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TI FACCIO UN CULTO COSI'! - LA MINISERIE “A SUITABLE BOY” RISCHIA DI INFIAMMARE IL GIÀ CALDO FRONTE DELLE RELAZIONI INTERRELIGIOSE TRA INDÙ E MUSULMANI: A FAR INCAZZARE È STATO UN BACIO TRA UNA RAGAZZA INDIANA E UN RAGAZZO MUSULMANO CHE HA SCATENATO LA REAZIONE DEI SOCIAL DOVE DA GIORNI REGNA L’HASHTAG #BOYCOTTNETFLIX. IL MINISTRO DEGLI INTERNI DEL MADHYA PRADESH HA CHIESTO ALLA POLIZIA DI APRIRE UN'INCHIESTA E… VIDEO

 

Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

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I social indiani hanno cominciato a chiamarlo il Netflix Kiss, ma non c' è niente di romantico. Al contrario: il furtivo ma appassionato bacio tra Lata e Kabir, nel primo episodio della miniserie A suitable Boy, il ragazzo giusto, in onda sulla piattaforma da fine ottobre, sta provocando una rivolta in India, e rischia di incendiare il già caldo fronte delle relazioni interreligiose tra indù e musulmani.

 

IL LIBRO La guerra è cominciata, appunto, con un bacio. Nel libro (pluripremiato) di Vikram Seth, da cui il geniale Andrew Davies (c' era lui dietro Orgoglio e pregiudizio della BBC) ha adattato la serie, Lata è una studentessa indiana, indù, determinata a trovare la sua strada nella giovane India degli anni '50. In particolare respingendo qualsiasi tentativo della madre di trovarle il ragazzo giusto da sposare. Kabir, per esempio, giusto non è: è musulmano. Ma si innamorano, si piacciono e questa è la scena che sta provocando la rivolta i due ragazzi si siedono sul davanzale della finestra di pietra di un antico palazzo, sullo sfondo un tempio indù, mentre sale un' avvolgente musica religiosa, e si baciano.

 

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Il bacio di questi Romeo e Giulietta indiani degli anni Cinquanta, è esploso come una bomba nell' india del 2020. Da due giorni @BoycottNetflix regna sugli hashtag di tendenza del twitter indiano. Domenica, il ministro degli Interni del Madhya Pradesh, Narottam Mishra, ha annunciato di aver chiesto alla polizia di aprire un' inchiesta. Gaurav Tiwari, membro della federazione giovanile del Partito del Popolo Indiano, al governo dal 2014 con il premier Narendra Modi, ha aperto anche il fronte giudiziario, denunciando la vicepresidente di Netflix India Monika Shergill e la sua direttrice delle pubbliche relazioni Ambika Khurana per aver «intenzionalmente voluto oltraggiare i sentimenti religiosi». Un reato punibile con pene fino a tre anni di carcere e multe molto salate.

 

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Netflix finora ha risposto unicamente con «no comment». Nell' India a trazione induista del partito nazionalista di Modi, il Netflix Kiss è stato visto come un affronto. Le tensioni tra la maggioranza indù e i musulmani, prima minoranza del paese, provocano da mesi scontri e vittime. Prima la nuova legge sulla cittadinanza, che facilita indù, buddisti, giainisti, cristiani, sikh e parsi ma esclude i musulmani; poi la costruzione di un tempio dedicato Rama su un terreno dove si trovava un' antica moschea; poi le azioni contro i musulmani, accusati di costringere alla conversione le loro mogli (anche se i matrimoni misti sono difficili e rari) per poter sovvertire la demografia del paese: il bacio di Lata e Kabir, anche se in un mondo fiction dai colori aciduli, è stato il bacio di troppo.

 

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E per alcuni anche la scusa per un ulteriore giro di vite della censura del governo su social e tv. «Si tratta di un contenuto molto discutibile che offende i sentimenti della popolazione di una particolare religione - ha detto il ministro Mishra, esponente di spicco del Partito del Popolo indiano - Ho richiesto alle autorità di capire perché, e con quali intenzioni, questi temi siano stati trattati sulle piattaforme streaming».

 

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LA LEGGE Il Netflix Kiss potrebbe tra l' altro dare man forte al governo del Madhya Pradesh, che da tempo sta esaminando una legge per rafforzare le pene contro chiunque si renda colpevole di usare il matrimonio per forzare il partner a convertirsi. Gaurav Tiwari autore della denuncia contro Netflix ha, in effetti, accusato la piattaforma di promuovere quella che al governo chiamano la Love Jihad, la presunta crociata musulmana per convertire l' India all' Islam usando l' arma dei matrimoni misti.

 

Due settimane fa una nota catena di gioiellerie indiane è stata costretta a ritirare una campagna pubblicitaria che ritraeva una famiglia musulmana che festeggiava la nuora indù, incinta.

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Se l' inchiesta aperta contro Netflix non dovrebbe avere grossi effetti giudiziari, secondo Gilles Verniers, docente di Scienze Politiche alla Ashoka University a Sonipat «la campagna in corso potrebbe incitare Netflix e altri produttori di contenuti a pensarci due volte, in futuro, a commissionare lavori che possono, in un modo o in un altro, mettere in buona luce le relazioni interreligiose».

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