circolo canottieri ticino pavia

REMI, CAZZI E CAZZONI – SCANDALO AL PRESTIGIOSO “CIRCOLO CANOTTIERI TICINO” DI PAVIA – TRE DONNE HANNO PRESENTATO UNA DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE PER LE FOTO E GLI INSULTI SESSISTI CHE SAREBBERO CIRCOLATI IN UNA “CHAT DEL TENNIS” PER SOLI UOMINI, TUTTI SOCI DEL CIRCOLO – NEI MESSAGGI, NOTIZIE SU TRADIMENTI, DETTAGLI SESSUALI E COMMENTI ANCHE SULLE GIOVANI FIGLIE DI ALTRI MEMBRI DEL CLUB – I PROBIVIRI DEL “CANOTTIERI” HANNO GIÀ SOSPESO UN SOCIO. E IN CITTÀ È CACCIA AI NOMI DI IMPRENDITORI E MANAGER CHE…

Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

circolo canottieri ticino

I nomi circolano nei bar. Si scommette sul figlio di un avvocato, di un comunicatore, di un manager, di un imprenditore, di un medico, perfino su un politico in carica. «Tre li ho presi di sicuro». Qualcuno alla fine sarà pure giusto, molti però puntano troppo in alto.

 

Le illazioni corrono, come il pettegolezzo perché Pavia è un «paesone» e anche perché quelli della Canottieri Ticino — circolo sportivo dell’élite pavese fondato nel 1873 — stavano già a molti sulle scatole. In un misto di invidia sociale ed eterno populismo, dai detrattori vengono additati come «gente con la puzza sotto al naso».

 

circolo canottieri ticino 6

[…] Per questo lo scandalo delle «chat sessiste» da giorni sta alimentando speculazioni, battute, cacce all’uomo e complottismi: «Ma alla fine, sarà vero o no?».

 

La storia è questa: il quotidiano della città, la storica Provincia Pavese , scova l’esistenza di un fascicolo in Procura per diffamazione presentato da tre donne vittime di foto e insulti sessisti in una «chat del tennis» per soli uomini tra soci della Canottieri. Si scopre però che nel frattempo al circolo c’è già stata una prima sanzione per uno degli otto amici, che fa parte anche del consiglio direttivo: sospensione per tre mesi decisa dai probiviri.

 

circolo canottieri ticino 1

Tutto risale ad agosto ma finora le bocche erano sempre rimaste cucite. Tanto che solo martedì, dopo l’articolo di giornale, i vertici della Canottieri hanno scritto una mail piuttosto asettica ai soci: c’è un procedimento giudiziario in corso, nel rispetto della privacy di tutte le persone coinvolte, «con l’auspicio di salvare il clima di amicizia e vicinanza che da sempre contraddistingue la società».

 

[…] l’oggetto di quella chat dove si votava il miglior «lato b» (l’autocensura è d’obbligo), si scambiavano pettegolezzi su tradimenti e dettagli sessuali, o ancora si fantasticava sulla prossima giovanissima conquista con tanto di sfida sul tempo agli amici, c’erano i nomi e le foto in bikini a bordo piscina delle figlie di altri soci. Ragazze ventenni che gli ormai quasi cinquantenni protagonisti delle chiacchiere avevano visto in fasce.

 

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[…] Le ragazze oggetto di pesanti insulti sessisti e le loro famiglie non frequentano più il circolo per la vergogna e l’umiliazione subite, mentre quelli della chat (escluso l’unico sospeso per 3 mesi) sono ancora lì.

 

I loro nomi non sono iscritti nel registro degli indagati, ma potrebbero esserlo a breve. Nel frattempo è partita una fronda contro i dirigenti della Canottieri con diversi soci che chiedono un’assemblea urgente, minacciano di andarsene (le quote sono onerose ma non siamo a Montecarlo) e soprattutto non vogliono che lo scandalo passi in cavalleria.

 

Come Stefania Malerba che ci ha messo la faccia per tutti: «Devono essere espulsi. Non è accettabile che frequentino una struttura dove i nostri figli praticano sport. Il silenzio della Canottieri è uno schiaffo».

 

ticino pavia

Il solo che finora è uscito allo scoperto è, appunto, il «sanzionato». S’è giustificato dicendo che le foto di quella chat (depositate in Procura insieme alla denuncia) sarebbero state fatte in modo fraudolento: ho lasciato un attimo il telefono, una ragazza lo ha preso di nascosto e ha fatto la copia di alcuni messaggi. In sostanza, questa la tesi del suo legale, le «prove» sarebbero state ottenute commettendo un reato. E la sanzione è stata presa «senza rispettare le procedure».

 

Le tre vittime invece dicono che è tutto lecito e che la scoperta è arrivata grazie a un «pentito» interno: uno di loro avrebbe confidato alla moglie di quei messaggi. E anzi nella chat non ci sarebbero solo gli otto soci, ma anche amici esterni al circolo.

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