saman abbas

“POSSO INDICARVI IL PUNTO ESATTO IN CUI MIA MADRE L’HA AFFIDATA ALLO ZIO” - IL RACCONTO DEL FRATELLO DI SAMAN ABBAS, CHE DA CASA HA ASSISTITO ALLA LITE DELLA RAGAZZA CON I GENITORI E POI ALL’ARRIVO DI DANISH HASNAIN, L’UOMO CHE L’AVREBBE STRANGOLATA - SAMAN ERA TORNATA A CASA PER FARSI DARE IL PASSAPORTO. UNA VOLTA RECUPERATO IL DOCUMENTO, ESCE E LA SITUAZIONE PRECIPITA. IL PADRE CHIAMA HASNAIN: “È SCAPPATA DI NUOVO”. LO ZIO RISPONDE: “CI PENSO IO” – IL MESSAGGIO AUDIO CHOC DELLA MADRE

SAMAN ABBAS

Alessandro Fulloni per il "Corriere della Sera"

 

Un dettaglio che potrebbe essere decisivo emerge nel racconto che il fratello di Saman, sedicenne, ha fatto venerdì mentre veniva ascoltato come testimone in tribunale.

 

Quando qualcuno - tra gip, procuratrice, pm e avvocati - gli chiede se conosce il posto in cui Saman è stata seppellita, lui scuote la testa per dire di no.

 

Però poi aggiunge: «Posso indicarvi il punto esatto, vicino a una serra, in cui mia madre ha affidato Saman a mio zio Danish Hasnain», l' uomo che poi, qualche minuto più tardi, l' avrebbe uccisa «forse strangolandola».

 

I GENITORI DI SAMAN ABBAS IN FUGA A MALPENSA

La mezzanotte del 30 aprile è passata da nove minuti esatti e i filmati delle telecamere di sorveglianza dell' azienda agricola di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dove lavorano gli Abbas, confermano le parole del ragazzo.

 

Dentro la cascina, «dalla cucina del piano terra», lui sta «guardando tutto». Prima assiste alla lite tra Saman e i genitori, Shabbar, 44 anni, e Nazia, 48.

SAMAN ABBAS

 

 

 

 

Volano insulti ma il padre la rabbonisce. «Siediti - le dice - parliamo con calma».

 

Saman convince il genitore a farsi dare il passaporto. È questo il motivo per cui è tornata a casa, lasciando l' 11 aprile il centro protetto a cui l' avevano affidata i servizi sociali del Comune dopo il suo rifiuto alle nozze combinate in Pakistan. Recuperato il documento in possesso del padre, lei lo mette nello zaino ed esce in un lampo. Ma a questo punto la situazione precipita.

 

DANISH HASNAIN - LO ZIO DI SAMAN ABBAS

Shabbar chiama per telefono Hasnain.

 

«È scappata di nuovo» lo avverte. «Ci penso io» risponde l' altro. Uno scambio di frasi che suona come una condanna a morte, come se tutto fosse stato già pianificato.

 

Magari in Pakistan. Anche perché poco prima - si legge nelle carte firmate dal giudice delle indagini preliminari Luca Ramponi - la ragazza armeggiando con il cellulare della madre ascolta una frase sconcertante contenuta in un messaggio audio diretto proprio a Nazia.

SAMAN ABBAS PADRE

 

Una voce femminile dice - evidentemente riferendosi a Saman - che forse è l' ora di «ammazzarla, lei ha già fatto così con voi, scapperà via...».

 

La diciottenne, sconvolta, chiede alla madre se stiano parlando proprio di lei. Ma Nazia risponde di no: si stavano riferendo a un' altra ragazza che vive in Pakistan. Saman non è convinta.

 

SAMAN ABBAS

«Giuro, l' ho sentito con le mie orecchie» prosegue spaventata sfogandosi con il fidanzato, già minacciato di morte mesi prima da Shabbar che gli aveva fatto sapere di voler «sterminare la sua famiglia» se avesse continuato a vedere la figlia.

 

Anche il ragazzo ora è preoccupato e chiede a Saman «se questa cosa venga dallo zio materno che sta in polizia». Ma la ragazza risponde che non è chiaro: della sua morte avrebbero parlato più persone, qualcuno addirittura in un video con Shabbar.

 

Questo dialogo tra i due fidanzati è agli atti dell' inchiesta. La voce esile di Saman nell' audio, si affievolisce. E termina così: «Vediamo cosa c' è scritto nel destino e cosa no...».

 

Un' ora dopo le telecamere riprendono Shabbar e Nazia che stanno qualche passo indietro a Saman mentre si allontana lungo la carrabile sterrata. Il padre si ferma per guardare il telefonino. Proseguono solo madre e figlia. Il video termina qui. Il resto lo rivela il fratello della vittima: «Zio Danish le aspettava vicino a una serra...».

DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS

 

Al termine dell' incidente probatorio - chiesto dal gip per usare quelle parole come prova - il ragazzo, riportato al centro protetto, ha tentato la fuga. Come già avvenuto due settimane fa, è stato ritrovato dai carabinieri.

 

Chi gli ha parlato, riferisce che il sedicenne, sottoposto «per ora» al divieto d' espatrio, sta vivendo «notti agitatissime» e ha ribadito di voler tornare in Pakistan. Possibile? «Deciderà il tutore affidatogli dalla Procura dei Minori di Bologna» ha detto la sua legale Valeria Miari. Intanto potrebbero esserci nuovi avvisi di garanzia. C' è da chiarire chi abbia favorito la fuga degli Abbas in Pakistan.

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