file autobus londra

TUTTI IN FILA APPASSIONATAMENTE - SCIOPERO ALL'INGLESE: Sì, LA METRO FERMA HA RIVERSATO 4 MILIONI DI CRISTIANI PER STRADA, MA L'EDUCAZIONE BRITISH HA VINTO SULLA FURIA DI SALIRE SULL'AUTOBUS

Caterina Soffici per il “Fatto Quotidiano

 

londra alle prese con lo sciopero della metro  9londra alle prese con lo sciopero della metro 9

I più previdenti sono rimasti a dormire dagli amici, nelle vicinanze degli uffici e delle scuole. Gli altri si sono arrangiati come potevano. Mai come nei giorni di sciopero, l’eccentricità e l’ingegno dei londinesi danno il loro meglio. Ieri per le strade di Londra si è visto di tutto: monopattini, skateboard, pattini a rotelle, rollerblade, carretti di legno per portare i bambini a scuola.

 

londra alle prese con lo sciopero della metro  8londra alle prese con lo sciopero della metro 8

E ovviamente le biciclette presenti in grande quantità e di ogni qualità: oltre alle Boris Bike, le bici del sindaco in affitto, qualcuno ha rispolverato la vecchia Graziella e i fanatici della bici da corsa sfrecciavano nelle mise più incredibili, con i vestiti da ufficio nello zainetto, da indossare un attimo prima di entrare al lavoro. Questa volta a bloccare la Capitale inglese è stata la protesta dei macchinisti per il congelamento dei salari e per l’apertura notturna annunciata da settembre.

 

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Sciopero “inaccettabile e ingiustificato” per il primo ministro Cameron. “I g n obile, revocatelo”, ha twittato il sindaco Boris Johnson. Una protesta che non si vedeva da un paio di anni e che ha messo in ginocchio i trasporti. Durante i mesi estivi, infatti, il numero di utenti aumenta molto, visto anche il gran numero di turisti che invadono la Capitale e di studenti di inglese. In una città dove solo il Tube sposta 4 milioni di persone al giorno, uno sciopero di queste proporzioni crea un ovvio caos.

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Ma è sempre un caos molto britannico, cioè in verità un ordine meno ordinato. Cosa che ha stupito, specialmente gli stranieri. Perché l’inglese affetto da sciopero della metropolitana non si inalbera, non bestemmia, non si agita. Semplicemente, si mette in coda. E aspetta il bus.

 

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Già le code britanniche sono proverbiali. In questi casi diventano vera materia di studio socio-antropologico. Infatti ieri, anche sui social media, luogo per eccellenza di studio antropologico, è stato un fiorire di commenti positivamente stupiti per l’ordine e la compostezza delle file. Molti hanno postato fotografie di code interminabili: qualcuno ha anche fatto notare che per andare all’inizio della coda ci volevano 2 minuti di camminata. Altra precisione tipicamente britannica. Perché la coda, in Inghilterra ma specialmente a Londra, ha delle regole ben precise.

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E la regola numero uno è quella stabilita dal regolamento della coda per eccellenza, quella per entrare al torneo di Wimbledon (detta appunto The Queue). Recita la regola, che si è in coda quando ci si unisce partendo dall’inizio e si sta in fila finché non è il proprio turno. Quindi non si può tenere il posto per un’altra persona, non si può far finta di arrivare all’ultimo. E soprattutto, è vietatissimo saltare la coda. Gli inglesi lo sanno e applicano la regola meticolosamente.

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Gli stranieri, anche quelli che non lo sanno o vorrebbero fare i furbi, sono costretti a conformarsi; quindi ieri Londra era un susseguirsi di grandi code, tutti in fila appassionatamente in attesa del bus. Le stazioni della metropolitana hanno chiuso le saracinesche alle sei del pomeriggio di mercoledì e hanno riaperto ieri alla stessa ora. Ma il caos è rimasto fino a notte inoltrata, per smaltire il traffico e i ritardi accumulati.

 

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Transport of London (Tfl), la società che gestisce il trasporto pubblico, aveva già fornito indicazioni sui social network. “Suggeriamo a chi ha una bicicletta di utilizzarla per andare al lavoro”. Gli utenti abituali, registrati sul sito di Tfl, hanno ricevuto email con il dettaglio dell’agitazione e i suggerimenti per evitare di rimanere intrappolati. Sono stati poi organizzati dei servizi di car sharing per raggiungere il torneo di Wimbledon, che è distante qualche chilometro dal centro della città e l’affluenza nelle ultime giornate del torneo è molto alta.

 

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