giulio regeni

GLI ITALIANI CHE LAVORANO SULLA BRUTALE FINE DI GIULIO REGENI (SUL CORPO SEGNI DI TORTURE E FERITE) TEMONO CHE IL GIOVANE SIA STATO TRADITO DAI NUMERI CHE AVEVA SUL TELEFONINO. IN EGITTO ERA IN CONTATTO CON AMBIENTI DI “SINISTRA”, DEGLI ATTIVISTI DEI DIRITTI UMANI E DEI LAVORATORI, CHE NON VANNO A GENIO NÉ AL GOVERNO, NÉ AGLI ISLAMICI

1. SU GIULIO I SEGNI DELLE TORTURE «FORSE TRADITO DAI SUOI CONTATTI»

Fausto Biloslavo per “il Giornale

 

GIULIO REGENI E AMICIGIULIO REGENI E AMICI

Gli italiani che lavorano sulla brutale fine di Giulio Regeni temono che il giovane ricercatore trovato morto al Cairo mercoledì notte sia stato tradito dai contatti che aveva sul telefonino. Il connazionale di Fiumicello, in provincia di Udine, sarebbe stato fermato dalle forze di sicurezza egiziane il 25 gennaio, giorno della sua scomparsa, nella zona super blindata della capitale per il quinto anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir.

 

GIULIO REGENI CON LA FAMIGLIAGIULIO REGENI CON LA FAMIGLIA

Dal suo telefonino aveva mandato un sms ad un amico per raggiungere da quell'area una festa di compleanno, prima che il cellulare venisse spento per sempre. Chi lo avrebbe preso in custodia, come avviene per prassi, si sarebbe messo a controllare numeri di telefono e messaggi di Regeni. In Egitto era in contatto con ambienti di «sinistra», degli attivisti dei diritti umani e dei lavoratori, che non vanno a genio né al governo, né agli islamici.

Giulio RegeniGiulio Regeni

 

E conosceva giornalisti scomodi già arrestati al Cairo dai servizi egiziani. Il saper parlare arabo, per un europeo che vive in Egitto grazie ad un dottorato di ricerca, agli occhi di chi potrebbe averlo interrogato avrebbe destato sospetti nella psicosi dell' antiterrorismo e degli stranieri fomentatori. Le forze di sicurezza egiziane non vanno per il sottile e l' interrogatorio potrebbe essersi trasformato in brutale violenza, fino alla morte del povero Regeni.

Giulio RegeniGiulio Regeni


Poi avrebbero fatto ritrovare il corpo cercando di accreditare la pista dell' incidente, della criminalità comune o dei «motivi personali». Tutte piste che sono state fatte circolare.
Qualcosa, però, è andato storto. Il cadavere del giovane è stato ritrovato mercoledì notte ai margini dell' autostrada tra il Cairo e Alessandria. Secondo il procuratore capo, Ahmad Nagi, il corpo «presenta segni di tortura, bruciature di sigaretta, percosse, escoriazioni, un orecchio tagliato ed è nudo nella metà inferiore».

Giulio Regeni Giulio Regeni


In precedenza il generale Khaled Shalabi, capo degli investigatori della polizia a Giza, aveva dato una versione completamente diversa sostenendo che la morte sarebbe stata provocata «da un incidente d' auto». Più tardi è sceso in campo Ashraf al Anany, direttore dell' ufficio stampa del ministero dell' Interno egiziano, assicurando «l' assenza di segni di tortura». Ulteriori indiscrezioni, però, parlano di «morte lenta e colpi inferti con strumenti taglienti». Non a caso il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha chiesto «fermamente al governo egiziano di consentire alle autorità italiane di collaborare alle indagini.

Giulio Regeni Giulio Regeni


Vogliamo che emerga la verità fino in fondo». I primi investigatori dovrebbero arrivare oggi. Lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato al telefono con il capo dello stato egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.


La sera prima della scomparsa di Regeni, le autorità egiziane avevano arrestato uno studente americano accusato di «incitare le proteste» in occasione dell' anniversario di piazza Tahrir. Un amico dell' italiano ucciso ha raccontato al quotidiano filo governativo Al Ahram, che il dottorando voleva intervistare «attivisti dei sindacati» per la sua ricerca sull' economia egiziana. Regeni criticava duramente «le politiche neo liberiste» e come copertina del profilo Facebook, cancellato del tutto nei contenuti, aveva una foto in bianco e nero di Enrico Berlinguer.

Giulio Regeni Giulio Regeni

 

Ieri il giornalista Giuseppe Acconcia ha rivelato che il ricercatore italiano scriveva sul Manifesto con uno pseudonimo. Non firmava gli articoli con il vero nome «perché aveva paura per la sua incolumità». Acconcia è stato arrestato dal Mukabarat, i servizi egiziani, durante la rivolta di piazza Tahir nel 2011. E ha intervistato l' ex presidente Mohammed Morsi dei Fratelli musulmani deposto dal generale Al Sisi e condannato a morte.

Giulio Regeni Giulio Regeni


Se Regeni aveva nella rubrica del cellulare il contatto di Acconcia sarebbe bastato a far scattare un interrogatorio. Il giovane friulano si era avvicinato alle battaglie per i diritti sociali e civili in Egitto facendo riferimento alle posizioni dell' ex ministro del Lavoro, Ahmed el Borai cacciato da Al Sisi. Nessuna colpa, ma agli occhi di zelanti e primitivi agenti dell' antiterrorismo, magari di livello inferiore, potrebbero essere diventati indizi di chissà cosa. Nelle scorse settimane lo stesso presidente al Sisi è intervenuto pubblicamente «per condannare la brutalità» delle forze dell' ordine.

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

 

2. PERCHE’ ROMA NON SI FIDA - L’IPOTESI DEL DEPISTAGGIO

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

La decisione presa ieri a metà pomeriggio dal presidente Matteo Renzi di chiedere pubblicamente l’immediata consegna del corpo di Giulio Regeni fa ben comprendere quanto alta sia la diffidenza nei confronti delle autorità egiziane che indagano sulla morte dello studente. Già questa mattina arriverà al Cairo un team investigativo composto dai carabinieri del Ros e dai poliziotti dello Sco. 

giulio regenigiulio regeni


Il depistaggio
Il problema non è scoprire quali sevizie abbia subito il giovane, ma perché sia stato sottoposto a un trattamento tanto brutale. Accertare che cosa sia davvero accaduto il 25 gennaio scorso, giorno della scomparsa, mentre andava a raggiungere alcuni amici. Sapere quando è stato davvero ritrovato il suo corpo, tenendo conto che fino a due sere fa l’Egitto ha negato qualsiasi tipo di collaborazione con l’Italia.

 

E ha rivelato che il giovane era morto, soltanto dopo la minaccia di una rottura delle relazioni tra i due Paesi, mentre era nella capitale la ministra per lo Sviluppo economico Federica Guidi. Il sospetto è che il ritrovamento del cadavere di Sergio nel fossato sulla strada che va dal Cairo ad Alessandria possa essere soltanto una messinscena. Il depistaggio di una «squadra» dei servizi di sicurezza locali che lo avrebbero catturato nel corso di una retata e poi ucciso. 

giulio  regeni  giulio regeni


Carceri e ospedali
Per cercare di riannodare i fili di questa agghiacciante storia bisogna tornare al 31 gennaio, quando la Farnesina dà la notizia della scomparsa dello studente. Da giorni l’ambasciatore italiano Maurizio Massari sollecita informazioni, insiste per sapere che cosa si stia facendo per rintracciarlo. I suoi interlocutori si limitano a riferire che le ricerche negli ospedali e nelle carceri hanno dato esito negativo. Ma non appaiono convincenti.

 

L’unica strada appare dunque quella di uscire allo scoperto, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni fa diramare una nota ufficiale. L’ipotesi che Giulio Regeni sia nelle mani di un corpo di polizia appare la più probabile visto che proprio il 25 si celebrava il quinto anniversario della rivolta contro il regime di Hosni Mubarak e i «rastrellamenti» erano stati intensificati. I contatti diplomatici continuano, ma l’esito è ancora negativo. 

AL SISIAL SISI


La delegazione
Due giorni fa una delegazione di circa sessanta imprenditori guidata dalla ministra Guidi arriva al Cairo. Uno degli argomenti dei colloqui bilaterali è naturalmente la sorte del ragazzo. All’improvviso si sparge la notizia di un rientro anticipato per motivi di sicurezza. Dopo un’ora si scopre che la realtà è ben diversa: le autorità egiziane fanno sapere di aver ritrovato il cadavere in un fossato.

 

al sisi e mohammed morsial sisi e mohammed morsi

In Italia viene spiegato che «per motivi di opportunità» è stato deciso di interrompere la missione commerciale. Si comprende che la tensione è altissima. Nessuno crede — nonostante la versione fornita dal direttore dell’Amministrazione generale delle indagini di Giza, il generale Khaled Shalabi — che Giulio Regeni sia morto in un incidente stradale. Anche perché si accerta quasi subito che il suo corpo presenta segni di torture e percosse. 

i fumogi alla manifestazione di sister uncuti fumogi alla manifestazione di sister uncut


Il doppio canale
Ieri mattina la possibilità che si arrivi a una crisi diplomatica appare concreta. Le autorità egiziane continuano a fornire versioni contrastanti, soprattutto rifiutano di dare dettagli sul ritrovamento del corpo. Sui media locali si accredita la possibilità che a far scoprire il cadavere sia stata una telefonata anonima. È una tesi che non ha alcun fondamento.

 

PROTESTE IN EGITTO ABDEL FATTAH AL SISSI CAPO DELLE FORZE ARMATE PROTESTE IN EGITTO ABDEL FATTAH AL SISSI CAPO DELLE FORZE ARMATE

Prende corpo il sospetto che il giovane sia stato ucciso già da diversi giorni e poi fatto ritrovare lontano dalla capitale proprio per sviare le indagini. Mentre Renzi parla con il presidente Al Sisi, Gentiloni a Londra tratta con la delegazione. Poche ore dopo viene restituita la salma e arriva il via libera all’indagine congiunta tra le polizie dei due Paesi. È il primo passo, ottenere dati concreti non sarà semplice. La verità sulla fine di Giulio Regeni appare ancora lontana. 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?