vladimir putin grano

MOSCA VUOLE TOGLIERCI IL PANE DI BOCCA – LA MINACCIA DELL’EX PRESIDENTE RUSSO DMITRY MEDVEDEV: “ESPORTEREMO I NOSTRI PRODOTTI AGRICOLI SOLO AI POTERI AMICI” - LA RUSSIA È IL PRINCIPALE ESPORTATORE DI GRANO DEL MONDO: IL VALORE DELL'EXPORT AGRICOLO L'ANNO SCORSO HA SUPERATO I 37 MILIARDI DI DOLLARI –  BRUXELLES HA AUTORIZZATO LA COLTIVAZIONE 4 MILIONI DI ETTARI AGGIUNTIVI, 200 MILA DEI QUALI IN ITALIA, MA A PREOCCUPARE È...

Rosaria Amato per “la Repubblica”

 

LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO 4

Cibo e prodotti agricoli russi solo «ai Paesi amici». Il potere dell'export non si limita al gas: a ricordarlo in un intervento pubblicato su Telegram, dal titolo "Il nostro cibo contro le loro sanzioni", l'ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di Sicurezza. La Russia, scrive, dispone di «un'arma silenziosa ma minacciosa »: il valore dell'export agricolo russo l'anno scorso ha superato i 37 miliardi di dollari. 

 

Dopo che due giorni fa aveva adombrato l'ipotesi che la Russia potesse imporre il pagamento in rubli proprio sul grano, oltre che su una serie di prodotti di peso nell'export, dal legname agli oli vegetali, adesso Medvedev alza il livello delle possibili ritorsioni rispetto alle sanzioni imposte da Stati Uniti e Unione Europea.

 

LA GUERRA COLPISCE ANCHE IL GRANO

La Russia è il principale esportatore di grano del mondo e quindi, nonostante la Commissione Europea abbia ribadito che l'Unione è autonoma sotto il profilo del cibo, e che non c'è nessun rischio di carenza di prodotti, la minaccia ha il suo peso, anche per un Paese come l'Italia che, secondo le rilevazioni di Coldiretti, importa da Mosca appena il 2,3% del totale del grano che compra dall'estero. 

 

Perché comunque il peso di un grande produttore come la Russia è tale da indirizzare tutto l'andamento del mercato mondiale, a cominciare dal prezzo. E se anche l'Europa si salvasse ma la carestia colpisse altri Paesi vicini, più poveri, le conseguenze ci riguarderebbero comunque. Senza contare che anche in Europa, ha ammesso la stessa Commissione, un aumento eccessivo dei prezzi dei beni primari potrebbe mettere in forte difficoltà le fasce più povere della popolazione.

 

grano

L'Italia l'anno scorso ha importato dalla Russia 153 milioni di chili di grano, per due terzi grano tenero, una quantità limitata, sostituibile senza troppe difficoltà con importazioni da un altro Paese o con un aumento della produzione interna. 

 

Direzione verso la quale Bruxelles si è già mossa, ricorda Paolo De Castro, vicepresidente della commissione Agricoltura dell'Europarlamento, con la decisione 2022/84 che ha autorizzato la coltivazione 4 milioni di ettari aggiuntivi, che in precedenza erano "a riposo", dei quali 200 mila in Italia: «I problemi maggiori ci saranno per Paesi come l'Egitto, il Marocco, la Tunisia, fortemente dipendenti dal grano russo». 

 

grano.

A preoccupare l'Italia, rileva Coldiretti, sono piuttosto le difficoltà legate alle importazioni dall'Ucraina, in particolare i cereali che, come il mais, vengono utilizzati dagli allevatori per i mangimi. Anche su questo la Ue si è già mossa, spiega De Castro: «Abbiamo autorizzato un piano da 300 milioni di euro a sostegno degli agricoltori ucraini.

 

 Visto che il porto di Odessa è bloccato, utilizziamo i treni per esportare in Ucraina attraverso il confine romeno semi e altri materiali; i treni poi ritornano pieni di mais e di semi di girasole. Sta funzionando, anche se le navi permettono il trasporto di quantitativi maggiori». Per l'Italia e per molti altri Paesi Ue avrebbe però particolarmente peso un blocco dell'export dei fertilizzanti da parte della Russia, o comunque un obbligo di pagarli in rubli, che li renderebbe ancora più cari.

 

grano

 L'Italia importa da Russia, Ucraina e Bielorussia il 15% dei fertilizzanti che arrivano dall'estero, secondo l'analisi di Coldiretti su dati Istat. Sostituirli non è facile, spiega De Castro: «I fertilizzanti russi sono tra i pochi a rispettare i parametri Ue sui residui inquinanti di cadmio. Mentre non possiamo utilizzare quelli che arrivano dalla Cina, o dal Nord Africa». 

 

grano 1

In Italia si sta intensificando la produzione di fertilizzanti naturali dai residui della produzione di biogas, ma ancora si tratta di quantità minime rispetto al fabbisogno. E la mancanza di fertilizzanti, unita alla siccità di questi mesi, potrebbe pesare sulla quantità e sulla qualità della nostra produzione di cereali. Ecco perché i produttori si aspettano forti aumenti di prezzo nei prossimi mesi, soprattutto nell'ultima parte dell'anno. E qualcuno non esclude neanche che potrebbero scarseggiare alcuni tipi di prodotto.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....