nicola cosentino

FINE CORSA PER “NICK O’ MERICANO” - NICOLA COSENTINO CONDANNATO A NOVE ANNI PER CONCORSO ESTERNO CON LA CAMORRA: PER I GIUDICI DI PRIMO GRADO ERA LUI IL REFERENTE DEI CASALESI - IL PROCESSO E’ DURATO QUASI SEI ANNI, CON 140 UDIENZE, OLTRE 20 PENTITI DI CLAN, QUASI 300 TESTIMONI

Dario Del Porto e Conchita Sannino per “la Repubblica”

 

NICOLA COSENTINO ALLA CONFERENZA STAMPANICOLA COSENTINO ALLA CONFERENZA STAMPA

Condanna per camorra. Fine del film. Nove anni di carcere inflitti a Nicola Cosentino con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nel deserto d' una fredda serata casertana a Santa Maria Capua Vetere. Era lui il referente del cartello dei Casalesi: prima era un fatto, ora la pronuncia di primo grado della giustizia italiana. Sono le 18 quando il collegio presieduto da Giampaolo Guglielmo legge il dispositivo: ma l' imputato già ha lasciato l' aula.

 

BACIO ALLA CAMERA TRA NICOLA COSENTINO E ALFONSO PAPA BACIO ALLA CAMERA TRA NICOLA COSENTINO E ALFONSO PAPA

Cosentino, dopo un rapido abbraccio con i due figli ventiduenni Silvio e Mario, è tornato ai suoi arresti domiciliari (dopo aver trascorso due anni e mezzo in carcere): nella sua casa di Venafro, a Isernia. «Sapete che non posso fare dichiarazioni, ma attendo sereno», aveva detto allargando le braccia. Al suo fianco, come sempre in questi anni, gli avvocati Stefano Montone, Agostino De Caro ed Elena Lepre. Un verdetto che chiude per ora ogni ambizione di riscossa per l'avvocato che da Casal di Principe si fece leader e arrivò nel cuore dei Palazzi del potere.

DON LUIGI MEROLA E NICOLA COSENTINODON LUIGI MEROLA E NICOLA COSENTINO

 

Fu sottosegretario all'Economia, leader del partito di Berlusconi in Campania e per quattro volte deputato della Repubblica. Tra le prime reazioni, quella dello scrittore Roberto Saviano. «Ora che Cosentino è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, dobbiamo chiederci chi ha preso il suo posto».

 

Ma sul fronte diametralmente opposto c'è la rabbia di chi è rimasto fedele amico di Cosentino, come il verdiniano Vincenzo D'Anna: «È stata trovata una via di mezzo, un'assoluzione avrebbe sconfessato la Dda, ma prove non ce ne sono».

 

NICOLA COSENTINO jpegNICOLA COSENTINO jpeg

Stando al dispositivo emesso dal collegio (a latere, i giudici Pasquale D' Angelo e Maria Rosaria Dello Stritto), cade per lui solo l'ipotesi di riciclaggio e la condotta viene delimitata «fino al 2005», ma scatta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il pm Alessandro Milita aveva chiesto 16 anni, contestandogli la vicinanza al clan «tuttora perdurante», ma alla fine il magistrato si dice soddisfatto: «Il lavoro della procura era fondato e solido. Questo è uno dei processi più importanti della storia politica del paese».

 

NICOLA COSENTINO NICOLA COSENTINO

Bastano appena quattro ore di camera di consiglio per definire un processo durato quasi sei anni, con 140 udienze, oltre 20 pentiti di clan, quasi 300 testimoni (dei quali, una metà ascoltati in aula), tra cui politici di ogni schieramento. Al centro del processo contro l' ex plenipotenziario del Cavaliere al Sud, il complesso ruolo di Cosentino nel consorzio "Eco 4" : nell' affare smaltimento, negli interessi che legavano il politico al cartello criminale dei casalesi e agli imprenditori collusi, i fratelli Sergio e Michele Orsi (quest' ultimo ucciso nel 2008 dagli stragisti del clan).

 

NICOLA COSENTINO NUNZIA DE GIROLAMO NICOLA COSENTINO NUNZIA DE GIROLAMO

Tutto ruotavano intorno al "Vietnam dei rifiuti" degli anni terribili in Campania, come lo definirono all' inizio dell' inchiesta lo stesso sostituto Milita con i colleghi che si sono avvicendati nel tempo, Giuseppe Narducci, Antonello Ardituro e Fabrizio Vanorio. «L´Eco 4 songh' io »: è stata la frase simbolo di questo processo. Espressione che, nella prima misura cautelare a carico di Cosentino, il pentito Gaetano Vassallo, stakeolder dei rifiuti, attribuisce all' ex sottosegretario.

NICOLA COSENTINONICOLA COSENTINO

 

Ieri mattina, va in scena l'ultimo duello. Il pm Milita ricorda che, una volta trapelata la notizia di indagini su Cosentino nel 2008, questi provò a «dividere la Dda, immaginando una sezione distaccata del pool a Santa Maria Capua Vetere». Gli avvocati reagiscono con durezza: «Se il pm impiega ancora tempo dopo 5 anni e 8 mesi, per un fatto contestato a un unico imputato, significa che questo è un processo non a un reato, ma a un fenomeno». E annunciano ricorso. Quando lascia il Tribunale, prima del colpo più duro, Cosentino non somiglia per niente al potente leader che nel gennaio 2013, abbandonato da Berlusconi al suo destino, sbottò: «Sono schifato, ha svenduto il suo garantismo per liberarsi di me».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....