smart working

LO SMART WORKING UCCIDERÀ NEW YORK? – MOLTE AZIENDE NON SANNO SE RIPORTARE I DIPENDENTI IN UFFICIO: DA UN LATO, TEMONO UN POTENZIALE CONTAGIO, DALL'ALTRO SI CHIEDONO CHE SENSO ABBIA CONTINUARE A PAGARE AFFITTI ESORBITANTI – MA INTERE ECONOMIE SONO STATE MODELLATE ATTORNO AI PENDOLARI: DAGLI ORARI DELLE METROPOLITANE AI RISTORANTI FINO AI NEGOZI – SENZA CONTARE CHE UN TERZO DELLE ENTRATE DELLA CITTÀ PROVENGONO DA…

DAGONEWS

 

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Prima del coronavirus, tre dei più grandi inquilini commerciali di New York City - Barclays, JP Morgan Chase e Morgan Stanley - avevano decine di migliaia di lavoratori nei grattacieli di Manhattan. Ora, mentre la città è in lotta su quando e come riaprire, i dirigenti di tutte e tre le aziende hanno deciso che è altamente improbabile che tutti i loro lavoratori tornino mai in quegli edifici. La società di ricerca Nielsen è arrivata a una conclusione simile. Anche dopo che la crisi sarà passata, i suoi 3.000 impiegati in città non dovranno più essere in ufficio a tempo pieno e possono invece lavorare da casa per la maggior parte della settimana.

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Manhattan ha il più grande quartier generale degli affari del paese e i grattacieli con i loro uffici sono stati a lungo simbolo del dominio globale della città. Con centinaia di migliaia di impiegati, gli inquilini commerciali hanno dato vita a un vasto ecosistema, dal trasporto pubblico ai ristoranti, ai negozi, contribuendo anche a portare soldi nelle casse statali e cittadine.

 

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Ma ora, mentre la pandemia allenta la presa, le aziende stanno valutando non solo come riportare in sicurezza i dipendenti in ufficio, ma stanno valutando se realmente tutti debbano tornare. Sono stati costretti dalla crisi a capire come funzionare in modo produttivo con i dipendenti che lavorano da casa e hanno realizzato inaspettatamente che il risultato non è affatto male. E ora si stanno chiedendo se valga la pena continuare a spendere tanti soldi per gli esorbitanti affitti commerciali di Manhattan. Sono inoltre consapevoli che il tema sulla salute pubblica non è secondario, rendendo impraticabili quei luoghi come prima. «È davvero necessario? -ha detto Diane M. Ramirez, amministratore delegato di Halstead, che ha più di mille agenti nella regione di New York - Ci sto pensando a lungo e intensamente. In prospettiva, le persone vorranno affollarsi negli uffici?».

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Ovviamente, la fine del mercato immobiliare degli uffici di Manhattan è stata prevista per decenni, soprattutto dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001.

 

I proprietari dei grattacieli che ospitano gli uffici, tra cui due dei più grandi proprietari terrieri della città, Vornado Realty Trust e Empire State Realty Trust, hanno dichiarato di essere fiduciosi che dopo questa crisi le aziende apprezzeranno più che mai la comunicazione personale visto che alcuni lavoratori si sono sentiti isolati da quando è iniziato il lockdown. Ma il numero di coloro che preferiscono tornare fisicamente in ufficio per interagire con i colleghi rimane sconosciuto.

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Passata la tempesta sanitaria New York potrebbe affrontare la resa dei conti sul piano immobiliare. David Kenny, amministratore delegato di Nielsen, ha dichiarato che la società prevede di convertire i suoi uffici di New York in spazi per riunioni di gruppo in cui i lavoratori si riuniranno forse una o due volte alla settimana. «Se lavorate alla vostra scrivania, sicuramente potete farlo da casa - ha detto Kenny - Abbiamo contratti di locazione che stanno per scadere e stiamo valutando cosa fare».

 

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Barclays, JP Morgan Chase e Morgan Stanley fanno parte di un settore bancario che è stato a lungo un pilastro dell'economia della città, con oltre 20.000 dipendenti. Collettivamente, hanno in affitto all'incirca tutto lo spazio per uffici del centro di Nashville.

 

Jes Staley, amministratore delegato di Barclays, la banca britannica, ha affermato che «l'idea di mettere 7000 persone in un edificio potrebbe appartenere al passato». La società sta studiando come far lavorare in remoto i dipendenti chiedendo loro di muoversi solo in base alla necessità.

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In una recente e-mail ai dipendenti, JP Morgan Chase, che fino allo scorso anno era stato il più grande inquilino degli uffici di New York City, scriveva che la società stava rivedendo quante persone far tornare in ufficio alla luce del fatto che a oggi 180.000 dipendenti lavorano da casa.

Altre grandi aziende, tra cui Facebook e Google, hanno esteso le politiche di smart working fino alla fine dell'anno, aumentando la prospettiva che alcuni potrebbero non tornare mai in ufficio. Twitter, che ha centinaia di dipendenti nel suo ufficio di New York, martedì ha detto a tutti i suoi dipendenti che avrebbero potuto lavorare in remoto per sempre se lo volevano.

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Warren Buffett, il presidente del Berkshire Hathaway, ha predetto che la pandemia avrebbe portato molte aziende a valutare accordi di lavoro a distanza. «Molte persone hanno imparato che possono lavorare a casa», ha recentemente dichiarato Buffet durante il suo incontro annuale con gli investitori.

 

New York City ha resistito ed è emersa più forte da una serie di catastrofi e battute d'arresto: l'influenza spagnola del 1918, la Grande Depressione, la crisi finanziaria degli anni '70 e gli attacchi terroristici del 2001. Ogni volta, la gente diceva che la città sarebbe cambiata per sempre, ma ogni volta i pronostici sono stati sbagliati. Ma questa volta sembra diverso, secondo alcuni dirigenti aziendali.

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Molte aziende, infatti, sono in difficoltà finanziarie e potrebbero cercare di ridurre le proprietà immobiliari per ridurre le spese. Anche perché se il distanziamento sociale rimane una chiave per la salute, come possono le aziende chiedere a tutti i lavoratori di tornare in sicurezza?

 

Tuttavia, i lavoratori fanno molto di più che occupare stanze. Intere economie sono state modellate attorno al vasto flusso di persone da e verso gli uffici, dagli orari delle metropolitane, di autobus e treni  alla costruzione di nuovi edifici, a ristoranti, bar, negozi di alimentari che dipendono dai pendolari per la loro sopravvivenza.

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Le tasse immobiliari forniscono circa un terzo delle entrate di New York, contribuendo a pagare per servizi di base come la polizia, la raccolta dei rifiuti e le riparazioni stradali. La riduzione delle entrate fiscali peggiorerebbe la crisi finanziaria della città e ne ostacolerebbe il recupero.

 

HUDSON YARDS A MANHATTAN

A oggi la realtà è che la riapertura parziale è prevista per la fine dell'estate o l'inizio dell'autunno, mentre una vera riapertura non ci sarà fino a quando non ci sarà un vaccino o una terapia efficace.

Tuttavia, alcuni dubitano che l'improvviso cambiamento negli ambienti di lavoro diventerà permanente.

 

Anthony E. Malkin, amministratore delegato dell'Empire State Realty Trust, proprietario dell'Empire State Building e altre otto proprietà a Manhattan, ha dichiarato: «L'assenza di un contatto sociale non è sostenibile. Puoi pagare le bollette da casa? Puoi lavorare da casa? Sì. Ma puoi lavorare come squadra da casa? Molto più impegnativo».

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Mary Ann Tighe, amministratore delegato della Tri-State Region di New York,  società immobiliare commerciale, ha detto che gli uffici cambieranno senza dubbio, con un mix di dipendenti che lavorano a distanza. Ma i lavoratori vorranno ancora interagire faccia a faccia.

 

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Steven Roth, presidente di Vornado Realty Trust, uno dei più grandi proprietari terrieri commerciali della città, ha dichiarato: «Non crediamo che lavorare da casa diventerà una tendenza che comprometterà la domanda degli uffici e i valori degli immobili. La socializzazione e la collaborazione è la carta vincente per un’azienda». Ma la verità è che, spinti da considerazioni sulla sicurezza o finanziarie, molte aziende, grandi e piccole, stanno ripensando il futuro del lavoro.

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