OCCHIO, A NATALE IL PACCO VE LO FANNO I TRUFFATORI - SMS CHE ANNUNCIANO PACCHI BLOCCATI E LINK IDENTICI AI SITI DI POSTE, SDA O AMAZON: A DICEMBRE IL PHISHING SI CONFONDE CON LE COMUNICAZIONI REALI E DILAGA - SUI SOCIAL VIDEO FAKE MOSTRANO INFLUENCER E PERSONAGGI FAMOSI CHE PROMUOVONO OFFERTE O INIZIATIVE SOLIDALI NATALIZIE: QR CODE, IBAN E SITI “SOLIDALI” IMITANO EMERGENZE REALI, SFRUTTANDO LA GENEROSITÀ DELLE FESTE…
DAGOSINTESI
Il Natale è il momento ideale per le truffe digitali. Le difese si abbassano, le notifiche si moltiplicano, l’urgenza diventa normale. In questo contesto l’intelligenza artificiale ha cambiato le regole del gioco: non serve più violare sistemi o account, basta colpire la fiducia. «Per la prima volta non si attaccano le debolezze della tecnologia, ma quelle dell’umanità», spiega l’esperto di cybersicurezza Pierguido Iezzi. «L’Ia entra nella nostra emotività: paura, fretta, senso di colpa, generosità».
Sms che annunciano pacchi bloccati, link identici ai siti di Poste, Sda o Amazon, richieste minime – pochi euro – studiate per non insospettire. A dicembre il phishing si confonde con le comunicazioni reali e dilaga. Accanto agli sms prosperano siti di e-commerce impeccabili ma fasulli, creati in automatico e pronti a sparire dopo poche ore. «L’Ia ha fatto ai truffatori ciò che la catena di montaggio ha fatto all’industria: velocità, scala, automazione», osserva Iezzi.
Il fronte più insidioso resta quello dei social. Video credibilissimi mostrano influencer e personaggi famosi che promuovono offerte, investimenti o iniziative solidali natalizie. Molti sono deepfake: volti e voci sintetici pensati per trascinare l’utente in truffe personalizzate. Il danno va oltre il denaro: ogni falso perfetto erode la fiducia collettiva.
Si moltiplicano anche i “lavoretti” natalizi su WhatsApp e Telegram: like pagati, recensioni retribuite, micro-compiti che iniziano con piccoli guadagni reali e finiscono con richieste di anticipi o quote di adesione. Lo stesso schema vale per le finte raccolte fondi: Qr code, iban e siti “solidali” che imitano emergenze reali, sfruttando la generosità tipica delle feste.
I numeri confermano la portata del fenomeno. Nel 2024, secondo l’Fbi, i crimini informatici hanno causato oltre 16,6 miliardi di dollari di perdite, con phishing e frodi da investimento in forte crescita. Gli over 60 restano la fascia più colpita. «Il crimine digitale si è industrializzato», conclude Iezzi. «La tecnologia ha reso le truffe più sofisticate, ma il vero rischio è perdere fiducia proprio quando cerchiamo più calore umano». La difesa possibile è semplice e difficile insieme: rallentare, verificare, parlarne in famiglia.


