sharon stone

SHARON INSTICT – BARBARA COSTA IN LODE DI SHARON STONE, “LA DONNA CON PIÙ PALLE DI HOLLYWOOD”: “SE HA SFONDATO AL 18ESIMO FILM È PERCHÉ NON L’HA DATA, HA OGNI VOLTA RISPOSTO AL PORCO DI TURNO “SC*PATI TUA SORELLA!”. PER NON PARLARE DI QUEI REGISTI CHE VOGLIONO CHE TU TI SIEDA SULLE LORO GINOCCHIA, PERCHÉ TI DEVONO SPIEGARE BENE UNA SCENA, E SE TU – SHARON – RISPONDI NO, TI RENDONO IL LAVORO UN INFERNO. MA LE ALTRE LO FANNO, ECCOME SE VI SI SIEDONO! TUTTAVIA, SHARON STONE È FORTEMENTE ANTI METOO…” - VIDEO

 

Barbara Costa per Dagospia

 

sharon stone

Sharon aveva 8 anni, sua sorella Kelly 5, e Clarence, il loro nonno materno, gli mostrava il pene, gli metteva la lingua in bocca, le toccava e molestava: per il terrore Sharon faceva pipì per terra e la nonna la chiudeva nello sgabuzzino. Nonna che agiva da complice consenziente. Questo orrore è durato fino a che Sharon non ha compiuto 14 anni, e quell’orco è crepato, e Sharon lo ha smosso, nella bara scoperta, per assicurarsi che fosse morto per davvero. Sempre intorno ai 14 anni suo padre ha smesso di picchiarla, con il consenso di sua madre, la quale mai una volta ha permesso che il marito non prendesse a cinghiate i figli.

sharon stone

 

Questa Sharon qui è Sharon Stone, e tutta la violenza, la rabbia che lei recita in "Basic Instinct" è frutto di tutta la rabbia con cui è cresciuta. L’hanno sempre chiamata “la donna con più p*lle di Hollywood” e se il coraggio si misura così c’hanno preso in pieno. Sharon Stone si è tenuta dentro, per anni, decenni, una rabbia, un lerciume, un senso di colpa (inesistente) che ha rivelato alla madre 80enne poco tempo fa, e al mondo nella sua acclamata autobiografia "Il bello di vivere due volte".

 

Se l’aneurisma che l’ha colpita 20 anni fa, due settimane dopo il crollo delle Torri Gemelle, fa da filo rosso del libro, perché alla Stone ha cambiato e diviso in due la vita, in un prima e un dopo (c’ha messo mesi a ritornare a camminare, parlare, e anni a vedere nitido, leggere, a riacquistare memoria a breve termine, e che Joe Biden alla Casa Bianca si svegli! La Stone descrive una sanità USA bestiale, con medici che ti operano ma prima si vendono nome e esclusiva a "People", e pure medici che, se non sei una star, ti ricuciono solo se li prendi a pugni; e pure medici che ti rifanno le tette diverse da quelle concordate, come alla Stone che per cancro ha subito una mastectomia totale), è innegabile che in questo libro critici e recensori si siano fiondati alla ricerca del torbido, del sesso il più piccante. Che qui non ci sono. È un racconto duro, crudo, e mai vittimistico.

sharon stone nel 1983

 

Dire che Sharon Stone è determinata è riduttivo. È lei forse sì l’ultima diva – mica lo nasconde e nel libro lo ostenta più volte, e ha ragione, trovatemene un’altra più diva di lei – ma è pure una persona che deve niente a nessuno. È una che arriva dal nulla dell’America – un posto sperdutissimo, a 150 km da Pittsburgh – e da un grigiore familiare, padre operaio e madre casalinga, e 4 figli – Sharon è la secondogenita – messi al mondo nell’ignoranza. Sharon è fuggita da questo nulla quando Mike, suo fratello, cocainomane e spacciatore, è condannato a 15 anni di galera: i genitori decidono che è meglio per Sharon cambiare aria e lei, a 20 anni, va a New York per fare la modella e viene presa da un’agenzia.

 

sharon stone

Non per sfilare: troppo grassa. Sharon posa per campagne pubblicitarie, fa la comparsa, vuol fare l’attrice e, malgrado ottimi studi di recitazione, rimane confinata a film di serie B fino ai 34 anni. Fino a Basic Instinct. Ha assillato mesi, al telefono, ogni giorno, il regista Paul Verhoeven, affinché la prendesse come protagonista, al posto di attrici affermate (come voleva Michael Douglas). “Karen, tu sei solo la 13esima scelta”, le dice un produttore untuoso, avido di farci sesso: un nome vale l’altro, conta ciò che dai. E qui Sharon Stone accusa: a Hollywood funziona (funzionava?) così, e se lei ha sfondato al 18esimo film, è perché non l’ha data, ha ogni volta risposto al porco di turno “sc*pati tua sorella!”, e poi perché colleghe su colleghe le hanno soffiato parti dandola, senza sosta né riserve, a registi, a agenti, produttori.

sharon stone vogue 2019

 

Un circo di donne pronte e prone a regole bieche, che "lusingano" peni di potere per riceverne vantaggio e protezione, quella che hanno – a quanto pare – le attrici che un potente se lo sposano mettendosi al riparo. Ciò non esclude vi siano attrici, produttori, registi puliti e leali, che lavorano con correttezza. Ma – a quanto pare – sono una minoranza. Questo sostiene Sharon Stone, tracciando un dietro le quinte siffatto di cui fa parte anche l’Italia, se è vero che – lei non fa nomi – alle pagine 110-111 scrive di quando ha girato un film qui da noi e “l’ho fatto apposta, a recitare da cani, affinché il film fosse un flop: sul set mi hanno umiliata, e offeso mia madre”.

sharon stone a 60 anni

 

Per non parlare di quei registi che vogliono che tu ti sieda sulle loro ginocchia, perché ti devono spiegare bene una scena, e se tu – Sharon – rispondi no, ti rendono il lavoro un inferno. Ma le altre lo fanno, eccome se vi si siedono! Tuttavia, Sharon Stone è fortemente anti metoo: per lei la verità non sta mai da una parte sola: accusato e accusatore sono sullo stesso piano fino a sentenza definitiva. Il mondo lo cambi a forza di denunce non social ma in tribunale, e con leggi inasprite.

sharon stone playboy 1990 (2)

 

Se lei dice che anche gli uomini – e anche nel cinema – subiscono molestie, è pur vero che Sharon Stone, allo scoppio del metoo, ha contattato registi, produttori, agenti che in 40 anni di carriera l’hanno importunata: per farci due chiacchiere, sapere che ne pensassero del metoo. Nessuno le ha risposto. Se la sono fatta sotto al pensiero che un nome da 90 come Sharon Stone mettesse il loro sordido pisello in piazza.

 

sharon stone

Ritornando a Basic Instinct: ma tutti quelli che dall’uscita della autobiografia di Sharon Stone hanno gridato se non al porco allo scorretto contro Paul Verhoeven, colpevole di averle fatto girare la scena dell’accavallamento delle gambe inquadrandole il sesso, scusate, ma dove caz*o l’hanno letto? I fatti non sono andati così, e Sharon Stone a pag. 113 mette ordine “tra le caz*ate dette”: lei era senza intimo in seguito alla richiesta di “togliergli perché il bianco degli slip riflette la luce e si nota che li indosso”.

 

sharon stone nel 1992

È vero che Sharon Stone dà uno schiaffo a Paul Verhoeven perché non immaginava un tale primo piano della sua vagina, ma “potevo scegliere, e alla fine decisi di dare il mio consenso a quella scena. Perché? Perché era perfetta per il film e per il mio personaggio: sono io che l’ho girata”. Nella sanguinosa scena iniziale, quelle natiche meravigliose non sono le sue ma della pornostar Ashlyn Gere. È però Sharon Stone a mimare i colpi col rompighiaccio.

 

sharon stone a 55 anni

Lo fa così forte che l’attore che lei cavalca a un certo punto sviene. Attore che schizza sangue finto da una protesi sul petto azionata e pompata da un tizio sotto il letto. I genitori di Sharon Stone son assenti alla prima di Basic Instinct non perché disapprovino quanto lei fa nel film, ma perché il fratello del padre è trovato morto, per strada, in una pozza di sangue: gli Stone sono sotto interrogatorio della polizia. Ma si scopre che lo zio Beaver non è stato ammazzato: alcolizzato cronico da una vita, da ubriaco era caduto, aveva sbattuto la testa, e c’era rimasto.

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