
MORIRE PER PUTIN? NIET! – CIRCA 50 MILA SOLDATI DELL’ESERCITO RUSSO SONO SCAPPATI DOPO ESSERE STATI ARRUOLATI NELLA GUERRA IN UCRAINA, SOPRATTUTTO SUL FRONTE DEL DONBASS. LO RIVELA IL SITO D’INCHIESTA INDIPENDENTE RUSSO “VAZHNYE ISTORII” – ANCHE PER QUESTO “MAD VLAD” HA FIRMATO UN DECRETO CHE, DA OGGI AL 31 DICEMBRE, ARRUOLERÀ 135 MILA MILITARI PER LA LEVA AUTUNNALE. SI TRATTA DI COSCRITTI DI ETÀ COMPRESA FRA I 18 E I 30 ANNI…
Estratto dell’articolo di Marta Ottaviani per www.avvenire.it
vladimir putin con i soldati russi
Il presidente russo, Vladimir Putin, continua a reclutare soldati, ma ce ne sono migliaia che vanno al fronte e che poi, fra morire e disertare, scelgono la seconda strada. Secondo il sito di inchiesta Vazhnye istorii, che significa “storie importanti’” sarebbero circa 50mila i soldati dell’esercito russo che sono scappati dopo essere stati arruolati nella guerra in Ucraina.
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Il presidente Putin ha firmato un decreto che, da oggi al 31 dicembre, arruolerà 135mila soldati per la leva autunnale, che seguono 160mila della leva primaverile. Si tratta di coscritti di età compresa fra i 18 e i 30 anni. Stando alle dichiarazioni ufficiali dello “zar”, due terzi dei militari impiegati in Ucraina sono contrattisti.
VLADIMIR PUTIN CON I SOLDATI RUSSI
Ma le casse del Cremlino sono sempre più provate dallo sforzo bellico e quindi non è da escludere che questi coscritti siano in realtà destinati al fronte.
C’è poi una seconda ipotesi che preoccupa molti analisti, ossia che la Piazza Rossa stia dando vita a una riserva di militari da impiegare in Ucraina o, nella peggiore delle ipotesi in altri obiettivi, fra cui ci potrebbe essere anche il territorio della Nato, anche se, proprio ieri, i servizi segreti russi hanno accusato Kiev di voler preparare una “provocazione clamorosa” in Polonia, attaccando infrastrutture critiche e spingendo in questo modo il Patto Atlantico ad attaccare.
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VLADIMIR PUTIN CON LA MIMETICA
La maggior parte dei disertori presenti nelle due liste ottenute da Vazhnye istorii era stata assegnata al fronte in Donbas. La loro analisi rivela che ci sono diverse categorie: chi ha abbandonato la linea del fronte, chi si è dileguato appena ricevuto l’ordine di partenza, chi ha usufruito di una licenza e non ha mai fatto ritorno.
C’è chi ha cercato di camuffare la diserzione come meglio poteva. Da più ospedali nel Paese sono arrivati certificati che attestavano la rottura di una gamba o di un braccio o comunque situazioni sanitarie fisicamente incompatibili con il campo di battaglia, posto che, quelle che il Cremlino considera meno gravi, come per esempio i forti disagi psichici non sono considerate ostative nello svolgimento del proprio compito, ossia il sacro dovere di difendere la patria.
VLADIMIR PUTIN CON I SOLDATI RUSSI
Secondo Vazhnye istorii fra chi è scappato ci sarebbero anche di persone dell’estrema destra russa e grandi sostenitori del conflitto. Uno di questi è niente meno che Dmitrij Bastrakov, fondatore della casa editrice Chertnaya Sotnya, di orientamento ultra nazionalista, e che avrebbe disertato nel novembre 2023.
Con lui anche Alexander Zhuchkovsky, autore del libro “Gli 85 giorni di Slavyansk”, dove analizza di fatti di piazza Maydan del 2014 da un punto di vista strettamente filorusso, mostrando le “ragioni” dei separatisti del Donbas e addossando tutte le colpe sugli ucraini. […]
PUTIN CON I SOLDATI RUSSI
VLADIMIR PUTIN BRINDA CON I SOLDATI