omar mateen isis

SENTI OMAR AL TELEFONO - I DIALOGHI TRA OMAR MATEEN, LO STRAGISTA DEL “PULSE”, E LA POLIZIA: “VOGLIO INFORMARVI, IO SONO A ORLANDO E HO COMPIUTO LA SPARATORIA. DICHIARO FEDELTÀ A ABU BAKR AL BAGHDADI, POSSA DIO PROTEGGERLO IN NOME DELLO STATO ISLAMICO”

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera

 

omar mateen documentiomar mateen documenti

Omar si è comportato da killer freddo e calmo. Ha affermato di essere un soldato islamico, ha dedicato la strage al Califfo e ha annunciato che altri attacchi seguiranno. Tutti elementi emersi dalle trascrizioni parziali dei contatti tra la polizia e l' assassino diffuse ieri dalle autorità.

 

Quasi mezz' ora di un dialogo drammatico mentre nella discoteca «Pulse» di Orlando c' erano persone in agonia e altre in ostaggio. La decisione di pubblicare i documenti ha innescato polemiche. Nel testo fornito ai media sono stati tolti i riferimenti allo Stato Islamico e al suo leader perché «non si voleva fare il gioco dei terroristi».

 

Una scelta, però, contestata da altri - compresi alcuni esponenti repubblicani - che l' hanno considerata una censura inutile e «politica» visto che è evidente a cosa si riferisse l' assassino. Quanto al profilo del giovane gli investigatori hanno ribadito che si è radicalizzato da solo e che non sono emersi legami con organizzazioni esterne.

 

sitora ha divorziato da omar mateensitora ha divorziato da omar mateen

Dunque Mateen avrebbe agito da solo ed ha poi offerto il suo gesto alla fazione di Al Baghdadi, pronta a rivendicare nelle ore successive. In apparenza nessuna parola contro i gay, presi comunque di mira nel locale. Un quadro che resta incompleto, con tanti dubbi sulla personalità di Omar, figura con seri problemi mentali, che ha cercato una consacrazione - tardiva e confusa - nell' Isis.

 

Il primo colloquio

Quelle che seguono sono le comunicazioni radio e i contatti telefonici di quella notte.

2.02: segnalazione di molti spari al locale Pulse.

2.04: sulla scena arrivano altre pattuglie.

2.08: agenti di diversi reparti entrano nel locale e ingaggiano un conflitto a fuoco con lo sparatore.

 

2.18: mobilitato il Swat Team, le teste di cuoio.

2.35: lo sparatore chiama il 911 (centralino della polizia, ndr ) dall' interno, resta al telefono per circa 50 secondi.

Centralino: 911, questa chiamata sarà registrata.

 

Mateen: «In nome di Dio misericordioso, (in arabo)».

Centralino: Cosa?

omar mateen invito ad uscire un collega poliziottoomar mateen invito ad uscire un collega poliziotto

Mateen: «Lode a Dio, che le preghiere e la pace siano con il Profeta di Dio. Voglio informarvi, io sono a Orlando e ho compiuto la sparatoria».

Centralino: Quale è il suo nome?

 

Mateen: «Il mio nome è che dichiaro fedeltà a Abu Bakr al Baghdadi dello Stato Islamico». Centralino: Ok, quale è il suo nome?

Mateen: «Dichiaro fedeltà a Abu Bakr al Baghdadi, possa Dio proteggerlo (in arabo), in nome dello Stato Islamico». Centralino: Ok, dove si trova?

 

Mateen: «A Orlando».

Centrale: Dove a Orlando?

Il negoziatore Poco dopo Omar ha tre nuovi contatti con un team di negoziatori arrivato all' esterno del locale.

2.48: prima conversazione di 9 minuti.

 

3.03: seconda conversazione di 16 minuti circa.

3.24: terza conversazione di appena 3 minuti.

 

È in questa fase che Mateen si definisce un mujahed , ribadisce che sta agendo per conto dell' Isis e dice che gli Usa devono fermare i raid in Siria e Iraq: «È per questo che sono qui». Un funzionario gli chiede cosa abbia fatto, lui replica «lo sapete già», quindi avverte che «all' esterno ci sono alcune auto con delle bombe, sappiatelo... Sono pronto a innescarle se cercate di fare qualcosa di stupido».

la strage di pulsela strage di pulse

 

È un bluff, per tenere sulla corda le forze speciali e rallentare un blitz. Omar continua sostenendo che indossa una fascia esplosiva come quelle «impiegate in Francia», un riferimento al Bataclan. Prima di chiudere, l' ultima minaccia: «Nei prossimi giorni vedrete molte azioni come questa».

 

L' epilogo La polizia cerca invano di chiamarlo, Mateen non risponde più.

4.21: le unità scelte rimuovono un condizionatore d' aria e riescono a far uscire alcune persone.

4.29: alcuni degli scampati, appena usciti, dicono che il killer sta per piazzare degli ordigni su quattro ostaggi entro 15 minuti.

la moglie di omar mateen racconta del suo passato gayla moglie di omar mateen racconta del suo passato gay

 

5.02: il Swat team e una squadra anti-bomba aprono, con difficoltà, una breccia nel muro del night club, prima provano con cariche esplosive, quindi con un mezzo blindato usato come ariete.

5.14: il responsabile delle comunicazioni segnala che sono stati esplosi dei colpi all' interno del Pulse, è l' epilogo dell' azione.

5.14: il commando affronta il sospetto e lo neutralizza.

 

il club gay pulse ad orlandoil club gay pulse ad orlando

Sono passate tre lunghe ore da quando Omar ha fatto irruzione sparando con un fucile Sig Sauer e una pistola Glock. E ora ci si chiede se la polizia non abbia atteso troppo, anche se è evidente il timore che il killer avesse minato il night club. L' altra domanda riguarda le 49 vittime: gli inquirenti nei giorni scorsi non hanno escluso che qualcuno possa essere stato centrato dai tiri degli agenti.

 

omar mateenomar mateen

Uno dei mille interrogativi di un' indagine che dovrà dire ancora molto. A cominciare dal ruolo della moglie di Omar, Noor, sospettata di aver aiutato in qualche modo il marito e di non aver dato l' allarme sulle sue intenzioni.

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – GIAMPAOLO ROSSI IERI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI NON HA INCONTRATO SOLO I FRATELLINI D’ITALIA, MA TUTTI I PLENIPOTENZIARI PER LA RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI). TUTTI SI SONO LAMENTATI CON L’EX FILOSOFO DI COLLE OPPIO, MA IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOTENENTE DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI ALLEGRI DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO DI LARIANO…

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....