massimo segre selvaggia lucarelli cristina seymandi

“LA VICENDA SEGRE-SEYMANDI NON È ‘BEAUTIFUL” MA ‘SUCCESSION’” – SELVAGGIA LUCARELLI SULLA TELENOVELA DELL'ESTATE: “NON È UNA BANALE STORIA DI CORNA, MA UN PIÙ AVVINCENTE INTRECCIO DI POTERE, SOLDI E REPUTAZIONE. È QUESTO CHE LA RENDE COSÌ INTERESSANTE, LONGEVA – MASSIMO SEGRE NON ERA PREOCCUPATO DI PERDERE LEI, MA LA SUA REPUTAZIONE. LA FIDANZATA BIONDA AVEVA OSATO TRADIRLO" - "ORA C'È ANCHE LA STORIA DI QUESTI 700MILA EURO: SE N'È ACCORTO ADESSO, DEL RESTO ERA UN AMMANCO COSÌ IRRISORIO CHE DOVEVA SPULCIARSI BENE L'ESTRATTO CONTO" - "COMUNQUE, IN TUTTA QUESTA VICENDA, I PIU SABAUDI DI TUTTI SONO STATI GLI..."

La fine della storia tra Massimo Segre e Cristina Seymandi - video lo spiffero

Estratto dell'articolo di Selvaggia Lucarelli per “il Fatto quotidiano”

 

massimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 16

Io l’ho capito vedendo Temptation Island che i costumi nel campo delle sceneggiate sentimentali stanno cambiando. Per anni, il reality di Maria De Filippi sulle coppie ha sfornato principalmente siparietti sgangherati tra fidanzati espansivi del Sud Italia. Abbiamo visto di tutto, pugni sulle porte, piazzate, lacrime, recriminazioni, panni sporchi lavati e asciugati in pubblico […]

 

Il Nord era sempre stato più sobrio, modesto, defilato. Poi, quest’anno, all’improvviso, il ribaltone. Coppie di insospettabili triestini e milanesi si sono presi lo spazio variopinto delle sceneggiate su pubblica spiaggia e la fiamma del falò di confronto è rimasta viva grazie all’esibizionismo sentimentale di gente con insindacabili accenti del Nord.

 

massimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 1

[…] È lì che ho capito che la telenovela dell’estate avrebbe potuto soffiare dalle Alpi e non dal Mediterraneo. Certo, che potesse arrivare proprio dal Piemonte, da una terra in cui si riesce a mantenere riserbo pure sulla ricetta della Nutella, ha sorpreso anche me che, come dicevo, ero più pronta di voi.

 

La vicenda Segre-Seymandi non è una banale storia di corna, ma un più avvincente intreccio di potere, soldi e reputazione. È questo che la rende così interessante, così longeva, che la eleva a Succession anziché a Beautiful.

 

massimo segre cristina seymandi meme

Massimo Segre non ha scelto la strada del pubblico sputtanamento della fidanzata perché preoccupato di perdere lei, ma la sua reputazione. Si è detto molto del fare poco sabaudo di Segre, di questa scelta sguaiata e così poco torinese, ma la verità è che quel che ha fatto il banchiere è, invece, molto sabaudo. Ha agito con razionalità, probabilmente leggendo il suo pippone recriminatorio davanti allo specchio per giorni, magari riprendendosi col telefono per rivedersi due, tre volte in bagno prima di andare a dormire e sentirsi Joker che pianifica di distruggere Gotham City.

 

Ha premeditato la festa di compleanno di lei come se niente fosse, immaginando il colpo di scena, roba che solo gli attentatori dell’11 settembre, con le loro lezioni di volo, sono stati capaci di una pianificazione più lucida e dilatata nel tempo.

 

cristina seymandi 3

[…] Poi c’è l’aspetto della reputazione, che è il vero perno attorno al quale girano movente e vendetta. Segre era preoccupato per una ramificazione ben più importante di quella che spiccava sulla sua testa, ovvero quella del suo albero genealogico.

 

La fidanzata bionda e pure sottoposta (lavorava per lui) aveva osato tradirlo nell’ambiente dei liberi professionisti torinesi. Chissà cosa avrebbero pensato i parenti se l’avessero saputo, chissà quanti a Torino si sarebbero dati di gomito vedendoli passare, dopo aver creduto tutti a quell’amore così adamantino e disinteressato. Lui, Massimo Segre, il potente banchiere, che fa la fine di un’Ilary Blasi qualunque.

 

Anche la storia dello zaffiro è incredibile, se ci pensate. Le parole di lui sull’anello sembrano cronache rosa settecentesche: “Da quando, esattamente tre anni prima, il 28.7.2020 infilai al dito di Cristina lo zaffiro di mia madre, chiedendole di sposarmi e ottenendone l’assenso, io non sono più stato libero di amare altre e così avrebbe dovuto essere per lei. Così intendevamo entrambi impostare la nostra relazione e il nostro matrimonio. Questo era il patto suggellato indossando l’anello della mia famiglia. Cristina non solo ne era totalmente consapevole e consenziente, ma lo pretendeva”.

 

massimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 5

Probabilmente, prima di chiederle la mano, avrà ottenuto la licenza matrimoniale dall’Arcivescovo di Canterbury. La sua amica Jane Austen gli avrebbe fatto da testimone di nozze.

La parte migliore di questo riassunto dei fatti comunque è

 

Cristina che non gli risponde “sì”, ma gli dà “l’assenso”.

Che se ci pensate bene è più un’espressione indicata per descrivere un assenso all’eutanasia, a un’alimentazione artificiale da sospendere, che un “sì” pronunciato da una sposa felice. Anche il passaggio sull’anello della suocera che sancisce la fine di ogni libertà di amare altri è un capolavoro. L’unico oggetto pensato con quello scopo sarebbe la cintura di castità, non il brillocco di mamma, ma Segre sembra ignorarlo.

 

selvaggia lucarelli

[…] Il romanzo dell’estate si fa poi epistolare. Lui scrive una lettera a un giornale per dire che nel raccontare la verità pubblicamente non vi è violenza. Lei forse a quel punto vorrebbe dirgli “brutto pelato vendicativo come una zecca pelosa”, tanto nel dire la verità non c’è violenza, ma scrive più educatamente una lettera soporifera in legalese in cui parla di “femminicidio mediatico”.

 

Lui scrive che no, proprio non voleva sputtanarla, ha dovuto rinunciare alla sua proverbiale riservatezza, ma lei chissà quante bugie avrebbe raccontato sulla loro rottura. In pratica, un processo mediatico alle intenzioni. E menomale che era un uomo notoriamente riservato, se avesse avuto la fama dell’espansivo l’avrebbe sputtanata al Super Bowl.

 

Ora c’è anche la storia di questi 700.000 euro che lui rivuole indietro, dopo che ad aprile erano transitati dal suo conto a quello della fidanzata. Se ne è accorto adesso, del resto era un ammanco così irrisorio che doveva spulciarsi bene l’estratto conto. È un po’ quello che succede a noi quando dopo anni ci accorgiamo che l’operatore telefonico trattiene un euro per inviarci la bolletta cartacea a casa.

 

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Comunque, in tutta questa vicenda, i più sabaudi di tutti sono stati gli amici presenti alla festa. Nessuno che ci abbia raccontato qualcosa sull’unico vero punto di domanda: come si sono salutati, alla fine della sceneggiata? “Oh, grazie Massimo, bella serata!”. “Oh, Massimo, bella camicia, è lino?”. Sono usciti dalla festa strisciando sotto i tavoli come durante una attentato dinamitardo? Ecco, questo è l’unico, vero finale che ci manca.

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