visto da molti come un crogiuolo di interessi pubblici e privati. In questo scenario, ogni nuova notizia su appalti, consulenze o pressioni sembra confermare la narrazione di un sistema "marcio", anche in assenza di prove concrete. Alla richiesta di maggiore trasparenza e controllo sulle speculazioni edilizie (36.7%) si affiancano le istanze sociali: edilizia popolare accessibile (22.0%), blocco dei prezzi delle case (10.8%) e incentivi per la sostenibilità ambientale (9.4%) sono tra le priorità indicate dagli intervistati.
I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA
Sebbene quasi il 70% degli italiani ritenga che a Milano si sia creato un sistema di speculazioni pubblico private, il 60% è convinto che un fenomeno simile non sia ripetibile nella propria città. Solo il 16% lo ritiene plausibile, soprattutto tra chi vive in grandi aree metropolitane. Milano viene dunque percepita come un contesto unico in Italia, dove finanza, politica e immobiliare si intrecciano con intensità maggiore rispetto al resto del Paese. […]