rivelazioni micheal douglas demi moore sesso

PER CAPIRE COS’È IL #METOO LEGGETE MICHAEL CRICHTON – “RIVELAZIONI” (C'È ANCHE IL FILM) RACCONTA LA SPIETATA ASCESA AL POTERE DI MEREDITH, CHE DA MOLESTATRICE SI TRASFORMA IN ATTIVISTA E DENUNCIA IL MASCHIO SGRADITO CHE NON C’È STATO – LA SCONFESSIONE DI TARANA BURKE, FONDATRICE DELLO SLOGAN: “ORMAI CHIUNQUE CERCA DI SPINGERE QUALUNQUE COSA SOTTO L’OMBRELLO DEL METOO”

Riccardo Torrescura per “la Verità”

 

weinstein

L'editore Einaudi ha da poco mandato in libreria Anatomia di uno scandalo, il thriller dell' inglese Sarah Vaughan che, secondo il Times, «ha anticipato il terremoto che si sarebbe abbattuto sulla nostra società occidentale». Il sisma in questione è quello chiamato Me too. Il romanzo, infatti, racconta la storia di James Whitehouse, giovane e ambizioso politico conservatore, che viene accusato di violenze sessuali da Olivia, ventottenne assistente con cui ha avuto una relazione extraconiugale.

 

Ha scritto bene l' Independent: la Vaughan esamina il (presunto) stupro trattandolo come «un sintomo di un certo tipo di mascolinità tossica che è allevata da privilegi maschili istituzionalizzati». In definitiva, questo sarebbe il romanzo del Me too perché mette in scena, seppure con una scrittura brillante e numerose sfumature, il potere maschile e le sue sopraffazioni.

 

rivelazioni film 4

In verità, però, il Me too è qualcosa di molto diverso, e il romanzo della Vaughan non lo racconta affatto. Per capire quale sia la reale natura del movimento che, partito dagli Stati Uniti, ha travolto l' intero Occidente, bisogna cercare l' opera di un altro scrittore.

 

weinstein

Un genio di nome Michael Crichton, l' uomo che aveva affrontato con grande anticipo sui tempi tutti i grandi temi della nostra epoca: dalle biotecnologie alla rivoluzione digitale, dalla manipolazione del Dna fino, appunto, alle molestie sessuali.

 

La ristampa

Proprio in questi giorni l' editore Garzanti ha deciso di ristampare un libro che era quasi scomparso dagli scaffali, ovvero Rivelazioni, thriller che Crichton scrisse nel 1993 e che l' anno successivo divenne un grande film per la regia di Barry Levinson.

 

Nella versione italiana, il sottotitolo della pellicola, una volta tanto azzeccato, era «sesso e potere». Perché è di questo che parliamo quando affrontiamo il Me too: di un gioco di potere, pure parecchio spietato.

 

rivelazioni film 3

Il protagonista di Rivelazioni è Tom Sanders (portato sullo schermo da Michael Douglas) manager di alto livello di una società digitale. Tom è bravo nel suo lavoro, si dà parecchio da fare, ma non vuole comunque trascurare la moglie e i due figli.

 

CAMPAGNA DI DENUNCIA DELLE MOLESTIE METOO

Quando il lettore lo incontra, è piuttosto teso: la sua compagnia si sta fondendo con un colosso editoriale, e lui si aspetta una promozione. Purtroppo per lui, ottiene ben altro. La compagnia, onde dimostrare apertura mentale e correttezza politica, vuole promuovere una dirigente donna.

 

Così, Tom si trova a lavorare con Meredith Johnson (nel film impersonata da Demi Moore), una donna molto determinata a prendere il comando. A complicare il tutto c' è il fatto che Tom, prima di sposarsi, ha avuto una fugace storia con lei.

weinstein diaz paltrow

 

Grande scalata

Meredith vuole arrivare in cima all' azienda, e sulle prime cerca in Tom un alleato. Come? Facendogli delle avances. Meredith si comporta proprio come Harvey Weinstein nei racconti delle paladine del Me too. Comincia con i complimenti, poi passa al massaggio sulle spalle, quindi fa proposte decisamente esplicite.

 

Fa capire a Tom che, se acconsentirà a fare sesso, la sua carriera ne trarrà giovamento. Ma Tom è sposato, ama sua moglie, e non vuole cedere. Si tira indietro, e lì cominciano i suoi guai.

rivelazioni film 1

 

Meredith, capendo che non può piegare Tom, decide di schiacciarlo. Dopo aver recitato la parte di Weinstein, assume quella di una delle tante attiviste dei giorni nostri e denuncia il povero Sanders per molestie sessuali. Quale miglior modo per liberarsi di un rivale maschio sgradito?

 

Crichton mostra, prima di tutto, che le donne possono essere predatrici tanto quanto gli uomini e anche di più. Soprattutto, con 25 anni di anticipo, rivela quanto possa essere potente l' arma delle molestie. La vita di Tom Sanders viene distrutta, sul lavoro vive un inferno. Nessuno crede alla sua innocenza, almeno all' inizio.

 

CAMPAGNA DI DENUNCIA DELLE MOLESTIE METOO

Da quando la psicosi molestie ha avuto inizio, poco più di un anno fa, circa 400 uomini di potere sono stati fatti fuori in questo modo. Con la stessa dinamica mostrata da Crichton nel suo libro.

 

Il Me too è diventato esattamente questo: una spietata lotta per il predominio mascherata da battaglia sui diritti. Se n' è accorta perfino un' attivista americana chiamata Tarana Burke. Sapete chi è? È la fondatrice del Me too, niente meno.

asia argento weinstein

 

È stata lei, quasi dieci anni fa, a utilizzare le due paroline per dare il via a una campagna a sostegno delle donne vittime di violenza sessuale e molestie. Ora, però, si è accorta che la sua creazione ha preso una direzione molto diversa. Tutto è cominciato il 15 ottobre del 2017, quando l' attrice Alyssa Milano, sull' onda del caso Weinstein, invitò via Twitter le donne molestate a scrivere «Me too» sui social.

 

rivelazioni film 2

Da allora, però, il movimento ha smesso di occuparsi di chi ha subito violenza. Ha allargato il suo campo d' azione a dismisura, snaturandosi. Ora, ha detto la Burke all' Aspen Ideas Festival, «chiunque cerca di spingere qualunque cosa sotto l' ombrello del Me too».

 

TARANA BURKE

Una battaglia che doveva servire a dare voce alle più deboli si è tramutata in una sterminata collezione di rivendicazioni che poco o nulla hanno a che fare con le molestie e gli stupri, che sono diventati un argomento tra tanti.

 

Messaggio chiaro

La Burke ha usato parole caute, ben consapevole di rischiare il linciaggio. Ma il suo messaggio è piuttosto chiaro: il Me too doveva occuparsi di donne molestate, non «di equità salariale, rappresentazione sul posto di lavoro o dinamiche di potere in una cultura misogina». Come a dire: un conto è aiutare chi ha subito una brutalità. Un altro è sfruttare il dramma di alcune per favorire la carriera di altre.

 

rose mcgowan asia argento

Più volte l' attivista ha invitato le sue colleghe a essere «specifiche», spiegando che il Me too è stato creato a beneficio di «milioni di persone che sono sopravvissute alla violenza sessuale. È una cosa molto specifica: violenza sessuale».

 

Solo che la violenza vera e le vittime vere sono state spazzate via dalla scena. Al suo posto, sotto i riflettori, si sono posizionate donne ambiziose, che spesso già partivano da posizioni di privilegio. Donne come la Meredith Johnson raccontata da Micheal Crichton.

Una che, quando Tom Sanders la rifiuta, gli promette: «Cazzo, ti ucciderò per questo». E poi passa ai fatti.

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...