
“LA RUSSIA NON PUO’ ATTACCARE LA NATO” – IL RAPPORTO DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI MINIMIZZA LA POSSIBILITA’ CHE PUTIN POSSA AGGREDIRE UNO DEI MEMBRI (POLONIA, ROMANIA O I PAESI BALTICI) DELL’ALLEANZA ATLANTICA – PIU’ VEROSIMILE CHE MOSCA TENTI UN COLPO DI MANO IN MOLDOVA, DOVE I RUSSI SI SENTONO PADRONI – PER GLI 007 ITALIANI LA SITUAZIONE SUL FRONTE EST SEMBRA MOLTO MENO PREOCCUPANTE DI QUANTO RITENGANO ALTRI PAESI ALLEATI TIPO LA GERMANIA - GLI ALLARMI DEI POLACCHI O DEI BALTICI VENGONO PRESI CON LE MOLLE PERCHE’ SI PENSA SIANO MOSSI PIÙ DALL'ATAVICO TIMORE E ODIO VERSO I RUSSI CHE DA UNA REALISTICA ANALISI DELLA MINACCIA – I SERVIZI INVECE SOTTOLINEANO L’ALTO POTENZIALE RUSSO NELLA GUERRA IBRIDA…
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”
C'è molto scetticismo sul reale potenziale offensivo della Russia, a sentire le voci di dentro della nostra intelligence. Nel giorno in cui si delineano meglio gli effetti della sortita dei droni russi sulla Polonia […]
La potenza e l'aggressività russa non sono affatto sottovalutate, ma altro è considerare dietro l'angolo una guerra mondiale come suggeriscono i preoccupatissimi Paesi dell'Europa orientale. E c'è chi tra gli 007 si spinge a dire di «non capire» su quali basi la Germania ritenga che nel giro di 3 anni la Russia potrebbe sentirsi pronta a invadere un Paese della Nato, sfidando la risposta dell'Alleanza atlantica.
La forza militare russa, si dice, è sotto gli occhi di tutti. E non suona lusinghiero come giudizio. L'Ucraina infatti, pur grazie ai poderosi aiuti militari ed economici americani e europei, di fatto ha fermato i russi e ormai è guerra di logoramento. […] la Nato ha ben altre capacità militari rispetto a quelle ucraine, e che Mosca si guarderebbe bene dallo scatenare un conflitto diretto.
Il ragionamento è questo: «I russi potrebbero al più tentare qualche colpo di mano come in Crimea nel 2014». Che, però, è prospettiva totalmente diversa da una invasione in grande scala […] E anche se la sortita dei droni sulla Polonia andrebbe vista più come provocazione o come test sulla reazione della Nato che come sfida bellica, l'Alleanza intende rafforzare quel fronte con la missione Sentinella dell'Est. […]
La fonte arriva a pensare che il «colpo di mano» al limite potrà colpire la Moldova, una terra di confine dove i russi si ritengono i padroni […] Il sottinteso è che a Mosca sanno che sui Baltici ormai è stato esteso l'ombrello dell'Alleanza atlantica […] Colpire uno di quei Paesi, il discorso vale anche per scandinavi e polacchi, sarebbe «guerra vera».
E qui torna il ragionamento sulla reale consistenza militare della Russia che nemmeno Vladimir Putin può ignorare: anche se sta arruolando un esercito sterminato, si parla di un milione di soldati, le guerre moderne si fanno con la potenza di fuoco, ma soprattutto con le tecnologie, con gli arsenali pieni e con l'economia che gira. Tutte cose che a Mosca mancano.
Vista con gli occhi dell'intelligence di Roma, insomma, e al netto dell'invasione dell'Ucraina che va avanti da tre anni, la situazione sul fronte Est sembra molto meno preoccupante di quanto ritengano altri Paesi alleati tipo la Germania. E questa valutazione riecheggia quanto si ascolta anche in ambienti militari: fuor di dubbio che sia indispensabile rinforzare la nostra Difesa, così gravemente sguarnita […] Questa valutazione sui nostri deficit, però, non va sovrapposta alla realistica stima del potenziale offensivo russo.
Non a caso negli ambienti militari italiani in sede Nato si ascoltano da anni con un certo distacco gli allarmi dei polacchi o dei baltici, che sembrano mossi più dall'atavico timore e odio verso i russi che da una realistica analisi della minaccia. Né deve meravigliare questa disincantata lettura da parte dell'intelligence sul fronte Est. Solo qualche mese fa, […] il Dipartimento informazione e sicurezza parlava della Russia e della Cina come attori «capaci di porre in essere campagne coordinate, multi-vettoriali e sinergiche in grado di sfruttare alcune caratteristiche strutturali e attaccare le debolezze sistemiche dei Paesi occidentali». Mosca, in particolare, rivelava una potenza di fuoco nella minaccia ibrida, avvalendosi di intelligence, mezzi economici, cibernetici e diplomatici, e disinformazione organizzata.