paolo sorrentino

“NON HO UNA PREDILEZIONE PER I FILM CON UN MESSAGGIO. PER ME IL FILM È UN'AVVENTURA” – RINGRAZIAMO PAOLO SORRENTINO CHE, PENSANDO ALLA SUA PROSSIMA PELLICOLA, PROMETTE DI NON INFLIGGERCI UN PIPPONE CARICO DI MORALISMO: “PREFERISCO FILM ENIGMATICI, CHE SUGGERISCONO POSSIBILITÀ, SENZA FARE AFFERMAZIONI. LA CRISI DELLE SALE? ASPETTEREI A DICHIARARE LA RESA TOTALE. IL CINEMA MEDIO COMMERCIALE NON FUNZIONA PIÙ. RESTANO I GRANDI BLOCKBUSTER E I FILM D'AUTORE UN PO' PREVEDIBILI E…”

Fulvia Caprara per “la Stampa”

 

paolo sorrentino 3

Nel giardino dell'hotel Mamounia, l'albergo leggendario, a due passi dalla piazza Jema El-Fna, che aveva incantato personaggi come Winston Churchill e Yves Saint Laurent, Paolo Sorrentino, presidente di giuria del "Festival du film de Marrakech", fa una dichiarazione talmente inedita e sincera che quasi quasi sembra uno scoop: «Sono diventato grande e ho scoperto che rallentare i ritmi è bellissimo, per tanti anni sono stato un lavoratore indefesso, ora mi sto prendendo un po' di tempo. Dopo È stata la mano di Dio, un film impegnativo, molto emotivo e personale, so che non ho intenzione di intraprendere una carriera di film autobiografici, e per adesso non ho ancora deciso quale sarà il prossimo film, ne ho vari in cantiere, vedremo».

 

Ha girato un film su Giulio Andreotti e un altro, in due capitoli, su Silvio Berlusconi. Le è per caso passata per la testa l'idea di farne un altro, su uno dei personaggi che animano l'attuale scena politica?

il divo

«Sotto il profilo professionale, l'attualità su di me ha poca presa, non me ne sono mai interessato. Su figure come Andreotti e Berlusconi ho fatto film riferendomi al passato, quando le cose erano ormai chiare e circoscritte, ragionando senza l'isteria dell'attualità che comporta prese di posizioni, polemiche. Quei film non erano programmatici, avevano al centro sempre gli uomini, e gli uomini sono grigi, un caleidoscopio immenso di sfaccettature che certe volte riguardano il bene, altre il male, altre ancora il nulla.

Nel Divo volevo raccontare la complessità di un essere umano, non certo descrivere la Democrazia Cristiana, e lo stesso vale per Loro. Ho fatto due film su due uomini politici, è abbastanza, farne un terzo sarebbe una fissazione».

 

PAOLO SORRENTINO

Che pericoli si corrono parlando dell'oggi?

«Nel fare film sulla cronaca si rischia di sbagliare, i film hanno una loro gestazione, magari è più interessante cercare di anticipare qualcosa del futuro. Per mia formazione preferisco fare film su realtà sedimentate, forse questo atteggiamento è dettato dai miei interessi, siccome sono italiano e occidentale mi dedico ai sentimenti dei personaggi. E poi non ho una predilezione per i film a tesi, con un messaggio. Per me il film è un'avventura che ricalca la vita, trascendendola. E siccome la vita è un enigma, preferisco film enigmatici, che suggeriscono possibilità, senza fare affermazioni».

paolo sorrentino vince il leone d'argento 4

 

In Italia impazza il dibattito sulla crisi del cinema nelle sale, Nanni Moretti ha detto che intorno ai film c'è un clima depresso, altri indicano altre motivazioni e altre ricette. Lei che cosa ne pensa?

«Moretti parla da imprenditore, quindi da una prospettiva molto più ampia che io non conosco. Non so esattamente che cosa si debba fare per salvare il cinema in sala, non ho ricette. Da spettatore ritengo che i problemi siano vari, ma sono anche moderatamente ottimista. C'è stato il Covid e poi c'è stata l'estate, mesi in cui in Italia nessuno ha mai avuto l'abitudine di andare al cinema. Per questo aspetterei a dichiarare la resa totale.

 

paolo sorrentino foto di bacco (3)

Un film come La stranezza mi sembra un buon segnale, è ovvio che la prima cosa importante sia fare film buoni, e poi bisogna rendere le sale più attraenti. Penso all'esperienza dei ragazzi del Cinema America, hanno creato una specie di club dove i ragazzi vanno a leggere e a studiare, si sono fatti venire duecentomila idee. È un po' quanto accaduto nei ristoranti, vent' anni fa ci si andava sapendo che il menù era fisso. Adesso i ristoratori si inventano di tutto, la novità del giorno, il piatto speciale».

paolo sorrentino

 

Stiamo tentando di superare i due anni di pandemia e restrizioni. Che cosa le hanno lasciato queste esperienze?

«Ci penso sempre, ma non riesco a capire esattamente che cosa sia rimasto di tutto quello che abbiamo vissuto. Di sicuro non è accaduto quello che mi aspettavo, pensavo, come tanti altri, che ci sarebbe stata una esplosione di gioia, simile a quella vissuta nel dopoguerra, un grande senso di liberazione e di eccitazione collettiva. Tutto questo non c'è stato, si vedono di nuovo un sacco di turisti in giro, nient' altro. La verità è che per capire ci vorrà del tempo. Sicuramente ha messo un po' tutti in difficoltà. Forse i ragazzi, con il loro naturale slancio verso il futuro, si sono riboccati le maniche meglio di noi adulti che il futuro lo abbiamo in gran parte alle spalle».

 

Che cosa la interessa del cinema che si fa oggi nel mondo, intravede novità?

PAOLO SORRENTINO DANIELA D'ANTONIO

«Con l'avvento delle piattaforme il livello tecnico si è molto alzato, tanti giovani registi italiani sono tecnicamente più bravi di quanto lo fossero i giovani di alcuni anni fa, me compreso. Questa sapienza tecnica ha raggiunto un livello di saturazione, c'è una forma molto curata anche nei film piccoli. Questo, da un lato, è meglio, offre allo spettatore la possibilità di trascorrere una serata gioiosa con un film.

 

Dall'altro lato, però, essendo io cresciuto con registi atipici, scorretti, talvolta sconclusionati, avrei piacere di ritrovare quel tipo di autonomia. Qui a Marrakech c'è Jim Jarmusch, i suoi film erano così, penso a Daunbailò. Quando un autore comunica libertà e follia diventa incoraggiante per chi è alle prime armi. Per me fu così, vedendo quei film pensai che avrei potuto trovare la mia forma di follia».

 

Tornerà a lavorare per le piattaforme?

paolo sorrentino 2

«Le piattaforme sono meravigliose, consentono a persone che vivono in luoghi dove il cinema non c'è di vedere i film, e poi danno la possibilità di lavorare a registi che erano usciti fuori dal circuito della produzione. Penso solo che adesso gli autori possano fare più film per il cinema, anche per aiutare le sale. Moretti, Bellocchio, Garrone stanno facendo così. Una cosa è evidente, il cinema medio commerciale in sala non funziona più. Lì restano i grandi blockbuster e i film d'autore, quelli che riescono a diventare eventi. È anche vero che poi ci sia un cinema d'autore un po' prevedibile e che oggi, dopo anni di smarrimento, sia necessario trovare idee nuove».

LA RECENSIONE DEL NEW YORK TIMES DI E' STATA LA MANO DI DIO DI PAOLO SORRENTINOpaolo sorrentino vince il leone d'argento 3paolo sorrentino 1paolo sorrentino vince il leone d'argento 2paolo sorrentinopaolo sorrentinotoni servillo paolo sorrentinopaolo sorrentino 8paolo sorrentino

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)