striscione stadio napoli forza nicola

A NAPOLI C’È SPERANZA – DURANTE NAPOLI-JUVE DI SABATO SERA I TIFOSI AZZURRI HANNO APPLAUDITO UNO STRISCIONE DI INCITAMENTO PER IL POLIZIOTTO FERITO GIOVEDÌ – DAL PRIMO GENNAIO 21 MORTI AMMAZZATI NELLA NUOVA GUERRA DI CAMORRA

Guido Ruotolo per “la Stampa

 

STADIO NAPOLISTADIO NAPOLI

Nella notte magica del San Paolo, dell’amore ritrovato tra squadra e città, c’è stato un altro piccolo grande miracolo. Uno striscione: «Forza Nicola». E un accenno di applausi anche dalle curve ultrà. In una città dove accade spesso che volanti di polizia o gazzelle dei carabinieri vengano prese a sassate dalla «gente» perché la polizia giudiziaria deve notificare provvedimenti giudiziari a qualche coinquilino del rione, quartiere, palazzo, che compaia quello striscione «Forza Nicola» è un segnale importante.

NAPOLI SPARATORIANAPOLI SPARATORIA


Nicola è Nicola Barbato, il sovrintendente di polizia della squadra Antiracket della Mobile di Napoli colpito da diversi proiettili al collo, giovedì sera, nel popoloso quartiere di Fuorigrotta. Le condizioni di Nicola Barbato sono gravi: ha tre vertebre cervicali frantumate dai colpi di pistola. Se sopravviverà, la sua vita potrebbe dover cambiare. Chi gli ha sparato, Lelluccio ’o criminale, Raffaele Rende, è stato fermato l’altra sera a casa di un parente, a San Giovanni a Teduccio. «Sono io quello che cercate». Poi, quando è stato sentito in questura dai magistrati, non ha saputo spiegare perché è salito sull’auto dei due poliziotti.


L’agguato di giovedì
Un passo indietro. Martedì scorso. In un negozio nei pressi della stazione della Cumana di via Leopardi, si presenta un camorrista, Roberto Gerard (che sarà arrestato venerdì mattina), che chiede il pizzo «per gli amici di Fuorigrotta». Lasciando capire che parlava per conto del clan (storico) Baratto-Bianco. Il commerciante fa parte dell’Antiracket di Tano Grasso e si reca subito in questura a denunciare il tentativo di estorsione. Giovedì, il giorno in cui il commerciante avrebbe dovuto pagare il pizzo, il sovrintendente di polizia Nicola Barbato e un suo collega si fanno trovare nel negozio, indossando anche il camice, come se fossero dei dipendenti del commerciante. Ma non succede nulla. Alle otto di sera, chiusura dei negozi e i due poliziotti della Mobile salgono in auto.

NAPOLI SPARATORIA (FOTO IL MATTINO)NAPOLI SPARATORIA (FOTO IL MATTINO)


«Ho fatto un guaio grosso quando ho capito di essere finito in trappola». È ambiguo, il camorrista. Ammette di aver impugnato la pistola, riconosce di aver capito che i due commercianti-poliziotti erano a loro volta armati. Ma non confessa di aver sparato a due poliziotti. Lui che, presentandosi armato, voleva far capire al commerciante Antiracket che non scherzava.

NAPOLI SPARATORIANAPOLI SPARATORIA


L’arrivo di Mattarella
Appena arrivato a Napoli, l’altro giorno, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è andato in ospedale, a trovare Nicola Barbato. E oggi inaugurerà il nuovo anno scolastico in una scuola di Ponticelli. La scuola, la cultura, l’istruzione, per Mattarella rappresentano la strada per affermare la legalità. Convinto, il Capo dello Stato, che Napoli possa farcela solo se investirà sui giovani e sulla scuola.

ARRESTO RAFFAELE RENDEARRESTO RAFFAELE RENDE


Sembra indicare una soluzione, Mattarella. Ma in tempi lunghi. E, in attesa, la mattanza continua. «Sono quattro disgraziati - tuona il vescovo di Napoli, Crescenzio Sepe - che nel migliore dei casi passeranno la loro vita in carcere. Sono schiavi della violenza e dell’egoismo». Non banalizza, il vescovo, quando parla dei protagonisti degli omicidi, delle violenze, delle sparatorie, dei traffici illeciti, della droga o delle estorsioni in termini di «disgraziati».


Sono tutti d’accordo, in città, nel sottolineare che la camorra di un tempo non c’è più, che questi di oggi sono soldati senza regole che sparano senza pensarci molto. Sono spacciatori o killer che hanno preso il posto dei capi di un tempo. Giovani, giovanissimi. E sono 21 i morti ammazzati (dal primo gennaio) di questa nuova guerra di camorra in città.

IL SOPRINTENDENDENTE NICOLA BARBATOIL SOPRINTENDENDENTE NICOLA BARBATO


Domani a Roma, il capo della Polizia, Alessandro Pansa, e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, discuteranno nel Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza di Napoli un piano straordinario per la città. Ma intanto il sindaco Luigi De Magistris attacca il presidente del Consiglio Matteo Renzi per la nomina di un commissario per Bagnoli: «Viola la Costituzione». Parole sinistre, in una città dove si combatte per la legalità e contro la violenza camorrista che colpisce anche innocenti.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?