bellano - scritte contro il maresciallo

IL PAESE È PICCOLO E BELLANO MORMORA - IL MARESCIALLO DEI CARABINIERI E LE SCRITTE SUI MURI CHE LO ACCUSANO DI TRAPANARE LE MOGLI DEGLI ALTRI - NEL PAESINO IN PROVINCIA DI LECCO SI RINCORRONO INSINUAZIONI, MALDICENZE MA ANCHE DETTAGLI SU TRESCHE, LUOGHI D'IMBOSCO, CORNUTI E SCIURE GAUDENTI - IL MARESCIALLO E' PRONTO AL TRASFERIMENTO MA SI MORMORA CHE…

Andrea Galli per il "Corriere della Sera"

 

Alle quattro e mezza, in coda all' alimentari «Cariboni», l' anziana signora Elena poggia il prosciutto e dice al cassiere: «Oh basta, basta... Adesso siamo il paese dei peccatori e dei disgraziati... Ma qui a Bellano l' hanno fatto anche un sindaco e due preti, due non uno, però nessuno ha mai protestato e la cosa è rimasta in paese». Il problema, o meglio uno dei problemi, riguarda i tempi verbali («l'hanno fatto»). Non c' è traccia di condizionale. Del resto, come ripete a colleghi e amici il capo della stazione dei carabinieri consegnato al silenzio dal Comando generale, «questi mi hanno già condannato».

BELLANO - SCRITTE CONTRO IL MARESCIALLO DEI CARABINIERI

 

Dapprima vergando sui muri scritte ingiuriose e minacciose riferite a sue presunte relazioni extraconiugali (dunque i graffitari sarebbero i mariti traditi), poi non credendo a una parola della sua difesa. La difesa del maresciallo 56enne, un'onesta carriera con anche indagini contro la criminalità organizzata, moglie e tre figli, poggia in sintesi sull'azione stessa, nella misura in cui uno non dà di matto e rischia di farsi beccare se non ce l'avesse a morte contro il nemico e volesse rovinarlo. Per motivi a lui solo noti. Tante grazie: e quali sarebbero? Disagio intimo e sociale, rispondono.

 

Ora, probabile che individuino il responsabile e che avesse complici. A Bellano, le telecamere sono tante e funzionano. I carabinieri di Lecco (in mattinata hanno risentito il maresciallo, pronto al trasferimento) già dispongono di gigabyte di filmati. Del comandante della stazione, in paese dal 2004, e di eventuali corteggiamenti eventualmente conclusi con una o più donne, si mormora da giorni, fino alle verifiche del Corriere che ha svelato la storia.

 

carabinieri

Ancora s'ignora se nell'epilogo delle scritte abbiano prevalso reali fatti anziché una degenerazione dell'odio di un singolo, che in comunità così minute (tremila abitanti) infiamma parenti e conoscenti trasformando una disputa individuale in una collettiva caccia alle streghe, la gente del lago, per tradizione chiusa e auto-protettiva, contro il forestiero, che almeno un'epoca fa era assai amato. Coincidenza vuole che Bellano sia la vita e l'ambientazione dei romanzi dello scrittore Andrea Vitali.

 

Eccolo passeggiare e comprare in tabaccheria il classico pacchetto di Philip Morris «slim». Vitali fa sapere: non apprezza che lo si tiri in mezzo, men che meno insegue pubblicità, è umanamente addolorato. Non soffrono personaggi di carta ma esseri viventi.

BELLANO - SCRITTE CONTRO IL MARESCIALLO DEI CARABINIERI

 

E sì: piange la moglie del maresciallo, lei pure insultata sui muri, soffre il medesimo comandante descritto come «oltre la devastazione e la rabbia», soffrono le coppie che avrebbero intersecato, con conseguenze apocalittiche per la tenuta del matrimonio in certi casi culminato in divorzio, i passi e le mosse del carabiniere, in un paese che ha affrontato prove peggiori ma fatica ad affrontare questa giornata qui.

 

Stramba, di smarrimento: le troupe televisive bramano per una super ospitata del maresciallo nelle trasmissioni trash. La gente si ripara nei vicoli, distante dal lago e dai vasi di gerani posizionati sulla ringhiera, e nei vicoli si sentono frasi indicibili, da parte di donne e da parte di uomini, su tresche, intimità, perfino luoghi d' imbosco, il tutto in un'esasperazione di toni e invenzioni. Forse. I carabinieri ascolteranno mariti e mogli, perché uscendo dal mero chiacchiericcio di paese e dalle infinite ramificazioni della commedia umana, e restando dentro il colossale danno d' immagine all' Arma, ci sono violazioni e provvedimenti al vaglio.

 

cellulare partner 9

Pedinando le voci di popolo nei vicoli, che spargono indizi a casaccio e consigliano chissà perché d' andare dall' ottico e nel negozio di vestiti e al centro massaggi, Bellano conferma la sua segreta bellezza, pur se il grosso dei flussi turistici non ci arriva. Il che crea invidie verso la riva occidentale (ville, attori, palate di soldi) ma al contempo piace ai gelosi paesani, che custodiscono memoria di personaggi unici, dai due sacerdoti che dopo l' 8 Settembre salvarono ebrei traghettandoli sull' altra costa, ad Agostino Lorla, benefattore e uno che partecipava alle messe giusto per ammirare le ragazze.

 

Su un luogo di estremisti bigotti, di anime false, di una naturale e vorace inclinazione alla lascivia, insiste la fazione pro maresciallo, non esigua e va da sé non interamente maschile, in una Bellano senza reati e balordi che possano avercela coi carabinieri e chi li comandava.

amori letti e tradimenti

 

Si legge parecchio (il paese ha ottenuto la qualifica nazionale di «Città che legge») e ancor più parecchio ci si muove verso il prossimo (nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso, pieno il cesto per la raccolta dei generi alimentari). Ancora a sera rimbalzano nomi di donne, forse menzogneri e buttati per infangare, rimbalzano scenari di un «concorso di colpe», lui e lei, lui e loro, rimbalza la critica per la quale se il lago esonda e allaga le cantine, beh, di Bellano non frega niente a nessuno, ma invece stavolta, stavolta...

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)