“SE VAI CON I RAGAZZINI IL GIORNO DOPO QUELLI TI SPUTANO. SE VAI COI GRANDI PAGANO E SI FANNO I FATTI LORO”. PARLA UNA DELLE BABY ESCORT CHE FA TREMARE LA TORINO “PER PENE”- “HO INIZIATO A 17 ANNI, PER SOLDI. VIVO CON I MIEI NONNI, CHE HANNO UNA PENSIONE MINIMA. PER LORO TANTE VOLTE ERA UN PROBLEMA ANCHE FARE LA SPESA E VOLEVO CONTRIBUIRE” - “NEI LOCALI C'ERANO VASCHE IDROMASSAGGIO E SALETTE PER I PRIVÉ. PER OGNI RAPPORTO SI PAGAVA 130 EURO. MOLTE RAGAZZE ANDAVANO CON I CLIENTI FUORI: ERA LÌ CHE…"

1 - LE MINORENNI DAL LICEO AI NIGHT "LA VITA È UNA, BISOGNA VIVERLA"

Lodovico Poletto per “la Stampa”

 

BABY ESCORT

Le ragazze cresciute troppo in fretta avevano gli iPhone 5 quando il 3 ancora era uno status symbol. Avevano il corpo da bambine ma i vestiti attillati, i tacchi alti, le pose da chi la sa lunga. E soldi. Le guardi nelle foto dell' istituto alberghiero e vedi donne già grandi, tra bamboccioni brufolosi.

 

«La chiamano attrazione fisica perché "ti sbatterei al muro ogni volta che mi guardi anche per sbaglio" era troppo diretto» scrivevano sui social. Le ragazze cresciute in fretta andavano a scuola in città e in provincia: erano in otto. Fotocopie l'una dell'altra. Belle, ma bambine. Finite a fare le ragazze immagine nelle discoteche, scaraventate - consenzienti - nei letti, nei privé e sui sedili posteriori delle Bmw e dei suv di chi pagava: da 100 a 700 euro.

BABY ESCORT

 

Una parte per loro e una per chi procacciava l'affare. Baby squillo le hanno chiamate nell'inchiesta della Squadra Mobile di Torino. Che racconta storie di due anni fa. Ora sono maggiorenni. Chi all'epoca ha pagato per andare con loro è finito nei guai. Chi organizzava e consentiva il tutto nei locali per scambi di coppie, nei night è in galera. E le ragazze? Sono rimaste le «femme fatale» di allora: un po' più grandi, un po' più accorte, ma senza pentimenti.

 

Guardi le carte e trovi il solito mondo di certa gioventù bruciata troppo in fretta. Qualcuna aveva un amore nel 2015: «Sei una persona fantastica, e te lo dico con il cuore, sei una di quelle persone che se non c' e ne senti la mancanza» ma chiusa la porta, e spento l'iPhone c'era l'altra vita nei privè. C'era per la ragazza che sognava di diventare chef. E c'era per le sue amiche.

 

La marocchina, la romena, le altre italiane. «Non sono una brava ragazza, del mondo me ne fotto e la libertà è il mio unico vizio, mi innamoro di chi é come me ma riesce a tenermi testa, dei cattivi ragazzi insomma, quelli che non sono d'accordo con le regole perché la vita è una e bisogna viverla».

BABY ESCORT

 

C'era quella che ascoltava Justin Biber e metteva i cuoricini e a scuola già l'avevano bollata. Certe voci corrono e quando arrivano i soldi dove prima ce n'erano pochi, si notavano. E sui social qualcuno attaccava: «Mettiti anche nuda se puoi troia già a questa età, sei penosa vai a battere va!!!» Bambine che sognavano il mondo dei ricchi. Come quel'uomo importante figlio di imprenditori che andava con loro e ora il suo nome è sulla bocca di tutti. Rampollo di una famiglia che lavora nel mondo dell' automotive: Mario Ginatta. Il suo avvocato: «Un solo episodio lo riguarda. Staremo a vedere dopo aver consultato le carte». Lo hanno denunciato.

 

BABY ESCORT

E qualcuno dice che la Torino bene trema. Poi vai a vedere e scopri che nell' elenco c'è poco: un avvocato, pare, un architetto, forse un consulente. Un commerciante. Pagavano per portarle in auto e nei privé. Un po' di sesso e senza sapere - hanno detto - che le ragazze erano minorenni. Che tornate a casa si toglievano il tacco alto, s' infilavano le sneakers e andavano al professionale.

 

Con gli occhi truccati, le maglie vedo-non vedo, le frasi strong sui social: «Quanto mi piace scopare». Il giro è finito quando è arrivata la polizia. Qualcuno ha parlato. Sono rimaste le macerie di vite in frantumi. O di vite che sono cambiate. Una continua a fare la ragazza immagine. «Ho voglia di altro inchiostro sul mio corpo» si sfoga la modella con il corpo coperto di disegni. «Non me ne parlare» replica la sua amica di night, sempre più nuda sulle immagini sui social. Qualcuna è tornata alla vita normale. Un fidanzato.

 

Le vacanze in Grecia, i cuoricini i vestiti da ragazzina. Fin troppo banale. Qualcuna è sparita dai radar. ha parlato con la polizia poi ha cancellato tutto. È stata una parentesi di soldi e di vita: «Se vai con i ragazzini il giorno dopo quelli ti sputano. Se vai coi grandi pagano e si fanno i fatti loro» diceva una baby squillo due anni fa a Cuneo. Ecco, anche qui era così.

BABY ESCORT

 

2 - "COSÌ CI VENDEVANO NEI NIGHT CHI DICEVA NO PERDEVA IL LAVORO"

Estratto dell’articolo di Federica Cravero per “la Repubblica”

 

[…]

Come si entra nel giro?

«Per soldi. Ma non per le borse o gli abiti firmati. Io vivo con i miei nonni, che hanno una pensione minima. Io lo vedevo che per loro tante volte era un problema anche fare la spesa e volevo contribuire».

 

Quanti anni aveva?

«Ho iniziato tre anni fa, ne avevo 17 […]».

 

Non era un problema che lei fosse minorenne?

«Se me lo avessero chiesto, avrei dovuto dire che ero maggiorenne. Ma lui diceva che i titolari non mi avrebbero chiesto i documenti perché si fidavano. E comunque a me mancava solo un mese ai 18 anni. Invece a una ragazza più piccola, di 16 anni, hanno proposto di trattenerle i soldi che le dovevano per procurarle dei documenti falsi».

 

BABY ESCORT

[…] «una persona mi ha chiesto se volevo lavorare come ragazza immagine in un locale. […] dovevo solo ballare con top e pantaloncini […] vedevo le altre ragazze che si sedevano sulle gambe dei clienti. […] e mi dicevano che ero troppo vestita. Molte di loro facevano uso di droghe, anche pesantemente. […]

 

[…] Prendevo 200 euro a settimana, […] c'erano vasche idromassaggio e salette per i privé. È stato chiaro che avrei dovuto avere rapporti con i clienti, […] Per ogni rapporto erano 130 euro, ma 30 andavano all' intermediario che mi aveva portato. […] molte ragazze andavano con i clienti fuori: era lì che venivano pagate tantissimo, anche 4 mila euro per un fine settimana in barca a Montecarlo».

 

Chi erano i clienti?

«C'era di tutto, ma io non andavo con chiunque. Piuttosto non guadagnavo tanto ma non andavo per esempio con quelli di una certa età. Ma ho subito capito che c' era anche un giro di persone importanti che però non passavano dal locale. […] ».

 

MARIO GINATTA

3 - BABY SQUILLO, INDAGATO IL FIGLIO DEL PATRON DI BLUTEC E SOCIO DI ANDREA AGNELLI. “600 EURO PER UN POMERIGGIO DI SESSO”

Da https://www.ilfattoquotidiano.it

 

Venivano assunte come ragazze immagine nei locali e nei club e poi venivano fatte prostituire. La squadra mobile di Torino ha smantellato un giro di prostituzione di giovani e giovanissime gestito da quattro persone, già note alle forze dell’ordine, che si occupavano di procacciare i clienti. Devono rispondere di sfruttamento della prostituzione, anche minorile.

 

Nella stessa inchiesta, nome in codice “Tacco 12”, sono indagate altre quattro persone tra cui Mario Ginatta, il figlio 36enne dell’imprenditore Roberto Ginatta, socio di Andrea Agnelli nella Investimenti Industriali e patron della Blutec. Ovvero l’azienda del gruppo piemontese del settore automotive Metec Sola che ha rilevato l’ex impianto Fiat di Termini Imerese ma è in ritardo sull’attuazione del piano di rilancio. Ginatta, ex socio di Lapo Elkann in LA Holding, era già finito nei guai con la giustizia nel 2015 per detenzione illegale di animali esotici: teneva due cuccioli di puma nel parco della villa di famiglia, all’interno della Mandria di Venaria.

roberto ginatta

 

Secondo il Corriere della Sera il pm di Torino Fabiola D’Errico accusa ora Ginatta di aver avuto rapporti con squillo minorenni. Il prezzo per un rapporto in un locale “ordinario” era di 100 euro, 250 euro era la tariffa per il “solo guardare”, mentre saliva a 600 euro il costo di un intero pomeriggio di sesso con il giovane imprenditore e altri clienti vip.

 

Il compito di organizzare gli incontri, da quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, sarebbe stato affidato a Vincenzo Lillo (dipendente di Ginatta e anche lui indagato) che doveva anche curare “gli spostamenti delle minorenni” procurate dall’organizzazione. Lillo, secondo la Procura, aveva il compito di capire e interpretare i “gusti di Ginatta” in fatto di donne. Una terza persona, Ignazio D’Angelo, “eseguiva i trasporti con un taxi”. Il prezzo pagato per la corsa dal centro di Torino a Venaria era di ben 450 euro.

 

lapo elkann andrea 214020

Ai vertici dell’organizzazione c’era secondo gli inquirenti Enrico Marchesi, detto “The King”, che selezionava le ragazze, quasi tutte tra i 15 e i 17 anni. E’ finito in carcere insieme a Felice Iammola e Angela Tuffariello, gestori di locali, che avrebbero organizzato festini a sfondo sessuale anche in night club frequentati da scambisti.

 

Ai domiciliari, invece, è finita una quarta persona. Indagati anche i clienti, per ora quattro, che avrebbero fatto sesso a pagamento con le ragazzine, tra cui appunto Ginatta. Nessun dubbio, per i pm, sul fatto che i clienti sapessero che le ragazze non avevano ancora compiuto 18 anni. “I documenti venivano falsificati – ha fatto mettere a verbale un testimone – ma Marchesi sapeva benissimo quanti anni avevano”.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...