omar jimenez giornalista cnn arrestato minneapolis

“PERCHÉ MI ARRESTATE, SIR?” – LA POLIZIA PERDE LA CAPOCCIA E A MINNEAPOLIS ARRESTA IN DIRETTA TV IL GIORNALISTA DELLA CNN OMAR JIMENEZ E LA SUA TROUPE: IL REPORTER RACCONTAVA LE RIVOLTE ESPLOSE DOPO L’OMICIDIO DI GEORGE FLOYD QUANDO È STATO AMMANETTATO E PORTATO VIA DAGLI AGENTI – LA SCENA HA FATTO IL GIRO DEL MONDO COSTRINGENDO IL GOVERNATORE DEL MINNESOTA A SCUSARSI – LE PROTESTE DILAGANO IN TUTTA AMERICA, A MINNEAPOLIS È STATA MOBILITATA LA GUARDIA NAZIONALE - VIDEO

da www.lastampa.it

 

Dilaga la rivolta negli Stati Uniti a seguito delle proteste per la morte di George Floyd, l'afroamericano di 46 anni arrestato dalla polizia. Centri commerciali devastati, auto in fiamme, strade invase dai lacrimogeni, collegamenti pubblici sospesi a Minneapolis.

 

giornalista cnn arrestato a minneapolis 1

La Guardia nazionale del Minnesota ha annunciato su Twitter la mobilitazione delle sue unità mentre «Abbiamo attivato più di 500 soldati per Saint Paul, Minneapolis e le comunità limitrofe - si legge - La nostra missione è proteggere le vite, tutelare le proprietà e il diritto a manifestare in modo pacifico».

 

La gente è scesa in piazza anche in altre città degli Stati Uniti, da Memphis a Los Angeles, da Denver a New York. I procuratori hanno promesso un'indagine «rapida» pur di allentare la tensione. Su tutti i notiziari anche sono passate le immagini sconvolgenti dell'arresto, avvenuto lunedì sera: si vede uno dei quattro agenti, identificato come Derek Chavin, 44 anni, tenere bloccato a terra Floyd, premendo il ginocchio sul collo, mentre l'uomo continua a ripetere «non respiro, amico, non respiro, sento male dappertutto, io resto fermo, ma non farmi morire». Il poliziotto continua a premere il ginocchio per alcuni minuti e a dire «rilassati». 

 

giornalista cnn arrestato a minneapolis 3

 L'afroamericano, sospettato di truffa ma risultato innocente, si era sentito male. Ricoverato in ospedale, era morto dopo un'ora. Il dipartimento di polizia aveva classificato il caso come «incidente medico», ma il video di un testimone che ha ripreso le fasi dell'arresto è finito in rete, portando alla luce il caso. I quattro agenti sono stati subito licenziati, ma alla gente non basta. Vogliono l'arresto.

 

Il presidente Donald Trump ha definito il video in cui George Floyd viene soffocato fino alla morte «uno spettacolo scioccante». Il capo della Casa Bianca ha lanciato un appello perché finiscano gli scontri. Appello caduto nel vuoto. Nella notte un incendio è esploso all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di George Floyd e l'edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump.

giornalista cnn arrestato a minneapolis 5

 

Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia. I media locali riportano come i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell'edificio. Quest'ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati distrutti appiccando dei fuochi. 

 

giornalista cnn arrestato a minneapolis 2

A Denver, in Colorado, è scattato il lockdown dello State Capitol, l'assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati mentre era in corso una manifestazione per protestare contro la morte di George Folyd, a Minneapolis, per mano della polizia. E proteste anche a New York dove almeno 30 persone sono state arrestate durate una manifestazione di protesta. 

 

Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove c'è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione.

 

Ida Artiaco per "www.fanpage.it"

 

giornalista cnn arrestato a minneapolis 4

Sale la tensione negli Stati Uniti in seguito alla morte di George Floyd, il 46enne afroamericano soffocato da alcuni agenti di polizia durante un controllo nei giorni scorsi. Il giornalista della Cnn Omar Jimenez e tutta la troupe sono stati arrestati in diretta tv mentre raccontavano le proteste scoppiate a Minneapolis, Minnesota. La vicenda è stata immediatamente riportata sui social media, con decine di colleghi del reporter che hanno rilanciato la notizia su Twitter.

 

Dopo le proteste, i giornalisti sono stati rilasciati. Lo ha annunciato la stessa Cnn spiegando che Jimenez, insieme ai colleghi Bill Kirkos e al fotoreporter Leonel Mendez, sono stati  rilasciati dalla struttura di pubblica sicurezza della contea di Hennepin, nel centro di Minneapolis.

 

 Al momento non è ancora chiaro il motivo del fermo. Stando alle prime informazioni disponibili, gli agenti avrebbero chiesto all'uomo di spostarsi e al suo rifiuto lo avrebbero bloccato. "Non riesco a credere a ciò a cui ho appena assistito – ha scritto Cindi Avila -. Stavano facendo solo il loro lavoro ed improvvisamente sono stati ammanettati".

scontri a minneapolis 1

 

"Jimenez è stato preso in custodia dalla polizia durante una trasmissione in diretta delle proteste a Minneapolis, dopo essersi chiaramente identificato con gli ufficiali", si legge in una nota dell'emittente statunitense sul proprio sito web, che aggiunge: "Anche la sua troupe, tra cui un produttore e un operatore di macchina da presa, è stata arrestata". Il giornalista si trovava a Minneapolis per raccontare le proteste dopo la morte di George Floyd. 

 

"Scene drammatiche a Minneapolis dopo che la polizia è arrivata sulla scena e ci sono stati scontri con i manifestanti – aveva detto poco prima dell'arresto -. Gli agenti, alcuni in tenuta antisommossa, si sono immediatamente messi in azione, usando spray al peperoncino e manganelli per disperdere la folla vicino alla stazione di polizia. Sono anche stati visti spingere almeno una persona, mentre i manifestanti hanno risposto lanciando proiettili contro gli ufficiali".

 

Governatore del Minnesota: "Arresti inaccettabili, mi scuso"

scontri a minneapolis 2

Il governatore del Minnesota si è scusato per l'arresto della troupe della CNN a Minneapolis. Lo ha rivelato la stessa emittente statunitense spiegando che il presidente CNN Jeff Zucker ha parlato al telefono con il governatore dello stato, Tim Walz, in seguito all'arresto.

 

Walz si sarebbe scusato "profondamente" per quello che è successo e avrebbe assicurato di essere al lavoro per far rilasciare immediatamente i giornalisti. Lo stesso governatore ha descritto gli arresti come "inaccettabili",  ribadendo che la troupe aveva chiaramente il diritto di essere lì.

 

George Floyd, le rivolte in tutti gli Stati Uniti

scontri a minneapolis 3

Da lunedì scorso, giorno della morte di George Floyd, le proteste a Minneapolis si stanno lentamente trasformando in vere e proprie rivolte. L'uomo, afroamericano di 46 anni, è stato ucciso il 26 maggio durante un fermo di polizia e dopo che un poliziotto bianco gli aveva premuto con violenza per diversi minuti il ginocchio sul collo quando era disarmato e immobilizzato, tra le proteste dei passanti e mentre lui stesso urlava: "Non riesco a respirare".

 

Nelle scorse ore manifestanti hanno anche dato alle fiamme il commissariato di polizia, dopo che gli agenti avevano eretto della barricate che sono state poi abbattute dalla folla. Per far tornare sotto controllo la situazione è arrivata anche la Guardia Nazionale, ma non è bastato a placare gli animi. Intanto, la protesta si sta estendendo a macchia d'olio in tutti gli States, con la gente che è scesa in piazza anche in altre città, da Memphis a Los Angeles, da Denver a New York.

terza notte di proteste a minneapolispolizia di minneapolisrivolte a milleapolis per george floyd 28rivolte a milleapolis per george floyd 16rivolte a milleapolis per george floyd 9rivolte a milleapolis per george floyd 11rivolte a milleapolis per george floyd 14rivolte a milleapolis per george floyd 15rivolte a milleapolis per george floyd 29rivolte a milleapolis per george floyd 10rivolte a milleapolis per george floyd 13rivolte a milleapolis per george floyd 12rivolte a milleapolis per george floyd 8

scontri a minneapolis 4

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”