suicidio carcere

MORIRE DIETRO LE SBARRE – UN 55ENNE, CONDANNATO A UN ANNO E 10 MESI PER REATI CONTRO IL PATRIMONIO, È STATO TROVATO MORTO NEL CARCERE SAN GIORGIO DI LUCCA – IL SUO AVVOCATO AVEVA FATTO PER TRE VOLTE RICHIESTA DI TRASFERIMENTO AI DOMICILIARI APPELLANDOSI ALLE CONDIZIONI DI SALUTE DEL CLIENTE, MA GLI ERA STATO SEMPRE NEGATO...

Jacopo Granzotto per "Il Giornale"

 

carcere

Doveva scontare una pena passata in giudicato di un anno e 10 mesi. Era un detenuto modello. L' avvocato aveva fatto per tre volte richiesta di trasferimento ai domiciliari nonostante mancassero due mesi alla libertà.

 

E il motivo erano le condizioni di salute del cliente Massimo Tamagnini, 55anni lucchese, sposato, padre di una ragazzina e detenuto nel carcere San Giorgio di Lucca per reati contro il patrimonio. Da quella cella non è mai uscito vivo. È lì che, il giorno di Santo Stefano, gli agenti della Penitenziaria hanno trovato il suo corpo senza vita. A stroncarlo un malore, probabilmente una forte glicemia.

 

carcere

E adesso la magistratura lucchese vuole vederci chiaro. Il pm Antonio Mariotti ha aperto un fascicolo contro ignoti e disposto l' autopsia sul corpo dell' uomo da tempo affetto da gravi problemi di salute. Si cerca di capire le cause reali della morte e se ci siano eventuali responsabilità da parte del personale del penitenziario. Dove non appena la notizia del cadavere trovato in cella si è diffusa è scoppiata la rivolta.

 

CARCERE

Ad alzare la voce i detenuti della terza sezione, quella con gli ospiti più problematici, che hanno cominciato a sbattere pentole sulle inferriate. La tensione è arrivata alle stelle tanto che fra gli stessi carcerati si sono verificate risse e quattro di loro sono stati ricoverati in infermeria. Il verdetto dell' autopsia arriverà tra tre mesi, nel frattempo anche i familiari dell' uomo hanno nominato un perito di parte.

 

CARCERE

Ma intanto l' Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), dopo l' episodio lancia un sos al ministero della Giustizia. «Siamo drammaticamente vicini commenta il segretario generale Leo Beneduci al punto di non ritorno verso l' assoluto disastro del sistema penitenziario italiano. Rinnoviamo l' invito al governo e ai ministri Bonafede e Salvini per l' apertura di ogni spazio di analisi e confronto con il personale di polizia penitenziaria».

 

CARCERE 

Quella del San Giorgio di Lucca è la seconda morte in cella dal 2016, l' ennesima in tutta Italia dove dal 2017, almeno 60 detenuti si sono tolti la vita. A puntare il dito sui numeri è il Garante per i diritti dei detenuti, Franco Corleone. «Quello di Lucca è un episodio tragico che non doveva accadere.

 

I detenuti spiega in Toscana stanno aumentando. Mentre in tutto il Paese sono quasi 60mila, nella nostra regione hanno superato le 3400 unità. Tutti in condizioni preoccupanti». Quelli calcolati da Corleone, infatti, sono le stesse cifre che la Toscana e l' Italia avevano nel 2013, quando la Corte europea per i diritti umani di Strasburgo condannò il nostro Paese per trattamenti inumani verso i reclusi.

 

carcere

Da quel giorno dice nulla è cambiato per risolvere l' emergenza sovraffollamento. Il risultato è che di carcere in molti casi si muore ancora».

 

Protesta anche il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. «È successo scrive in una nota il segretario Donato Capece che il 26 dicembre è morto un detenuto italiano e nella stessa serata gli occupanti di due sezioni hanno inscenato una protesta. Nella prima mattinata del 27 dicembre, invece, un detenuto italiano ha gettato del caffè verso un detenuto tunisino, il quale poi è stato aggredito fisicamente per le scale della Terza sezione.

 

CARCERE

Era prevedibile che ci fosse una rivalsa e infatti poco dopo un tunisino ha aggredito con pugni tre italiani poi ha divelto la porta e ha cercato di colpire gli stessi.

Succede questo nella Terza sezione. A Lucca abbiamo un personale di polizia penitenziaria sotto organico. Così non si può andare avanti».

Ultimi Dagoreport

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO