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SELFIEOSSESSIONE - L’ULTIMA MODA FACEBOOK È IL “CHELFIE”, L’AUTOSCATTO DAL CAMERINO DI UN NEGOZIO PER CHIEDERE UN PARERE SUGLI ABITI CHE SI STANNO PROVANDO - LO FA PIU’ DEL 70% DEGLI ITALIANI - I GIUDIZI SOCIAL SU UN PRODOTTO SONO DETERMINANTI PER IL SUO SUCCESSO COMMERCIALE - IDIOZIA 3.0 O LEGITTIMO AIUTO?

Federica Bandirali per il “Corriere della Sera”

 

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La moda, quella personale, passa sempre più attraverso i social network. Se negli ultimi tre anni è stato Instagram a essere considerato il social più influente per scambio di opinioni, apprezzamenti e critiche agli outfit, negli ultimi mesi Facebook è tornato a essere la piattaforma preferita per la condivisione di immagini.

 

È diverso però il tipo di foto: «Facebook ha cambiato di fatto il concetto di moda che è diventata più fast, veloce, immediata dice Scott Galloway, professore di social marketing alla Stern School of Business di New York «E l’idea di volere subito un commento, un giudizio, per esempio, su quello che si indossa condiziona anche l’andamento del mercato di un determinato prodotto».

 

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Se le mie scarpe ottengono tanti like, l’articolo piace e può diventare un oggetto del desiderio per altri utenti. Ma la moda, ormai 3.0, va ben oltre questo: secondo un sondaggio condotto da Eumetra su un doppio campione di 400 donne e 200 uomini, più del 70% degli italiani che entrano in un camerino per provare un abito si fa un selfie per poi postarlo su Facebook.

 

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Un’abitudine così consolidata che gli americani, per indicarla, hanno già coniato la parola «Chelfie», termine che deriva dalla contrazione di «changing room» (camerino) e «selfie». I suggerimenti per gli acquisti, che una volta arrivavano dall’amica di compagnia, oggi si accettano dagli amici su Facebook, con una menzione speciale per famigliari (mamma in primis). «Avere un genitore social permette di essergli sempre vicino e chiedergli consiglio sull’outfit 24 ore su 24» continua Galloway.

 

«Ma la vera novità è che sono proprio i genitori social a postare foto dei loro momenti di shopping taggando i figli, come in cerca della loro approvazione». I giovani di oggi sono la generazione “IWWIWWIWI“ (I want what I want when I want it - «Voglio ciò che voglio quando voglio») tanto che sono stati loro a esportare da Instagram al social di Mark Zuckerberg il famoso simbolo #, che fino a qualche anno fa era solo il tasto «cancelletto» ma che oggi è il tasto dal potere più aggregante di tutta la tastiera.

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Le parole precedute dal cancelletto (#fashion, ad esempio) diventano un hashtag e creano su Facebook vere e proprie categorie virtuali in cui i giovani si possono identificare per poi buttarsi a capofitto durante le ricerche mirate. Sono molti anche i gruppi e le pagine Facebook che permettono agli utenti iscritti di commentare live lo street style durante le settimane della moda milanesi: le foto vengono postate dagli amministratori delle pagine che non devono fare altro che posizionarsi fuori dalla location di una sfilata, scattare, caricare e aspettare il popolo della rete pronto a dare giudizi.

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È la settimana della moda milanese (con l’hashtag #mfw), seguita dal Pitti, l’evento che offre più spunti (ma anche più idee da copiare) al popolo social. Quella in partenza non potrà che consolidare il potere dei social click e, se ci fosse bisogno di una conferma, ricordare che oggi la moda passa attraverso la rete, i commenti e le condivisioni. Durante le sfilate, i personaggi con il maggior numero di visualizzazioni di foto sono sempre loro, i fashion blogger, che oggi si fanno chiamare «influencer».

 

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Sanno di influenzare i giovani tanto che per loro essere amati o odiati non è più importante: l’importante è far parlare. Chiara Ferragni, 28 anni, cremonese, creatrice del blog Theblondesalad.com, è l’emblema di come la rete sia un laboratorio di nuove esperienze lavorative: solo in italiano sono almeno 34 le pagine di fans a lei dedicate (con la pagina ufficiale da un milione e mezzo di follower) ma nel suo profilo privato Chiara non posta mai foto inedite, ma solo ciò che già ha mostrato in altre occasioni.

 

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Come dire, si passa sempre e comunque prima dal giudizio dei fans. I marchi della moda, dall’altra parte, sono molto attenti a questo aspetto e puntano sui numeri dei social per scegliere addirittura i volti delle loro campagne pubblicitarie: Kendall Jenner è in assoluto la modella più seguita, con i suoi 63 milioni di follower in totale su Facebook, Instagram e Twitter.

 

Le ragazze di oggi puntano a essere come lei: le copiano i jeans, le scarpe, il colore dei capelli e il taglio. «Le foto pubblicate sui social sia dalle star sia dalla gente comune superano il vecchio concetto di bellezza fotografica: oggi è meglio una brutta foto ma con un significato rispetto a una bella che non vuol dire niente» dice Settimio Benedusi, autore di celebri campagne pubblicitarie nel mondo della moda.

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«Oggi siamo tutti bulimici di fotografie, sia nel farcele fare ma sopratutto nel guardarle. Gli scatti della vita quotidiana delle star non sono proprio niente di che ma diventano preziose per il soggetto». Questo vale anche per chi sta dietro la macchina fotografica però: grazie alla diffusione delle immagini in rete, i giovani di oggi tentano il colpo da maestro nelle loro fotografie, in cerca di like e del loro momento di celebrità.

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È andata bene a Brooklyn Beckham, 18 anni, cognome celebre, che è diventato il fotografo della nuova campagna per i profumi Brit di Burberry. Forte del suo seguito vivissimo sui social, il maggiore dei fratelli Beckham è stato scelto non solo come fotografo per l’ultima campagna fragranze ma anche in qualità di reporter live di una diretta social senza precedenti. A colpi di hashtag.

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