silvio leonardo muccino collettivo amleto

“HO SENTITO CHIAMARE UN'ATTRICE ‘RUSSA DI MERDA’, UN'ALTRA E' STATA INVITATA A METTERSI 'LE MUTANDE DI FERRO’” – SILVIO LEONARDO MUCCINO, FIGLIO DI GABRIELE, SCODELLA SUI SOCIAL GLI ABUSI DI UN REGISTA (CHI? FUORI IL NOME): “MI CHIEDO DOVE SIA IL LIMITE” – LE ATTRICI DEL NUOVO METOO ITALIANO: "I NOSTRI NUDI FINIVANO SUI SITI PORNO" - CHI È IL REGISTA, ORA SESSANTENNE, CHE NEGLI ULTIMI 20 ANNI HA MESSO IN ATTO ABUSI DI OGNI TIPO VERSO LE ATTRICI (O ASPIRANTI TALI)? - C'È UN CRITICO CINEMATOGRAFICO CHE INVIA LE FOTO DEL CAZZO ALLE ATTRICI CHE, SE REAGISCONO MALE, RICEVONO SONORE STRONCATURE...

1. ME TOO, LO SFOGO DEL FIGLIO DI MUCCINO: "HO LAVORATO CON UN REGISTA CHE INSULTAVA TUTTI, ATTRICI E COMPARSE"

Eugenia Nicolosi per www.repubblica.it

 

La denuncia social di Silvio Leonardo Muccino

L'uso e abuso di potere fa storcere il naso alle generazioni più giovani. Silvio Leonardo Muccino, nato nel 2000, assistente alla regia e figlio del regista Gabriele si sfoga sui social: "Ho avuto il piacere e l'onore di lavorare con molti registi nella mia fin qui breve carriera", scrive nel giorno dell'Epifania, su Instagram, accanto alla foto di un tramonto. 

 

"Ne ho viste svariate. E non ho mai visto un regista rivolgersi in maniera più vergognosa, maleducata e arrogante alla troupe come ho avuto modo di fare su una recentissima esperienza di qualche giorno fa. Dagli assistenti agli operatori, dagli attori - anche i più giovani - finanche alle comparse, la maleducazione e le battute imbarazzanti erano distribuite equamente tra tutti. Ho sentito chiamare un'attrice 'russa di me...' davanti a tutti, un'altra essere invitata a mettersi 'le mutande di ferro' e altre frasi, del più volgare e aggressivo livello, rivolte a figurazioni, assistenti e il resto della troupe".

silvio leonardo muccino

 

 

Prosegue Muccino jr sul suo profilo Instagram, senza però nominare il regista nel mirino: "Per non parlare di un ragazzo a cui è stato negato il diritto di fare un tampone. Non c'era nulla di ironico in tutto questo: va oltre ogni possibile logica, buon senso e umanità ridicolizzare, a turno, i membri della troupe in un simile delirio di onnipotenza, squallido, che deve finire. Il Vecchio Cinema ne ha tante di storie di registi considerati dispotici e di aneddoti sul clima teso/litigioso/folle/duro legato alle manie di questo o quell'altro regista. 

 

Ma se questo spettacolo a cui si assiste, e che continua sottotraccia su produzioni in cui nessuno ha il coraggio, evidentemente, di dire cosa accade (quando è prassi ormai far firmare a tutti i membri della troupe dei documenti che attestano la sicurezza e il rispetto sul lavoro) allora mi chiedo dove sia il limite".

 

2. LE ATTRICI: "PALPATE E ABUSATE DURANTE I PROVINI. E I NOSTRI NUDI FINIVANO SUI SITI PORNO"

Estratto dell’articolo di Eugenia Nicolosi per www.repubblica.it

 

 

Una mezza dozzina i procedimenti in atto contro le "personalità predatorie" del mondo dello spettacolo, racconta Cinzia Spanò, presidentessa di Amleta, associazione che raccoglie testimonianze di abusi per creare una cultura della denuncia e soprattutto della parità negli spazi creativi di cinema, tv e teatri. Tra questi i due procedimenti contro un regista, che negli ultimi vent'anni ha messo in atto abusi di ogni tipo su attrici o aspiranti tali. 

 

gabriele e silvio leonardo muccino

Sette donne hanno denunciato l'uomo, un noto personaggio dell'ambiente oggi settantenne, per essere state molestate durante i provini e durante corsi di recitazione, altre quattro per essere state abusate durante le prove, a ingaggio quindi avvenuto. Ma le testimonianze contro di lui nelle mani delle avvocate di Differenza Donna sono decine: professioniste di diverse età che affermano di essere state toccate, baciate e penetrate senza consenso, vittime del potere esercitato dal ruolo e manipolate psicologicamente.

 

 

Leggendo le storie emerge la serialità: tutte si sono sentite chiedere di provare fino a tardi perché erano "più brave". E nel teatro vuoto venivano tentate scene che sul copione nemmeno c'erano. C'è stata una prima udienza davanti al Giudice del Lavoro, perché come spiega Chiara Colasurdo, avvocata dell'associazione Differenza Donna, "sono decorsi i termini per agire penalmente". Cioè i dodici mesi previsti per i reati sessuali. […]

collettivo amleta

 

Ancora una denuncia collettiva, da parte di altre sei artiste, è stata presentata contro un famoso pittore milanese, di circa cinquant'anni, che collabora con le Accademie di Belle Arti. Proprio tramite le bacheche fisiche e virtuali di istituzioni come Accademie, teatri pubblici e Università diffonde annunci di lavoro rivolti a giovani attrici disposte a posare per dei nudi ma, una volta spogliate, le aggredisce.

 

 

"Per prima cosa abbiamo parlato del lavoro, sembrava professionale", racconta una ventunenne, "quando ero svestita ha iniziato a toccarmi per mettermi nella posizione che desiderava ma poi, mentre con una mano dipingeva, con l'altra perlustrava tutto il mio corpo palpando e stringendo". La mano scende poi nelle parti intime "con violenza", dice, "e mi tiene ferma mentre si sfoga su di me. Poi è andato a lavarsi dicendomi che ero stata brava". […]

 

Tantissime le attrici che ricevono messaggini con inviti sessuali espliciti dal noto critico che invia le foto delle sue parti intime a ridosso dell'uscita della recensione: "Un reato sessuale a tutti gli effetti" dice Teresa Manente, anche lei legale di Differenza Donna la quale precisa che "non occorre ci sia contatto fisico" per prefigurare l'abuso.  […] Una vittima racconta che il critico, denunciato anche per stalking, le ha scritto "ti distruggo se lo racconti". E, in effetti, sostiene che le colleghe che hanno reagito male ricevono da lui - membro anche della giuria di un Festival - solo stroncature.

violenza sessuale

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?