bottura colagreco

CHE PADELLATE! GLI CHEF ITALIANI RESTANO A DIGIUNO AI “WORLD'S 50 BEST RESTAURANT” - L'ARGENTINO COLAGRECO SPODESTA BOTTURA, FUORI PER REGOLAMENTO – LA CUCINA TRICOLORE A PICCO: ENRICO CRIPPA DEL ‘DUOMO DI ALBA’ SCENDE DAL 16ESIMO AL 29ESIMO POSTO...

Andrea Cuomo per “il Giornale”

 

colagreco

Mettiamola così: il migliore ristorante al mondo si trova alle porte dell' Italia e ha uno chef di chiare origini italiane, Mauro Colagreco. Che però di passaporto è argentino. È il premio di consolazione di un' edizione del Fifty Best - la classifica mondiale dei ristoranti che di italiano ha i main sponsor, San Pellegrino e Panna - piuttosto deludente per il made in Italy della tavola, che l' anno scorso gioiva per il primato di Massimo Bottura dell' Osteria Francescana di Modena, che aveva bissato il successo del 2016.

 

bottura

Va detto che non ha aiutato il fatto che per decisione dei giurati del prestigioso premio, l' Oscar mondiale della forchetta, da quest' anno tutti coloro abbiano vinto il premio in passato sono fuori classifica, confinati in una sorta di Hall of Fame (leggetelo in inglese e non all' italiana, please) che serve a metterli al riparo dall' onta dell' inevitabile declino. E che quindi non potevamo difendere il titolo iridato, ancorché ufficioso. Però gli altri chef, quelli in competizione, non se la sono cavata bene. Per niente.

 

colagreco

Enrico Crippa di Piazza Duomo ad Alba, che chi scrive considera forse il migliore di tutti in Italia, è crollato dal 16esimo al 29esimo posto e nemmeno può mettersi le mani tra i capelli, essendo magnificamente pelato. Massimiliano Alajmo delle Calandre di Rubano, dalle parti di Padova, si è inabissato dalla 23esima al 31esima casella. Addirittura Niko Romito del ristorante Reale a Castel di Sangro e più meridionale dei tristellati italiani, è uscito dalla Fifty Best, dove l' anno scorso era comodo in posizione 36, per finire 51esimo, primo degli «altri».

 

Detto che queste classifiche sono decisamente soggettive, perché la cucina non è come lo sport, non c' è un cronometro o un punteggio a definire le graduatorie, e nemmeno una Var a ribaltare eventuali errori, non è comunque un bel momento per l' Italia della tavola, che vede tutti i suoi emergenti sommergersi un po' e deve forse interrogarsi su un movimento un po' in crisi davanti alla prepotenza della cucina ispanoablante, che domina la Fifty best piazzando in un modo o in un altro, sei chef nella top ten.

colagreco

 

Oltre a Colagreco, l' argentino di Mentone e al suo Mirazur, che nel 2018 era terzo dietro Bottura e dietro al Celler de Can Roca di Girona, dei fratelli Roca, ci somo tre ristroranti spagnoli, l' Asador Etxebarri di Atxondo al terzo posto (chef Victor Arguinzoniz), il Mugaritz di Barcellona al settimo (chef Andoni Luis Aduriz) e al nono Disfrutar a Barcellona, del trio formato da Oriol Castro, Mateu Casanas ed Eduard Xatruch;

 

e poi ci sono due esponenti della ormai consolidata cucina peruviana: Virgilio Martinez del Central di Lima a sesto posto e Mitsuharu Tsumura di Maido a Lima, esponente della incredibilmente riuscita fusion nippoperuviana. Concludono la lista due ristoranti di Copenaghen - il mitico Noma di René Redzepi nella nuova sede sull' isola di Refshalevej al secondo posto e Geranium di Rasmus Kofoed al quinto -il tailandese Gaggan di Gagan Anad al quarto e il parigino Arpège di Alain Passard all' ottavo.

MASSIMO BOTTURA

 

Insomma, la cucina latina va per la maggiore, ma quella italiana segna il passo scomparendo dalle prime venticinque posizioni. E va bene che una delle grandi primesse della cucina italiana, Riccardo Camanini di Lido 84 a Gardone Riviera porta a casa il premio The One in Watch come chef da tenere d' occhio (e lui ama ancora definire il suo locale «un bel ristorantino». Ma forse dobbiamo alzare lo sguardo e smetterla di considerarci sempre i migliori a prescindere. Anche se poi, a guardare bene la classifica, mancano nei primi dieci anche New York (e tutti gli States) e Londra.

enrico crippaEnrico Crippaenrico crippa insalata 21 31 41enrico crippa nell'orto piazza duomoenrico crippaenrico crippacolagreco

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…