piero amara

PIERO AMARA HA RACCONTATO UN SACCO DI CAZZATE SULLA “LOGGIA UNGHERIA” MA QUALCHE VERITÀ L’HA TIRATA FUORI - HA TROVATO UN PARZIALE RISCONTRO IL FATTO CHE AMARA PERORÒ UN INCARICO PROFESSIONALE DALLA SOCIETÀ ACQUA MARCIA PER IL FUTURO PREMIER GIUSEPPE CONTE - E’ VERO CHE DENIS VERDINI SI RIVOLGESSE A LUI PER FARSI INDICARE NOMI DA SUGGERIRE A LOTTI PER LE NOMINE GOVERNATIVE AL CONSIGLIO DI STATO E ALLA CORTE DEI CONTI - IN UN APPUNTO COMPARE IL NOME DELL'ATTUALE MINISTRO DELL'INTERNO, MATTEO PIANTEDOSI. CHE SI SAREBBE RIVOLTO AD AMARA PER UN'INTERCESSIONE CON IL MONDO RENZIANO, NEL 2016: “PUNTEREBBE A DIVENTARE CAPO DELLA POLIZIA OPPURE DIRETTORE DELL'AISI”

Estratto dell’articolo di Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

 

PIERO AMARA

Non una «loggia massonica coperta», ma un reticolo di rapporti opachi di potere tra politici, magistrati, grand commis nella Roma del patto del Nazareno. Questo è il succo del decreto di archiviazione della giudice perugina Angela Avila che mette la parola fine al vaudeville della Loggia Ungheria. La loggia, per come fu rappresentata dall'ineffabile avvocato Piero Amara alla fine del 2019, non esiste. Né lui né i suoi sodali siciliani hanno mai fornito la fantomatica lista degli affiliati […] una sfilza di nomi […] seguiti da fumettistici soprannomi: Escobar, Nano, Zorro, Babbaleo, Lepre, Uccello, Camaleonte.

 

videoregistrazione di piero amara 3

Prima hanno promesso la consegna della lista. Poi hanno indicato altri detentori, ma le perquisizioni hanno fatto buca. Infine hanno raccontato che la preziosa cartuccella sarebbe custodita a Dubai da tal Patrick, agente segreto iraniano. Troppo poco, anzi nulla, per un'associazione segreta.ù

 

«Manca una ricostruzione della struttura organizzativa», nota la giudice. Manca la sede delle riunioni: nella basilica di San Giovanni in Laterano o nell'omonima piazza pariolina? Quanto ai riti – dal saluto con l'indice premuto tre volte sul polso alla domanda «Sei mai stato in Ungheria?» come codice di riconoscimento – nessuna conferma.

 

piero amara

Ma soprattutto […] sono i riscontri a specifici episodi narrati da Amara a smentire la fola di una «nuova P2». Perché, argomenta la giudice aderendo all'impostazione della Procura, i dimostrati «singoli rapporti di colleganza» sono logicamente incompatibili con «un'azione organizzata, programmata e pianificata da parte di un gruppo di persone segretamente associate, diretta a interferire sulle istituzioni».

 

Amara […] resta enigmatico e inaffidabile […] ma dei suoi torrenziali verbali […] qualcosa resta. Alcuni episodi che ha raccontato sono veri. E lo collocano al centro di «una serie di iniziative dirette a influenzare l'esercizio delle funzioni pubbliche, con illecite pressioni e avvalendosi di una significativa rete di relazioni». Tutto si svolge, come racconta Denis Verdini, all'ombra del patto del Nazareno.

piero amara intervistato a piazzapulita

 

Amara ha rapporti con lui, all'epoca architrave del governo Renzi, e, indirettamente, con Luca Lotti, sottosegretario a Palazzo Chigi. Lotti viene appellato da Amara & C. in diversi modi: LL, Capo, Luca. Interrogato, Lotti ridimensiona i rapporti e nega di aver comunicato su chat criptate col soprannome «Siffredi2». «Il sistema Amara», come l'ha definito il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, operava in Sicilia, Puglia, Lazio e Piemonte, «per soddisfare interessi personali funzionali al consolidamento di posizioni di potere».

 

piero amara 3

L'inchiesta ha ricostruito almeno tre casi di alti magistrati che, in corsa per una nomina a procuratore, si sono rivolti a lui per una spintarella al Csm. E il magistrato della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis, che aveva nelle mani un fascicolo sul premier Renzi, chiedeva ad Amara di procurargli un appuntamento con Lotti a Palazzo Chigi. Così come ha trovato un parziale riscontro il fatto che Amara perorò un incarico professionale dalla società Acqua Marcia per il futuro premier Giuseppe Conte.

 

giuseppe conte al forum in masseria 2

Le chat estrapolate dal suo cellulare e un appunto sequestrato a Firenze in tempi non sospetti smentiscono la prima versione minimalista di Verdini sui rapporti con Amara. Risulta infatti che Verdini si rivolgesse a lui per farsi indicare nomi da suggerire a Lotti per le nomine governative al Consiglio di Stato e alla Corte dei Conti. «Mi serve urgente curriculum!», «Mi devi dare un altro nome!», scriveva quando saltava una nomina. I due interloquivano a tutto campo.

 

Verdini Denis

Dal parastato siciliano all'Eni, dal Csm (per cui viene citato Cosimo Ferri) all'Ilva, su cui Amara chiedeva di far capire a Lotti «di non rompere le palle». In un appunto compare il nome dell'attuale ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Che si sarebbe rivolto ad Amara per un'intercessione con il mondo renziano, nel 2016. «Attualmente vicecapo della polizia, punterebbe a diventare capo della polizia oppure direttore dell'Aisi», il servizio segreto.

 

matteo piantedosi

Verdini conferma: «Effettivamente Amara me ne parlò. Era in disgrazia nel ministero». Prima smentisce l'incontro. Ma i pm trovano un suo documento, e Verdini ammette: «Non ricordavo, ma se l'ho scritto è vero. Piantedosi non era valorizzato e voleva un'occasione per parlare con il ministro». Piantedosi ha dato mandato ai suoi legali per tutelare la sua reputazione in ogni sede giudiziaria.

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…