SCENDE IN CAMPO L’ANTI-ZELENSKY – IL GENERALE ZALUZHNY, EX CAPO DELLE FORZE ARMATE UCRAINE, FATTO FUORI DA ANDRY YERMAK ED “ESILIATO” A LONDRA COME AMBASCIATORE, GONGOLA PER LA “TANGENTOPOLI” CHE HA TRAVOLTO IL BRACCIO DESTRO DI ZELENSKY: “DOPO LA GUERRA SI APRE UN’OPPORTUNITÀ DI CAMBIAMENTO POLITICO, DI PROFONDE RIFORME E DI RITORNO DEI CITTADINI” – IL 52ENNE ZALUZHNY, TEMUTO DAL PRESIDENTE UCRAINO E MOLTO APPREZZATO DALLA CASA BIANCA, È SPINTO DAI SONDAGGI – SALTATA LA TESTA DI YERMAK, ZELENSKY VUOLE CHE IL CAPO DEGLI 007 DI KIEV, KYRYLO BUDANOV, PRENDA LA GUIDA DELL'UFFICIO PRESIDENZIALE…
IL RITORNO POLEMICO DI ZALUZHNY IL GENERALE «ESILIATO» SFIDA ZELENSKY (SENZA NOMINARLO)
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
VOLODYMYR ZELENSKY VALERY ZALUZHNY
Squadra che non vince, si cambia. Difficile che parli, il generale Valery Zaluzhny: lo faceva poco da capo delle forze armate ucraine, l’ha fatto ancor meno da quando Zelensky&Yermak l’hanno spedito a Londra a far l’ambasciatore. Ora che «il Cardinale» è finito nella polvere, ora che è finita la corsa del potentissimo consigliere di «Ze», Andry Yermak, tocca al Generale risalire sugli altari.
E cominciare la sua maratona politica: non appena la guerra finisce – e anche se non finisce con una «piena vittoria» –, s’offre in Ucraina «un’opportunità di cambiamento politico, di profonde riforme, di piena ripresa, di crescita economica e di ritorno dei cittadini».
VOLODYMYR ZELENSKY ANDRIY YERMAK -
Parole pesanti, specie sul possibile cambio politico, che per molti significano una discesa in campo: temuto da Zelensky, amato in Usa e in Europa, spinto dai sondaggi popolari che ne apprezzano il passato di combattente e sognano per lui un futuro da presidente, a 52 anni Zaluzhny is back.
E in un suo intervento sul Daily Telegraph, l’ambasciatore si toglie dagli scarponi il sassolino Yermak, senza mai nominare il suo nemico politico (bisogna «rafforzare le fondamenta della giustizia attraverso la lotta alla corruzione e la creazione d’un sistema giudiziario onesto») e affonda gli anfibi nel pantano in cui s’è arenata la guerra di Kiev: la «situazione è estremamente difficile», riconosce Zaluzhny, e qualsiasi riforma ora sarebbe «impossibile senza efficaci garanzie di sicurezza», vedi l’adesione alla Nato, lo schieramento in Ucraina di truppe alleate o perfino il dispiego d’armi nucleari.
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VALERY ZALUZHNY E VOLODYMYR ZELENSKY
Realista, il generale: «Quando parliamo di vittoria, dobbiamo dire onestamente questo: la vittoria è il crollo dell’impero russo e la sconfitta è la completa occupazione dell’Ucraina per il suo crollo. Tutto il resto è solo una continuazione della guerra».
Il sogno dunque è vincere — può dire altro, un militare? —, «ma non possiamo rifiutare l’opzione d’una cessazione della guerra a lungo termine», per anni, anche se «questo è un modo fin troppo comune di por fine alle guerre nella storia». […]
Ma certifica che da quando lui se n’è andato, nel 2024, le cose son peggiorate. E per prepararsi al peggio sul campo, magari è meglio cambiare allenatore: capito, Zelensky?
BUDANOV IL CAPO DEGLI 007 È IL DESIGNATO DAL LEADER PER L'UFFICIO PRESIDENZIALE
Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”
Se l'uomo di ghiaccio che guida le barbe finte militari del Gur, Kyrylo Budanov, non è volato a Miami a trattare con gli americani, è perché è lui la prima scelta di Zelensky per guidare l'ufficio presidenziale. Il presidente lo voleva a Kiev per chiederglielo.
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Ma l'uscita di scena di Yermak ha cambiato le carte in tavola: mentre Umerov e gli altri lasciavano il Paese per volare negli States, Kyrylo entrava nell'ufficio di Zelensky: «Mi ha riportato la situazione della sicurezza, quella politica e le prospettive. Abbiamo identificato diversi punti chiave importanti nel processo negoziale». Lo ha incontrato per primo, poi sono entrati gli altri papabili per la poltrona di Yermak: il suo vice Palisa, e il ministro della Difesa Shmyhal.
ANDRIY YERMAK - VOLODYMYR ZELENSKY
Nessuno sa ancora se Budanov accetterà. L'ultima volta che la presidenza gli offrì una "promozione", Kyrylo distese il suo sorriso gelido e inespressivo: rifiutò e tacque. Era febbraio 2023, bisognava trovare qualcuno che prendesse il posto del ministro della Difesa Reznikov per un altro scandalo di corruzione.
Il capo della fazione parlamentare dei Servi del Popolo, Arakhamia, aveva già annunciato la nomina, invece toccò a Umerov: «Non lascerò l'incarico finché non finirà la guerra», rispondeva Kyrylo. Nei sondaggi sulla fiducia vola, sempre alle spalle di Zaluzhny, spesso davanti a Zelensky.
A quarant'anni da compiere la sua vita è un romanzo: «È sopravvissuto a dieci attentati», raccontano biografi e cronache di questi anni difficili. I russi hanno provato a ucciderlo in tutti i modi. Nel 2016 tentò di far saltare in aria un aeroporto in Crimea, e ne uscì ferito. Da un'operazione in Donbass lo salvarono curandolo in America.
Il 4 aprile 2019, la sua Chevrolet saltò in aria troppo presto. Il 29 maggio 2023 i russi ci riprovarono con missili e droni sulla cittadella del Gur di Rybalskoye, a Kiev. Niente da fare. Ha un braccio che piega male e schegge in testa, è nell'elenco dei «terroristi da eliminare» di Mosca ma è al suo posto. Persino la moglie Marianna, «sempre al mio fianco dall'invasione», sopravvisse a un avvelenamento.
I veleni non mancano. Zelensky lo ha premiato con la Stella d'oro nel 2024 per «il coraggio e l'eroismo», ma non lo ama. È un potenziale rivale, e uno di coloro che gli consigliarono di licenziare il suo braccio destro Yermak. Il quale, in cambio, provava a scatenargli contro i servizi rivali del fedele Malyuk per cercare di incastrarlo.
Ora Zelensky ha bisogno di lui. Budanov era uno dei membri della unità 2245 dei servizi addestrata dalla Cia. Ha guidato operazioni spregiudicate dietro le linee, dagli elicotteri sull'Azovstal alle moto d'acqua lungo le coste russe fino ai generali eliminati. A differenza di Yermak, che ore prima del 24 febbraio negava che i russi avrebbero invaso, Budanov lo aveva previsto come una inascoltata Cassandra. [...]
ANDRIY YERMAK - MARCO RUBIO
VALERY ZALUZHNY E VOLODYMYR ZELENSKY


