ahmad al sharaa benjamin netanyahu

IL PARADOSSO DI NETANYAHU: SCENDE IN CAMPO PER DIFENDERE I DRUSI, MA LORO SI INCAZZANO - IL PREMIER ISRAELIANO HA BOMBARDATO DAMASCO PER PIÙ RAGIONI: GLI SERVE UNA GUERRA PER TENERE IN PIEDI IL SUO GOVERNO E VUOLE RESPINGERE VERSO IL NORD DELLA SIRIA IL NEONATO ESERCITO DI AHMED AL SHARAA. PER LUI IL SUD DEL PAESE È UNA LINEA ROSSA E POCO VALGONO LE PAROLE DELL’EX QAEDISTA CHE NON VUOLE UN CONFLITTO NELLA REGIONE - LA SCUSA UFFICIALE DELL’ATTACCO SONO LE VIOLENZE DEL REGIME DI AHMED AL SHARAA CONTRO DI DRUSI,  MA LORO NON VOGLIONO ESSERE CONSIDERATI LA QUINTA COLONNA DI ISRAELE…

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

 

bibi netanyahu

Nei giorni dell'euforia, dopo la caduta di Assad, a Damasco i siriani sognavano un nuovo inizio. Nessuno lo immaginava facile, dopo 40 anni di dittatura costruita anche sulle rivalità settarie, ma i massacri degli alawiti di marzo e ora la mattanza di Suwayda piegano le speranze dei più ottimisti.

 

Gli scontri nella roccaforte drusa sono iniziati domenica con il ferimento di un commerciante druso per mano di bande beduine, sunnite, sulla strada che da Damasco porta a Suwayda.

 

È un dettaglio importante, perché l'accordo raggiunto a maggio tra le autorità centrali e le forze druse locali affidava al governo il compito di mantenere la sicurezza su quell'arteria stradale e in altre aree della provincia.

 

Non è successo, così come è fallita l'integrazione delle milizie armate druse nel costituendo esercito siriano. Quando Damasco ha deciso di inviare tank e mezzi pesanti per sedare le fazioni e prendere il controllo della città, gli scontri si sono alzati di livello, diventando battaglia tra drusi e forze governative.

ahmad al sharaa 3

 

I drusi sono una minoranza nata da una branca dell'islam sciita, hanno un loro culto molto riservato. Più della metà di loro vive in Siria, il resto si divide tra Libano e Israele, incluse le alture del Golan occupate.

 

La loro "capitale" in Siria è Suwayda, l'unico governatorato del Paese in cui una minoranza è maggioranza forte - sono circa l'80 per cento della popolazione locale, mentre sono soltanto il 3% a livello nazionale – ma vivono anche a Dara'a e in alcuni sobborghi di Damasco.

 

benjamin netanyahu

Durante i 14 anni di guerra civile siriana sono rimasti in gran parte neutrali […] hanno creato loro milizie per difendersi dall'Isis e dagli estremisti sunniti che li considerano eretici.

 

I nuovi padroni della Siria avevano promesso un governo inclusivo: nell'esecutivo c'è solo un membro druso. Il presidente al Sharaa ha puntato sul rafforzamento del potere centrale, mentre i drusi ambiscono a un sistema federale.

 

drusi 3

[…] dopo i massacri degli alawiti a marzo, al Sharaa aveva promesso giustizia, ma i responsabili non sono stati processati e anzi un'inchiesta di Reuters ha dimostrato il coinvolgimento diretto di funzionari governativi nelle violenze.

 

L'Osservatorio siriano per i diritti umani parla di oltre 300 morti, tra cui almeno 27 giustiziati «sommariamente». Nell'ospedale di Suwayda c'è stato un massacro i cui autori sono ancora ignoti, come ignoti sono i responsabili di violenze e saccheggi contro i civili.

BENJAMIN NETANYAHU - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

[…] In questo contesto si è inserito Israele, che ha attaccato decine di postazioni militari nel sud della Siria e a Damasco. Netanyahu rivendica di voler proteggere una minoranza amica, e ha buon gioco con la propaganda interna perché in Israele i drusi sono considerati alleati e servono anche nell'esercito.

 

Ma la ragione dei raid spettacolari contro Damasco in pieno giorno è respingere a nord il neonato esercito siriano di al Sharaa. Il sud della Siria deve essere smilitarizzato: per Israele è una linea rossa, e a poco vale che l'ex qaedista abbia ribadito che non vuole alcuna guerra regionale, e anzi abbia iniziato a trattare per un patto di non aggressione che gli Stati Uniti vorrebbero diventasse una piena normalizzazione con Israele.

ahmad al sharaa 1

 

Netanyahu vince una mano facile con un esercito che non è ancora un esercito e i cui arsenali sono stati distrutti dopo la caduta di Assad proprio dai bombardamenti dell'Idf. Impone con la forza la sua architettura di sicurezza sul meridione siriano.

 

Ma fomenta la rabbia a Damasco e divide anche i drusi, che non vogliono essere considerati una quinta colonna di Israele.

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