laura boldrini

QUANDO LA BOLDRINI SI SCATENA CON LA LINGUA (ITALIANA), IMPAZZISCONO TUTTI. ANCHE LE DIPENDENTI DELLA CAMERA - A MONTECITORIO E’ RIVOLTA CONTRO LE QUALIFICHE AL FEMMINILE SUI CARTELLINI, IMPOSTE DALLA PRESIDENTE - CONTRO IL “LINGUISTICAMENTE CORRETTO” E’ PIOGGIA DI RICORSI

boldrini1boldrini1

Laura Cesaretti per “il Giornale”

 

Quando si dice la Nemesi: alla Camera dei deputati sta scoppiando la rivolta, con tanto di ricorsi di massa, delle dipendenti donne contro Laura Boldrini. Ossia contro la presidente più fieramente, testardamente e minuziosamente femminista che le italiche istituzioni ricordino.Così femminista da aver ingaggiato una indomita battaglia contro il linguaggio corrente, così rozzo e arrogantemente maschista da ingabbiare anche le donne in definizioni virilizzanti come «sindaco» o «ministro».

 

LAURA BOLDRINI IN MOSCHEALAURA BOLDRINI IN MOSCHEA

O anche «bibliotecario» o «funzionario»: da quando ha messo piede a Montecitorio, la presidente Boldrini si è sentita ogni giorno fastidiosamente turbata da quei cartellini plastificati, con tanto di foto, che i dipendenti della Camera dei deputati si devono appuntare sul bavero per poter circolare liberamente nel Palazzo. E in particolare da quelli delle dipendenti femmine, con la qualifica declinata dal maschile.

 

Così, ha deciso di far entrare a viva forza il «linguisticamente corretto» anche lì dentro, e con un ordine di servizio la presidenza della Camera ha deliberato «l' adozione di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere in tutti gli atti e i documenti». La direttiva è stata elaborata con la collaborazione del Comitato pari opportunità, sulla base di oscuri testi densi di richiami alla necessità di introdurre a Montecitorio il «diversity management» nonché il «gender mainstreaming».

 

LAURA BOLDRINI LAURA BOLDRINI

Nessuno sa cosa siano, ma il risultato è chiaro: entro il 25 settembre, le dipendenti della Camera dovranno ritirare i nuovi badge con la declinazione della loro mansione al femminile. In pratica il consigliere donna diventerà «consigliera», il bibliotecario sarà «bibliotecaria», l' addetto stampa si tramuterà in «addetta».

 

BOLDRINI LATINA CONTESTATABOLDRINI LATINA CONTESTATA

Ma il casus belli, che ha smosso le acque sindacali di Montecitorio e alimentato quella che, progressivamente, è diventata una ribellione di massa al codice linguistico boldriniano, è scoppiato sui «segretari parlamentari»: le donne che ricoprono quella mansione si sono rifiutate di essere bollate come «segretaria», spiegando di vederlo come un grave passo indietro verso definizioni giudicate discriminatorie: «Non appare superfluo ricordare - si legge in una lettera inviata alla presidente della Camera quando la delibera era ancora in fieri - che la denominazione al maschile del termine segretario scaturisce da rivendicazioni sindacali volte a superare una concezione riduttiva di una professionalità che, fino ad allora, veniva associata alla funzione di persona tuttofare».

BOLDRINIBOLDRINI

 

I sindacati interni si sono opposti alle nuove direttive grammaticali: «Il rispetto della parità di genere non può comportare l' imposizione della declinazione al femminile della professionalità, in presenza di una diversa volontà della lavoratrice».

 

E in questi giorni, dopo un' assemblea congiunta di tutte le varie sigle interne, hanno preannunciato l' impugnazione della circolare Boldrini sui cartellini femministi, decidendo di «offrire assistenza legale alle dipendenti in relazione alla questione del cambio del cartellino secondo le declinazioni al femminile».

BOLDRINI ISTRUITA DALLA PORTAVOCE SU QUANDO RIDEREBOLDRINI ISTRUITA DALLA PORTAVOCE SU QUANDO RIDERE

 

Così, è stato annunciato un «ricorso collettivo gratuito» contro la delibera, con richiesta alla Commissione giurisdizionale di sospendere prima di lunedì (data dalla quale gli attuali cartellini in uso non saranno più validi per entrare a Montecitorio) l' esecutività della decisione della Presidenza.

 

Il ricorso, spiegano i sindacati, «è aperto alla sottoscrizione delle dipendenti, sia quelle che non hanno ancora ritirato il nuovo badge che quelle che hanno già provveduto a sostituirlo ma non condividono la circolare Boldrini». L' assistenza legale e il ricorso sono necessari perché c' è un rischio di sanzioni amministrative per chi non ritirerà il nuovo badge e si troverà con quello vecchio ormai disattivato. La guerra linguistica è dichiarata.

LAURA BOLDRINI IN VATICANO CON PAPA FRANCESCO E CIAVATTE AI PIEDILAURA BOLDRINI IN VATICANO CON PAPA FRANCESCO E CIAVATTE AI PIEDIboldrini unhcrboldrini unhcr

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2027 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...