rebibbia detenuta

LE CARCERI ITALIANE SI CONFERMANO UN COLABRODO - UNO PSICOLOGO DI 32 ANNI È STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI AVER REDATTO DEI CERTIFICATI FALSI: L'OBIETTIVO ERA FAR OTTENERE AI DETENUTI DEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA DELLE MISURE ALTERNATIVE, MENO DURE - DUE AVVOCATI, INDAGATI, TRASMETTEVANO I PIZZINI DI UN BOSS FINITO DIETRO ALLE SBARRE. GRAZIE ALLE INDICAZIONI, IL DETENUTO RIUSCIVA A "GOVERNARE" LE PIAZZE DI SPACCIO DELLA CAPITALE...

Chiara Acampora per l'ANSA

 

CARCERE DI REBIBBIA

Certificazioni false per far ottenere ai detenuti misure alternative e anche 'pizzini' dal carcere per continuare a comandare piazze di spaccio alla periferia della Capitale. Un sistema che intrecciava corruzione, false certificazioni e narcotraffico con uno psicologo che faceva da collante. E' quanto accertato da una maxi inchiesta dei carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Due i filoni d'indagine che hanno fatto scattare all'alba misure cautelari per 32 persone. Circa 300 carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati e dei Comandi di varie province italiane hanno eseguito le ordinanze, emesse dal gip di Roma su richiesta della Dda.

 

Le indagini sono partite nel 2017. In una prima fase personale del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria ha notato anomalie nella concessione di benefici penitenziari ai detenuti di Rebibbia. E' stato così scoperto un sistema di certificazioni che falsamente attestavano un abuso di stupefacenti o stato di tossicodipendenza per far ottenere misure alternative al carcere, all'interno del Servizio per le Dipendenze (Ser.D.) dell'Asl Roma 2 che opera Rebibbia.

CARCERE DI REBIBBIA

 

A promuoverlo uno psicologo, ora ai domiciliari insieme a un'altra persona. In due sono, invece, stati sottoposti alla misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per un anno perché accusati, a vario titolo, di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, falsità ideologica e corruzione. In un'occasione è stato registrato il pagamento di mille euro da parte di un detenuto in cambio di una relazione psicologica con cui veniva espresso parere favorevole per i benefici penitenziari.

 

Sono stati poi documentati contatti tra lo psicologo e alcuni detenuti - anche tramite volontari del Ser.D. - finalizzati a rintracciarne altri da agevolare con lo scopo di ottenere maggiori compensi dalla Asl per le ore di lavoro svolte. Lo psicologo - anche con la complicità di altri professionisti sanitari - avrebbe inoltre puntato a fondi regionali del "Progetto Sportello" attraverso un'associazione costituita da volontari del Ser.D. su suo input. Finanziamenti poi mai assegnati a causa di alcune anomalie riscontrate nell'organizzazione dell'associazione.

CARCERE DI REBIBBIA

 

La seconda fase di indagini, avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati nel marzo 2018 è scaturita proprio dal monitoraggio all'interno del carcere di Rebibbia di un detenuto, personaggio di spicco del narcotraffico romano che, si ipotizza, avesse contatti con lo psicologo. Un filone che ha portato all'emissione di un'ordinanza nei confronti di 28 persone. E' stato accertato che il narcotrafficante, anche se ristretto in carcere, grazie al determinante contributo di due avvocati (solo uno dei due arrestato) incaricati di trasmettere messaggi e direttive all'esterno, abbia continuato a gestire piazze di spaccio nel quadrante sud-est della Capitale.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?