autista atac

"IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA L’AUTISTA DELL’ATAC" – CHI GUARDA LA PARTITA MENTRE GUIDA, CHI SI ADDORMENTA AL VOLANTE, CHI PRATICA AUTOEROTISMO DURANTE LA CORSA – FRANCESCO MERLO: “È LA NUOVA SIMBOLOGIA DELLA ROMANITÀ CHE NELL’ERA GUALTIERI FA PENSARE ALLO SBANDAMENTO DELLA GUIDA, COSÌ COME SPELACCHIO CI RACCONTAVA LA DISSIPAZIONE TONTOLONA DELL’ERA RAGGI. OGGI L’AUTISTA PIPPAROLO, CHE RIASSUME IN SÉ TUTTI GLI ALTRI CASI, È SIMBOLICO...”

Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

AUTISTA ATAC LAZIO

Il sonno della ragione genera l’autista dell’Atac che è il nuovo “Caio Gregorio, fusto der pretorio”, la romanità post-Albertone che i comici non hanno ancora aggiornato. Una novità assoluta è, per cominciare, il disperato erotico stomp che, mentre guida l’autobus, fa partire la mano amica e manda in chat il video, rendendo collettivo l’orgasmo solitario. Infatti quel video è diventato un cult del sesso esplicito fuori contesto, uno spaesamento anche per le pippe “col fischio” di Alvaro Vitali, Pierino.

 

E se forse c’è ancora il mostro di Gassman nell’autista ultrà della Lazio, che guarda sul cellulare del delitto la partita e intanto frena e accelera inseguendo il pallone, c’è sicuramente tutta la nostra epoca nel passeggero-giustiziere che, sempre con il cellulare ma del castigo, ha filmato e ha denunziato quel tifoso guidatore: «Morte ar cocchiere!», gridava Trilussa.

 

autista atac guarda la partita

Una lunga casistica, in circa un anno, consegna dunque l’autista dell’Atac alla nuova simbologia della romanità che nell’era Gualtieri fa pensare allo sbandamento della guida, così come Spelacchio ci raccontava la dissipazione tontolona dell’era Raggi.

 

“Er core de Roma”, anche quando si degrada, si fa comunque teatro. E oggi l’autista pipparolo, che riassume in sé tutti gli altri casi che vedremo, è simbolico quanto lo fu er Batman nella Roma della destra, quella di Alemanno sindaco e Polverini governatore, la Roma che impataccava i Cesari, l’antichità in costumi greci e romani («semo pure greci »), le feste con gli assessori che, travestiti da maiali con le mani acchiappavano cosce, mentre le puellae in tunica si leccavano i musi e finalmente una scrofa prendeva il posto della lupa capitolina.

 

incidente atac sulla palmiro togliatti 1

Certo, gli autisti al confronto sono un teatro meno pittoresco ma forse più greve e più grave. E non perché sono spesso filmati mentre parlano al telefono, addirittura nel giugno scorso nel peggiore traffico di viale Flaminio, e persino con due telefoni, come accade qualche anno fa a Ciampino. Orribili incidenti sono avvenuti anche altrove e a Milano ce ne fu uno nel 2019 che costò la vita a una passeggera.

 

Ma è a Roma che, nell’autobus che sobilla e rende i matti ancora più matti, troppi autisti perdono se stessi. Nell’autobus ci sono le emozioni e gli odori, tocchi e guardi i passeggeri che si toccano e si guardano; l’autobus è, nelle città, il luogo dove scoppiano più risse che altrove, il piccolo mondo recluso dove si scatena l’odio contro “l’altro” che ti sta accanto. Ma c’era una volta quel divieto “non si parla al conducente” che separava e garantiva la sicurezza, la direzione di marcia e l’autorità.

 

incidente atac sulla palmiro togliatti 2

E invece oggi, «per raggiungere l’eccellenza nella volgarità», come comanda il Cafonal di Dagospia, che è l’ideale cabina di regia dell’immensamente trucido romano, non basta più che l’autista dell’Atac, “er cocchiere” dell’autobus, si finga malato, figuriamoci: già nell’era Marino, i vigili, i famosi pizzardoni, che “er sindaco americano” costringeva a seguirlo in bicicletta, presentarono 835 certificati che divennero metafora dell’epoca e di un’amministrazione che si imbrogliava con le carte mentre imaiali già grufolavano tra i rifiuti.

 

Adesso invece l’autista dell’Atac, che ha simulato malattie per un anno con la compiacenza dei medici di famiglia, è una signora che stava a Puerto Rico De Gran Canaria, che è il nome di uno dei tanti “altrove” dell’Italia furbastra, fatta di affari, fatture, intrallazzi, e fuso orario. Lì la malatissima capo-conducente dell’Atac gestiva una casa-vacanze pubblicizzata con bellissime foto scattate dalla veranda sulla spiaggia africana.

 

incidente atac sulla palmiro togliatti 5

Le immagini che l’hanno tradita volavano, attraverso il cellulare (rieccolo), sino a quella «luce accesa dall’altra parte del mare blu»: italiani mambo. Di nuovo il cellulare, dunque: «Si paga a caro prezzo un’anima moderna» scopriva già Eugenio Montale guardando con diffidenza il suo «autista… navarrese o gallego portato qui dal caso».

 

 Ebbene a Roma l’anima moderna dell’Atac è “lo psicologo” che agli autisti è messo a disposizione dall’azienda: “progetto antistress” si chiama e coinvolge i medici e il sindacato, il mal di schiena e i vaccini, l’indennità…: sembra di rivedere i capricci degli orchestrali dell’Opera ai vecchi tempi dei “tromboni”, prima che fossero domati da CarloFuortes. Impareremo a diffidare dell’autista romano come Goethe diffidava dei gondolieri di Venezia, che si spostavano nel buio inseguendo le voci?

 

catenella bus atac

Nel buio della notte a Roma si era invece addormentato l’autista del bus che si è schiantato sulla pensilina colorata di via Palmiro Togliatti. “Nell’Italia del può succedere”, ha scritto ieri Sebastiano Messina, lo stanco autista si è scusato coi passeggeri, una ventina: “po’ succede’”. Nel turno di notte? gli hanno urlato i passeggeri che, in barba al “non parlate al conducente”, hanno insultato quel dormiglione e ovviamente lo hanno filmato sfoderando i cellulari come le 44 Magnum dell’ispettore Callaghan. Inutile aggiungere che abbiamo visto e sentito tutte le sconclusionate reazioni dell’autista: lui pareva uno Schettino e i passeggeri tanti De Falco.

 

catenella bus atac

Davvero la mitologia romana si è ormai allargata agli autisti che si affiancano ai centurioni con la scopa in testa, agli onnipotenti tassinari, e ovviamente ai netturbini a cui il sindaco Gualtieri offrì “il premio guarigione” visto che erano tutti contagiati dalla sola malattia da cui non si può guarire: quella finta. Ecco, nell’antropologa dell’inarrestabile degrado, l’autista dell’Atac è, in questa nostra Roma senza testa, la metafora, anche politica, del conducente che non conduce.

atac autobus fermivalentina d'orazio – autista atac su tiktok valentina d'orazio – autista atac su tiktok 5valentina d'orazio – autista atac su tiktok 7catenella bus atac

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO