raffaele cutolo

QUANDO RAFFAELE CUTOLO NEL 1994 PROVA A PENTIRSI, CHIAMANDO NEL CARCERE DI CARINOLA I MAGISTRATI PER REGISTRARE LE SUE DICHIARAZIONI, PRIMA CHE ARRIVINO I MAGISTRATI, ALCUNI UOMINI DEI SERVIZI SEGRETI LO DISSUADONO (CON QUALI “ARGOMENTI”?) - L'UOMO CHE AUTORIZZÒ LA VISITA IN CARCERE DEGLI 007 A CUTOLO SI CHIAMAVA UGO SISTI ED ERA IL DIRETTORE DEGLI ISTITUTI DI PREVENZIONE E DI PENA. RECENTEMENTE IL SUO NOME È TORNATO ALLA RIBALTA PER LA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DELL'AGOSTO 1980 QUANDO ERA IL CAPO DELLA PROCURA IN QUELLA CITTÀ E INDIRIZZÒ LE PRIME INDAGINE PER FUORVIARLE…

Isaia Sales per “la Repubblica”

 

RAFFAELE CUTOLO

Un giovanissimo della provincia di Napoli commette un delitto per una banale rissa, finisce in carcere per il resto della sua vita (tranne pochissimi anni di latitanza) e diventa il più potente uomo di camorra della storia criminale del nostro Paese.

 

Nei vari istituti di pena in cui viene rinchiuso (compresi i manicomi giudiziari) mette su un esercito di massa di giovani delinquenti (più di tremila reclutati agli inizi degli anni ottanta del Novecento) offrendo loro soldi per pagarsi l' avvocato, sussidi alle famiglie, vestiti per presentarsi decentemente nelle udienze o ai colloqui con i parenti, riti di iniziazione per sentirsi parte di una élite delinquenziale e, infine, un credo ideologico in base al quale non dovevano sentirsi volgari assassini ma dei moderni Robin Hood, così come aveva scritto nel suo libro Poesie e pensieri che circolava nelle celle come una vera e propria Bibbia criminale.

 

raffaele cutolo 5

I direttori delle carceri e dei manicomi gli lasciano fare quello che vuole, compresi i giudici di sorveglianza e gli agenti penitenziari. All'apice del suo potere scatena una carneficina con più di 1500 morti ammazzati nello scontro con gli altri clan federati contro di lui. Tutto questo ha dell' incredibile, eppure è successo. In Italia, nella seconda metà del secolo scorso.

 

E il protagonista di tutto ciò, Raffaele Cutolo, è morto l' altro ieri. Egli è il primo boss di un'organizzazione criminale di tipo mafioso che ha trasformato un luogo di espiazione delle pene e di recupero dei rei nella più grande scuola di formazione delinquenziale che si conosca in Occidente.

 

raffaele cutolo

Potrebbe succedere ancora? Anche oggi alcune carceri (nonostante tante persone generose che ci lavorano) sono luoghi permanenti di educazione criminale, e migliaia e migliaia di giovani sottoproletari cercano nel crimine una bandiera, un credo, una possibilità di uscire da una vita di niente con una morte da boss.

 

Com'è stato possibile che da Cutolo si siano recati nel 1981 degli agenti dei servizi segreti (su sollecitazione di alcuni esponenti dei vertici della Dc dell' epoca) a chiedergli di intercedere con le Brigate rosse, per la liberazione di Ciro Cirillo, l'assessore regionale della Campania rapito dai terroristi? E quando quest'uomo nel 1994 prova a pentirsi, chiamando nel carcere di Carinola i magistrati per registrare le sue dichiarazioni, uomini degli stessi servizi segreti sono presenti prima che arrivino i magistrati e lo dissuadono con argomenti evidentemente convincenti.

raffaele cutolo 2

 

Altre trattative dello stesso tipo si sono ripetute in Sicilia, in Calabria, e chissà in quante altre parti d'Italia. L'uomo che autorizzò la visita a Cutolo in carcere dei rappresentanti dei servizi segreti si chiamava Ugo Sisti ed era il direttore degli istituti di prevenzione e di pena dello Stato italiano. Recentemente il suo nome è tornato alla ribalta per la strage alla stazione di Bologna dell'agosto 1980 quando era il capo della procura in quella città e indirizzò le prime indagine per fuorviarle.

 

Chi è stato, dunque, Cutolo? E chi lo ha fatto diventare un boss del livello descritto? L'indole, l' intelligenza, l' ambiente in cui è vissuto e si è formato, o anche le condizioni delle carceri italiane, il comportamento dei direttori, dei magistrati e le occasioni che le istituzioni gli hanno permesso di sfruttare?

 

raffaele cutolo

E infine quanto ha inciso sulla sua carriera la legittimazione degli apparati dello Stato e la volontà di alcuni esponenti della Dc di liberare un loro uomo quando tre anni prima erano stati intransigenti nel non trattare per la vita di Aldo Moro?

 

Sono domande che un osservatore dei fatti criminali deve porsi, perché le carriere dei camorristi e dei mafiosi non si formano solo negli ambienti di provenienza ma nelle interrelazioni con potenti di altri ambienti non formalmente criminali. Cutolo fa parte a pieno titolo di un capitolo della storia italiana, cioè il rapporto di alcuni rappresentanti delle istituzioni di sicurezza (e di ambienti politici) con i capi delle maggiori organizzazioni criminali.

 

raffaele cutolo 1

Ma il più importante e influente boss della camorra contemporanea, non ha lasciato né eredi né un regno criminale da trasmettere. È stato un fiero avversario dei mafiosi siciliani ma ha cercato di imporre il loro modello centralizzato a un mondo criminale, quello campano, riottoso ad ogni forma di centralizzazione. Oggi la frammentazione dei clan camorristici è impressionante, ben 180 in Campania, un numero record in rapporto alle altre criminalità mafiose italiane.

 

Se è fallito il modello cutoliano di camorra, tutto ciò che si è sprigionato in quegli anni di dominio e di lotta con gli altri clan ha prodotto invece notevoli risultati. Dalla seconda metà degli anni novanta del Novecento è radicalmente cambiata la gerarchia all' interno delle mafie italiane: le camorre napoletane e casertane (assieme alle 'ndrine calabresi) hanno scalzato Cosa nostra siciliana dal ruolo leader rivestito dal secondo dopoguerra fino alla sconfitta dei corleonesi.

RAFFAELE CUTOLO

 

Tre lezioni fondamentali Cutolo ha lasciato: non si è nessuno nel mondo criminale se non si entra nel campo delle imprese legali; se non si obbliga chi dalle istituzioni dovrebbe combatterti a fornirsi dei tuoi servizi; se non si ha sempre pronto un esercito criminale di riserva con grande voglia di riscatto sociale attraverso la violenza.

 

Cutolo è stato il criminale più mediatico e più ideologico. Più vicino ad Al Capone che a Riina. Così scriveva nel suo libro: «Napoli è divisa in signori e pezzenti. Se io ho un carisma è quello di poter offrire il passaggio immediato dalla seconda alla prima categoria». I numerosi clan che lo hanno sostituito tengono ferma la barra in quella direzione. E ci sono riusciti.

enzo biagi intervista raffaele cutoloINTERVISTA A RAFFAELE CUTOLORAFFAELE CUTOLO NEGLI ANNI OTTANTA enzo biagi raffaele cutolo

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...