emis killa luca lucci

"VOLEVO SOLO AIUTARE UN AMICO (FABIANO CAPUZZO) A CAMBIARE VITA" - IL RAPPER EMIS KILLA, INDAGATO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE NELL'INCHIESTA SULLE CURVE DI MILANO, PROVA A SPIEGARE PERCHÉ HA APERTO UNA BARBIERIA INSIEME A CAPUZZO, CONDANNATO A 4 ANNI E 4 MESI - IL CANTANTE AMICO DI FEDEZ, CHE BAZZICAVA MOLTO LA CURVA ROSSONERA, È STATO DEFINITO DAL PM COME "UOMO DI FIDUCIA DEL CAPO ULTRAS MILANISTA LUCA LUCCI". IN CASA SUA SONO STATI TROVATI 30 MILA EURO IN CONTANTI, DIVERSI COLTELLI E UN TIRAPUGNI - EMIS KILLA: "HO UNA SPIEGAZIONE PIÙ CHE LECITA PER TUTTO CIÒ CHE HANNO TROVATO" - LA SCELTA DI RINUNCIARE A SANREMO E IL VIDEO CHE LO RITRAE A SAN SIRO MENTRE A POCHI METRI UNO STEWARD VENIVA PESTATO...

Articoli correlati

'EMIS KILLA ERA UOMO DI FIDUCIA DI LUCCI' - AL PROCESSO AGLI ULTRAS DELLE CURVE DI MILANO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell'articolo di Marta Blumi Tripodi per “Sette – Corriere della Sera”

 

emis killa

A 35 anni, Emis Killa è uno dei rapper più rispettati della sua generazione. Fin dai suoi esordi nel 2007, ha conquistato il pubblico più intransigente grazie al talento nelle rime e a una cultura fuori dal comune, vedi l’album Effetto notte, dedicato al cinema.

 

È molto amato anche da quello del pop, grazie a hit come Parole di ghiaccio, Maracanã e Fuoco e benzina. Aveva chiuso il 2024 alla grande: il successo del festival EM15 per celebrare i suoi primi 15 anni di carriera, la nascita del secondo figlio Romeo, l’annuncio della sua prima partecipazione a Sanremo.

 

A gennaio 2025, però, trapela la notizia che la procura di Milano lo sta indagando nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva. Le sue amicizie tra gli ultrà del Milan (in particolare con il capo Luca Lucci, molto conosciuto anche tra vip e politici; qualche giorno fa è stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione) erano già note, ma fa scalpore una perquisizione in casa sua risalente a mesi fa, in cui erano stati trovati 30.000 euro in contanti, diversi coltelli e un tirapugni.

 

DANIELE CATALDO - ALEX COLOGNO - LUCIANO ROMANO - LUCA LUCCI - EMIS KILLA - MARCO PACINI - FABIANO CAPUZZO - ROSARIO CALABRIA

C’è poi un negozio aperto in società con un altro indagato, Fabiano Capuzzo (ora condannato in primo grado a 4 anni e 4 mesi), e foto che lo collocano ai margini di una rissa allo stadio. Da numero uno in classifica, per tutti Emis si trasforma in nemico pubblico n°1. […]

 

Il rap e la cultura hip hop sono ancora incompresi dagli italiani, secondo lei?

«Purtroppo ancora oggi una rima goliardica può trasformarsi in un problema. Basti pensare a quello che è successo a Fabri Fibra, condannato per diffamazione nei confronti di Valerio Scanu per via di una sua strofa.

 

Ci sta che abbia reagito facendogli causa, sia chiaro: Scanu non fa parte del nostro ambiente e ci ha visto solo un’offesa, un altro rapper si sarebbe limitato a rispondergli in rima e sarebbe finita lì. In Italia si tende a prendere tutto un po’ troppo alla lettera».

Fedez Fabiano Capuzzo Cristian Rosiello Emis Killa

 

Era stata presa alla lettera, ad esempio, la sua canzone 3 messaggi in segreteria: la storia di un femminicidio raccontata dal punto di vista dell’assassino, come in un film. Voleva sensibilizzare sul tema, l’hanno presa per un violento: se lo aspettava?

«No: per me l’intento di fondo era così ovvio che non me ne capacitavo. E ogni volta che provavo a spiegare il senso di quel pezzo mi sembrava di parlare al muro. Col tempo, però, ho capito che ciò che per i fan dell’hip hop è scontato, per gli altri non lo è affatto».

 

Cioè?

emis killa

«In un film gli attori recitano, si sa; invece si pensa che i cantanti scrivano o interpretino sempre brani autobiografici, a meno che non parlino in terza persona, come in Bocca di rosa di De André. Il rap oltretutto fa spesso narrazioni scomode, e l’opinione pubblica ci marcia.

 

Non le smusserò mai, perché per me è un genere che non deve diventare politicamente corretto: nasce per essere spigoloso, fastidioso, provocatorio. Ma non per questo i rapper sono per forza personaggi estremi o pericolosi nella vita reale».

 

Il suo ultimo singolo, In auto alle 6:00, è una canzone d’amore in collaborazione con Lazza.

fedez emis killa 3

«Io e lui siamo amici da una vita, e ora che abbiamo figli della stessa età siamo ancora più uniti: ci frequentiamo anche con i bambini e le nostre compagne. In passato avevamo collaborato soprattutto in pezzi molto crudi, volevamo cimentarci in qualcosa di più morbido, diverso. Quando fai musica da tanti anni è inevitabile esplorare altre strade, altrimenti rischi di diventare obsoleto».

 

Anche il brano che doveva portare a Sanremo, Demoni, era atipico per i suoi standard.

«Era adatto al contesto, e sono convinto che sarebbe andato bene: magari non sarei arrivato tra i primi, ma sarebbe stata una buona vetrina per farlo conoscere. Dopo il mio ritiro dalla gara, invece, è andato un po’ sprecato».

 

emis killa

A distanza di qualche mese, è sempre convinto di aver fatto bene a rinunciare al Festival?

«Non ho mai avuto dubbi, e perfino i miei detrattori mi hanno dato atto di avere fatto una scelta non scontata e matura. Confesso che già da prima ero esitante all’idea di partecipare, l’Ariston mette in soggezione: alle prove, tra gli operatori tv e l’orchestra, mi sentivo un po’ fuori posto.

 

A un certo punto mi hanno suggerito di non avanzare troppo sul palco, perché se fossi scomparso alla vista della galleria rischiavo di essere fischiato. Mi sono chiesto: che ci faccio qui?»

 

E poi?

«Una mattina mi sono svegliato con decine di notifiche di articoli negativi su di me. Lì ho capito che era inutile andare a Sanremo per viverla così male. Credo sia stato per il meglio, comunque: ad oggi, se dovessi di nuovo affrontare il Festival, sarei molto più pronto. […]».

fedez e emis killa

 

A proposito di tifo, lei non è l’unico personaggio famoso che ha amicizie nelle curve milanesi. Si è sentito vittima di un accanimento mediatico?

«A differenza di altri io sono stato indagato, e spesso si scambia un’indagine per una sentenza di colpevolezza. Nessuno considera che magari la mia posizione sarà archiviata, che potrei non andare mai a processo, o che comunque potrei risultare innocente. Comprendo lo scalpore, però, perché l’accusa è molto pesante: io stesso, quando l’ho saputo, ci sono rimasto malissimo».

 

L’ha scoperto dai giornali?

«Le prime indiscrezioni non le avevo prese troppo sul serio, perché il mio avvocato non ne sapeva ancora niente.

 

emis killa

Poi sono stato convocato in caserma: “Per una notifica”, mi hanno detto. Sono arrivato lì tutto sommato tranquillo, col passeggino di mio figlio piccolo, e i carabinieri mi hanno informato che avevo ricevuto “un Daspo e un 416”. Quando ho chiesto cos’era un 416 e mi hanno spiegato che ero indagato per associazione a delinquere mi sono pietrificato».

 

E adesso?

«Cerco di concentrarmi sulle cose belle. Ogni tanto me ne dimentico, ma spesso il pensiero è un sottofondo costante. Spero che la giustizia faccia presto chiarezza su tutto. Come per la perquisizione a casa mia:

 

emis killa (3)

i soldi in contanti me li avevano restituiti prima ancora di formalizzare l’indagine, e ho una spiegazione più che lecita per tutto ciò che hanno trovato, comprese le famose armi. Ci tengo a precisare, però, che non sono impensierito perché ho qualcosa da nascondere».

 

Cosa la preoccupa, quindi?

«Quando ti succede qualcosa di così inatteso, crollano tutte le certezze. Non mi intendo di queste faccende: non avevo mai avuto problemi, non so bene cosa aspettarmi. Anche se so che quello che mi contestano non ha senso di esistere:

 

mi sono limitato ad aprire una barberia con un amico che in passato aveva avuto qualche trascorso con la legge (parla di Fabiano Capuzzo, ndr). L’ho fatto proprio per aiutarlo a cambiare vita, per me era un gesto bello e nobile. Perché bisogna vederci per forza del marcio?»

 

Le telecamere di sorveglianza di San Siro l’hanno anche immortalata a pochi metri dal pestaggio di uno steward, però...

emis killa ovs

«Per puro caso ero lì, ma appena ho capito che tirava aria di guai mi sono allontanato e tenuto a distanza, come decine di altre persone attorno a noi. La mia coscienza è pulita».

 

Ma a differenza degli altri, lei è un personaggio pubblico e molto riconoscibile. Non sarebbe stato meglio evitare di frequentare la curva del Milan e andare in tribuna come tutti gli altri vip?

«Io voglio andare allo stadio in curva come un padre di famiglia qualsiasi, come ho sempre fatto, ma è impossibile perché tutti mi chiedono continuamente selfie. Stare in transenna con gli ultrà, dove i tifosi non arrivano così facilmente, per me era anche un modo di ritrovare un po’ di normalità.

emis killa e flavio briatore

 

Li considero cari amici proprio perché mi trattano come chiunque altro, non c’è un rapporto di interesse tra di noi. Non ho fatto niente di male. Anzi, in questa vicenda mi sento un po’ una vittima». […]

emis killa (1)emis killa

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."