multe annullate roma

CONCILIA? NO, CANCELLO! - MULTE ANNULLATE, ROMA NEL CAOS, NELL’INCHIESTA COINVOLTI VIP E IMPRENDITORI: SE CON MAFIA CAPITALE HA TREMATO MEZZA CITTA’, CON LA STORIA DELLE CONTRAVVENZIONI VA NEL PANICO TUTTA ROMA

Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”

 

MULTE ANNULLATE ROMA 3MULTE ANNULLATE ROMA 3

Va bene, siamo onesti. Alzi la mano colui che non ha mai tentato (e usiamo la formula dubitativa solo per non far torto a nessuno, sapendo bene che «così fan tutti»,) di convincere l' amico dell' amico che conosce il funzionario giusto per farsi togliere una multa.

 

Sempre presa ingiustamente, ovvio, anche quando lasciamo la macchina in seconda o in terza fila e buchiamo il rosso perché siamo maledettamente in ritardo, magari per portare i figli a scuola. I verbali, in fondo, sono un po' come il canone Rai, ovvero la tassa più odiata dagli italiani.
 

Perché se i vero che i Comuni non utilizzano le multe per fare «cassa» (come dimostrano le elaborazioni diffuse da diversi centri studi, ultimo quello di ImpresaLavoro sui dati Siope relative alle sanzioni riscosse dalle amministrazioni nel periodo 2013-2015), è altrettanto vero che i comuni dovrebbero essere più ligi nell' opera di prevenzione e non limitarsi alla repressione.
 

MULTE ROMAMULTE ROMA

Altrimenti rischia di finire come a Roma, dove gli amici degli amici hanno sottratto alle case comunali milioni di euro. Verbali spariti, multe cancellate, file manomessi. E se con Mafia Capitale ha tremato mezza Roma, con la storia delle multe va nel panico tutta la città.

 

A beneficiare della classica catena di Sant' Antonio secondo la quale una mano lava l' altra e tutte e due puliscono il viso, sarebbero stati molti vip e personaggi noti della Capitale, tutti finiti nelle carte dell' inchiesta della Procura di Roma culminata in una serie di perquisizioni, sia domiciliari che negli uffici, di cinque ex funzionari dell' Ufficio Contravvenzioni.

 

Falso, abuso d' ufficio e truffa i reati ipotizzati dal pubblico ministero Francesco Dall' Olio, a seconda delle singole posizioni, nei confronti degli indagati, ora destinati ad altri incarichi. Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, guidati da Cosimo Di Gesù, hanno perquisito l' Ufficio Contravvenzioni, dove i cinque hanno prestato servizio fino allo scorso agosto, ed i Dipartimenti Attività Culturali e Sviluppo e Valorizzazione, dove sono attualmente impiegati.
 

MULTE ANNULLATE ROMA 1MULTE ANNULLATE ROMA 1

I fatti oggetto di accertamenti risalgono ad almeno quattro anni fa. L' annullamento delle infrazioni, secondo quanto emerso in questa prima fase degli accertamenti, sarebbe avvenuto in maniera illecita e tramite la falsificazione di atti. Tra gli episodi esaminati quello di un automobilista che avrebbe beneficiato della nullità dei provvedimenti amministrativi dopo aver accumulato sanzioni per circa 600 mila euro.

 

Tra i beneficiari della cancellazione di multe anche un noto imprenditore ed alcuni vip. Gli indagati in servizio fino ad alcuni mesi fa nell' Ufficio Contravvenzioni furono trasferiti in altri dipartimenti dell' amministrazione capitolina su iniziativa dell' ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella nel quadro di una rotazione decisa dopo la scoperta di diverse irregolarità.

 

MULTE ANNULLATE ROMAMULTE ANNULLATE ROMA

L' inchiesta giudiziaria è partita in seguito alla denuncia di una dipendente dell' Ufficio Contravvenzioni. La donna si era rivolta alla Corte dei Conti, ma gli atti sono poi finiti anche a piazzale Clodio. Da qui le perquisizioni alla ricerca non solo di riscontri sui reati già ipotizzati, ma anche per verificare se dietro i presunti illeciti ci sia stata un' attività corruttiva. Nel corso delle ispezioni sono stati acquisiti atti e documenti ora al vaglio delle fiamme gialle.
 

Qualche dubbio, però, c' è anche sui comuni. Come sostiene il vicepresidente della Camera, l' azzurro Simone Baldelli, le amministrazioni dovrebbero «smetterla di fare cassa mettendo le mani nelle tasche degli automobilisti con le multe degli autovelox, spesso posizionati a tradimento», dice l' esponente di Forza Italia, «e inizino a rispettare la legge che impone loro di rendere pubblico l' ammontare di queste multe e di destinare la metà dei proventi al miglioramento della sicurezza stradale».Che non sarebbe male twitter@enricopaoli1

images jpegimages jpegMULTE ANNULLATE ROMA 9MULTE ANNULLATE ROMA 9images jpegimages jpegmulte multe images jpegimages jpeg

 

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM